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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11102015-114033


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
DA PRATO, STEFANIA
URN
etd-11102015-114033
Titolo
Immigrazione e razzismo in Italia: la Carta di Roma contro le discriminazione diffuse dai media
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE POLITICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Pegna, Serenella
Parole chiave
  • Azouz Marzouk
  • Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifug
  • Laura Boldrini
Data inizio appello
30/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
In questo elaborato si approfondisce il fitto rapporto che intercorre tra l'opinione pubblica italiana e la nascita di nuovi sentimenti razzisti e xenofobi alla luce dell'evoluzione qualitativa e quantitativa degli arrivi nel nostro paese e di una mutata situazione storico-economica.
Il primo capitolo si occupa di introdurre l'argomento generale dell'elaborato attraverso un breve excursus storico e legislativo del fenomeno migratorio e la descrizione del quadro legislativo italiano in materia di immigrazione per concludere con la trattazione dello stato attuale della presenza di immigrati che emerge dai dati forniti dall'Istat nel report"Cittadini Stranieri. Popolazione residente e bilancio demografico al 31 dicembre 2013".
Nel capitolo secondo si fa riferimento alla teoria sociologica dell’Agenda Setting per mostrare come i mass media siano in grado di amplificare nella società punti di vista e interpretazioni che hanno contribuito ad accrescere sentimenti di paura e diffidenza latenti nei confronti dello straniero. Dopo una ricostruzione storica dell'evoluzione dell'opinione pubblica italiana in materia di immigrazione, effettuata a partire dal testo di A.Colombo e G. Sciortino,"Gli immigrati in Italia", a sostegno della mia Tesi si è fatto ricorso ai dati dei rapporti sulla Sicurezza in Italia a cura dell' Osservatorio Europeo sulla Sicurezza che mettono in evidenza come spesso ci sia discrepanza tra le agende dei cittadini e quelle dei media. A conclusione di questo capitolo si mostra come, dati alla mano, non ci sia affatto in Italia un problema sicurezza legato alla componente immigrata della popolazione.
Nel terzo capitolo, al fine di ricostruire il percorso che ha portato alla stesura e all'adozione della Carta di Roma, si è partiti dalla narrazione di un fatto di cronaca, la strage di Erba (dicembre 2006), per illustrare il processo di creazione di un codice deontologico di autoregolamentazione che riporta una serie di principi generali da osservare quando si parla di immigrati, profughi, richiedenti asilo e vittime della tratta, della quale si prende in esame il contenuto.
Al fine di vigilare sul rispetto dei princìpi contenuti nella Carta di Roma in questo lavoro si sottolinea in particolare l’operato di due associazioni, l’Associazione Carta di Roma, nata nel 2011, che ha prodotto due indagini sull’applicazione e il rispetto del codice deontologico attraverso l’analisi dei titoli delle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani negli anni 2012 e 2013 e il lavoro dell’Associazione 21 luglio, nata nel 2010, maggiormente concentrata sul rispetto dei diritti delle comunità rom e sinti da parte di chi fa informazione e chi si occupa di politica.
In seguito si illustra anche un caso di violazione del codice deontologico sui migranti riportando la vicenda che coinvolto il giornalista televisivo Francesco Bozzetti accusato di violazione della Carta di Roma per un suo Editoriale intitolato "Il popolo Rom e il razzismo stereotipato " apparso in data 23/10/2010 sulle pagine del quotidiano "CronacaQui".
Nella conclusione di questo elaborato si sottolinea, facendo riferimento allo studio “Getting the facts rights – Reporting Ethnicity & Religion”,svolto da L’International Federaration of Journalists, Media Diversity Institute e ad Article 19, pubblicato nel mese di marzo 2012 e realizzato n 9 Paesi dell'Unione Europea, come la questione sia di interesse anche europeo e come la soluzione verso una gestione più corretta dell'informazione passi dall'impegno profuso da tutti gli attori sociali coinvolti nel processo mediatico.
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