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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11112013-163657


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BIANCHI, MARIA GIULIA
URN
etd-11112013-163657
Titolo
La validazione di procedure per il continemento del rischio idrico in un ospedale di rilievo nazionale
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Baggiani, Angelo
Parole chiave
  • biossido di cloro
  • clorammine
  • contaminazione
  • rischio legionellosi associato ad attività profess
  • sindrome da edificio malato.
  • sottoprodotti della disinfezione ed effetti sulla
Data inizio appello
03/12/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo studio e la gestione delle problematiche relative alla qualità dell’acqua nelle strutture sanitarie è divenuto oggi un tema di grande interesse da parte degli organi sanitari responsabili, in quanto una contaminazione dell’acqua destinata al consumo umano rappresenta un pericolo sanitario serio ed un potenziale evento avverso per il paziente che presenta fattori di rischio quali malattie croniche debilitanti e immunodepressione.
Una rete idrica non protetta da eventuali contaminazioni di natura microbiologica, sia perché non sottoposta ad interventi di disinfezione e manutenzione, sia per le sue caratteristiche strutturali intrinseche, può determinare l’erogazione di un acqua che manca dei requisiti di qualità e come tale diviene vettore di infezione.
L’associazione tra la presenza di Legionella spp. nell’acqua potabile e nell’acqua calda degli ospedali e Malattia dei legionari, infatti, è un noto esempio di infezione nosocomiale.
A tal proposito il problema della legionellosi sta suscitando sempre più vivo interesse non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra la popolazione e in particolare in seguito alla segnalazione di casi isolati o di cluster nosocomiali e comunitari. Con questa tesi si cerca di valutare le diverse strategie impiegate per la disinfezione dell’acqua sanitaria e in particolare viene verificata la validità delle diverse procedure per il contenimento e gestione del rischio idrico adottate in un ospedale di rilievo nazionale.
L’Azienda Ospedaliera in esame ha messo in atto una strategia per la prevenzione e il controllo della legionellosi, basata sulla stesura di un programma di sorveglianza ambientale. Nel corso di tale programma è emersa più volte la necessità di effettuare interventi di bonifica. In un’ottica di miglioramento continuo si è effettuato uno studio della durata di 5 anni intrapreso a partire dal Gennaio 2008 che prevede la valutazione dell’efficacia dei sistemi di bonifica per il controllo della contaminazione da Legionella pneumophila. Nel corso di questi anni pertanto sono state applicate e valutate nel tempo diverse tipologie di interventi di disinfezione.
Dall’analisi dei dati relativi all’indagini effettuate sull’acqua calda sanitaria si nota un particolare andamento altalenante nel tempo del numero di campioni positivi alla Legionella pneumophila nonché della carica microbica media. Non è stato semplice associare i diversi dati agli effetti degli interventi di bonifica dato che il batterio è ubiquitario, è in grado di colonizzare il biofilm, e replicarsi all’interno di amebe. La difficoltà della valutazione dei risultati sicuramente è anche dovuta alla non precisa conoscenza della rete idrica.
La concentrazione di L.pneumophila si riduce sempre dopo un intervento di bonifica ma poi con il tempo tende nuovamente ad aumentare. Come indicato in letteratura i metodi di disinfezione per il controllo della diffusione e moltiplicazione del batterio negli impianti sono tutti efficaci nel breve periodo ma non altrettanto a lungo termine.
La sorveglianza ambientale della Legionella spp. quindi, resta una delle strategie di prevenzione e controllo del rischio di legionellosi più efficaci.
Essa consente infatti di monitorare nel tempo i livelli di contaminazione e di applicare di volta in volta gli interventi di bonifica più appropriati.
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