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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11102021-154012


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
PIERONI, GIULIA
URN
etd-11102021-154012
Titolo
Chemioterapia neoadiuvante e chirurgia di intervallo nel carcinoma ovarico in stadio avanzato: fattori prognostici e outcome clinico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gadducci, Angiolo
Parole chiave
  • ovarian cancer
  • HIPEC
  • chirurgia di intervallo
  • chemioterapia neoadiuvante
  • carcinoma ovarico
  • ovaio
  • oncologia
  • ginecologia
  • interval debulking surgery
Data inizio appello
01/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2091
Riassunto
Lo scopo di questo studio è stato la valutazione della sopravvivenza delle pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato (III-IV FIGO) trattate con chirurgia d’intervallo (Interval Debulking Surgery, IDS), in relazione ai fattori prognostici clinici, patologici e biologici.

Nel nostro studio abbiamo analizzato retrospettivamente 66 pazienti sottoposte a trattamento NACT-IDS con o senza trattamento HIPEC (35 vs 31). Il test genetico su sangue periferico per la ricerca della mutazione del gene BRCA è stato eseguito in 48 pazienti; in 36 pazienti è stata eseguita l’analisi genetica sul campione di cellule tumorali. Le pazienti con mutazione BRCA1 e BRCA2 sono state considerate appartenenti allo stesso gruppo. Le curve di sopravvivenza libera da progressione (Progression Free Survival, PFS) e sopravvivenza globale (Overall Survival, OS) sono state calcolate con il metodo del prodotto limite di Kaplan-Meier. L’analisi di regressione multivariata è stata utilizzata per valutare l’importanza relativa delle variabili risultate significative all’analisi univariata. Il Log-Rank test è stato usato per valutare la significatività, considerando una soglia pari al 5%.

Abbiamo riscontrato un trend ad una migliore sopravvivenza livera da progressione (PFS) nelle pazienti sottoposte ad IDS+HIPEC rispetto a quelle sottoposte a IDS senza HIPEC che non raggiunge la significatività statistica (IDS+HIPEC vs IDS; p=0.210) verosimilmente a causa del basso numero campionario e che non si traduce in un vantaggio in termini di sopravvivenza globale (OS) poiché questa è fortemente influenzata dai trattamenti messi in atto al momento della ricaduta.
All’analisi univariata, la PFS correla con lo stadio FIGO (3 vs 4; p=0.01), la MR (presente vs assente; p< 0.001), la risposta alla prima linea (completa vs parziale/progressione; p<0.001) e il PFI (≤ 6 mesi vs 7-12 mesi vs ≥ 13 mesi; p<0.001). L’OS correla con lo stadio FIGO (3 vs 4; p=0.008), la MR (presente vs assente; p= 0.002), la risposta alla prima linea (completa vs parziale/progressione; p<0.001) e il PFI (≤ 6 mesi vs 7-12 mesi vs ≥ 13 mesi; p=0.002). All’analisi multivariata, la risposta alla prima linea e il PFI sono risultate variabili indipendenti sia per la PFS (p=0.016 e p<0.001, rispettivamente) che per l’OS (p=0.006 e p=0.010, rispettivamente).

Le pazienti con mutazione del BRCA1/2 avevano un trend ad una migliore PFS (BRCA1/2 mutato vs Wild Type: 33.8% vs 16.3% p=0.078) e una migliore OS (BRCA1/2 mutato vs Wild Type: 66.8% vs 45.6% p=0.262) rispetto alle pazienti Wild Type. Nelle pazienti non sottoposte ad HIPEC, la presenza di una mutazione BRCA1/2 si associava a un miglioramento significativo della PFS a 4 anni (25,4% vs 0%; p-value: 0.030). Anche nelle pazienti sottoposte ad HIPEC questa mutazione mostrava una PFS a 4 anni migliore, ma la differenza non era statisticamente significativa (41.7% vs 24.2%; p- value 0.200).


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