Tesi etd-11102021-172143 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CUIBARI, MARIA EMANUELA
URN
etd-11102021-172143
Titolo
Valutazione dell'impatto prognostico di fattori clinico-laboratoristici rilevati all'inizio del trattamento con inibitori dei checkpoint immunitari in pazienti affetti da carcinoma uroteliale metastatico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Masi, Gianluca
correlatore Dott. Galli, Luca
correlatore Dott. Galli, Luca
Parole chiave
- carcinoma uroteliale metastatico
- ICI
- impatto prognostico
- inibitori dei checkpoint immunitari
Data inizio appello
01/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2091
Riassunto
Il carcinoma uroteliale rappresenta la quarta sede di neoplasia più frequente nel sesso maschile sopra i 50 anni.
Benché sia un tumore molto frequente, ad oggi non si dispone di un chiaro schema terapeutico, soprattutto nella fase metastatica della malattia, in grado di migliorare la prognosi dei pazienti affetti.
Lo schema terapeutico del carcinoma uroteliale metastatico prevede come terapia di prima linea una chemioterapia a base di cisplatino, nei pazienti fit, e a seguire le opzioni includono vari regimi basati sul carboplatino o gli inibitori dei checkpoint immunitari. Attualmente in Europa l'uso degli inibitori dei checkpoint immunitari è limitato ai pazienti PD-L1 positivi.
Nel trattamento del tumore vescicale solo 1 paziente su 5 risponde all'immunoterapia in seconda o linee successive e poco più del 10% ha risposte di lunga durata (anni!).
Lo studio si propone come obiettivo quello di trovare dei parametri clinico-laboratoristici che ci permetta di capire quali pazienti risponderanno al trattamento e quali no, in modo tale da offrire l'immunoterapia (con i suoi potenziali effetti avversi) solo a chi ne beneficerà.
Benché sia un tumore molto frequente, ad oggi non si dispone di un chiaro schema terapeutico, soprattutto nella fase metastatica della malattia, in grado di migliorare la prognosi dei pazienti affetti.
Lo schema terapeutico del carcinoma uroteliale metastatico prevede come terapia di prima linea una chemioterapia a base di cisplatino, nei pazienti fit, e a seguire le opzioni includono vari regimi basati sul carboplatino o gli inibitori dei checkpoint immunitari. Attualmente in Europa l'uso degli inibitori dei checkpoint immunitari è limitato ai pazienti PD-L1 positivi.
Nel trattamento del tumore vescicale solo 1 paziente su 5 risponde all'immunoterapia in seconda o linee successive e poco più del 10% ha risposte di lunga durata (anni!).
Lo studio si propone come obiettivo quello di trovare dei parametri clinico-laboratoristici che ci permetta di capire quali pazienti risponderanno al trattamento e quali no, in modo tale da offrire l'immunoterapia (con i suoi potenziali effetti avversi) solo a chi ne beneficerà.
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