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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11102014-113413


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MANERA, MILO
URN
etd-11102014-113413
Titolo
LA VIOLENZA SESSUALE IN ITALIA TRA DIRITTO E CULTURA
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Dott.ssa Venafro, Emma
Parole chiave
  • atto sessuale
  • stupro
  • violenza sessuale
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con questo lavoro ho inteso prendere in esame i reati contro la libertà sessuale e in particolare analizzare la fattispecie di cui all’art. 609-bis del nostro Codice Penale al fine di poter apprezzare gli importanti cambiamenti che hanno interessato le norme contro la violenza sessuale rispetto all’impianto originale del Codice Rocco e di mettere in luce le (tante) problematiche, non solo giuridiche, che ancora affliggono questo tema cruciale; problematiche che vengono da lontano e che ancora una volta evidenziano le difficoltà del nostro legislatore nell’adeguare l’ordinamento, in maniera pronta ed efficiente, ai cambiamenti culturali e sociali che interessano il Paese.
Dopo aver ripercorso brevemente le tappe storiche della odierna “violenza sessuale”, per poi arrivare ai codici Zanardelli e Rocco, ho voluto approfondire l’impatto che, in materia, ha avuto la riforma attuata con legge n. 66/1996, recante “Norme contro la violenza sessuale”. In particolare, l’attenzione è stata concentrata sulla nuova nozione di “atti sessuali”, stella polare e perno centrale di tutta la disciplina. Scendendo nel dato legislativo, ho analizzato le varie forme di violenza sessuale contemplate dalla nuova fattispecie incriminatrice: la violenza per costrizione (compiuta attraverso l’utilizzo dei mezzi coercitivi tassativamente elencati, ovvero la violenza, la minaccia e l’abuso di autorità) e quella per induzione (mediante abuso delle condizioni di inferiorità fisica e/o psichica e per sostituzione ingannevole di persona). Mi sono infine soffermato sulla circostanza attenuante della minore gravità prevista dall’ultimo comma dell’art. 609-bis.
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