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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11112012-112755


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TIRINO, NAZZARENO
URN
etd-11112012-112755
Titolo
Occupy Wall Street, tra crisi finanziaria e ideali democratici.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Volpi, Alessandro
Parole chiave
  • occupy wall street
  • finanza creativa
  • democrazia
Data inizio appello
03/12/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
03/12/2052
Riassunto
Il caso statunitense (preso come riferimento ovvio per Occupy Wall Street) innegabilmente coincide con la storia della diffusione del benessere (il miglioramento generalizzato delle condizioni di vita dal 1945 al 2006 è dovuto in larga parte al rafforzamento del capitalismo) tuttavia la mancanza di regole inderogabili (equità, giustizia sociale, welfare…) ha fatto sì che la distribuzione arrivasse, con l’apice della finanza creativa, ad annullare il miglioramento in termini sociali.
Le persone si ritrovano così ad avere un accresciuto potere come consumatori ma un minimo potere come cittadini. In effetti possono influenzare con le loro scelte ciò che viene prodotto, ma in minima parte il come e il fine della produzione. In questo tipo di capitalismo (giustamente definito da Robert R. Reich “Supercapitalimo” ) il controllo qualità sul prodotto rientra nella standardizzazione già decisa secondo protocolli di produzione definiti dagli stessi finanziatori.
Occupy Wall Street nasce dalla richiesta che capitalismo e democrazia (in realtà mai completamente separati nella vita reale, nemmeno in passato) non interagiscano fino ad annullare il ruolo dei cittadini.
Il movimento Occupy Wall Street nasce da una domanda ossia se il capitalismo si pone come presupposto della democrazia (si vedano le tesi di Milton Friedman) è anche vero l’opposto?
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