Tesi etd-11092023-104246 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANIGLIA, SALVATORE
URN
etd-11092023-104246
Titolo
L'ATTIVITA' DI ACCERTAMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA E GLI INDICI SINTETICI DI AFFIDABILITA'
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof.ssa Bellé, Brunella
Parole chiave
- L'ATTIVITA' DI ACCERTAMENTO
Data inizio appello
01/12/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Per comprendere la ratio dell’attività di accertamento dell’amministrazione finanziaria è necessario innanzitutto fare una breve premessa sul sistema impositivo italiano dove i principi risalgono alla costituzione. La finalità del pagamento del tributo è proprio quella di accrescere il benessere sociale e di garantire servizi come l’istruzione, reti ferroviarie, protezione sociale, sanità, fornitura di luce e gas, servizi che, se non fossero pubblici costerebbero molto. Pertanto, lo stato come una famiglia richiede la partecipazione alla spesa pubblica ai proprio cittadini ai fini di garantire i servizi sopra citati, ma la mancanza del rispetto del principio di solidarietà induce l’amministrazione finanziaria a condurre delle attività di verifica/controllo nei casi in cui il cittadino si sottrae volontariamente (evasione fiscale) o involontariamente agli obblighi tributari. Il primo capitolo “il sistema impositivo italiano” è volto ad esaminare la situazione antecedente all’attività di accertamento ricordando innanzitutto i principi che regolano la partecipazione alla spesa pubblica e cosa richiede lo stato (il pagamento del tributo) successivamente verrà descritto il rapporto di collaborazione che il legislatore ha voluto instaurare tra amministrazione finanziaria e il contribuente (non più un suddito) per poi arrivare progressivamente ai fenomeni di evasione, abuso di diritto ed elusione fiscale che comportano una risposta dell’amministrazione finanziaria a svolgere l’attività di accertamento, descrivendo gli organi preposti al controllo e i criteri selettivi per svolgere tali attività.
Il nostro sistema di riscossione è basato sul principio di autoliquidazione ovvero sarà compito del contribuente determinare il tributo da versare all’erario. Questa ampia libertà nella determinazione del tributo induce il contribuente ad attuare strategie al fine di pagare meno imposte possibili ed automaticamente si attiva il potere di accertamento dell’amministrazione finanziaria di andare a scovare quelli che vengono definiti evasori. Pertanto, uscendo da questa situazione patologica, il contribuente potrebbe semplicemente essere indotto in errore nella determinazione del tributo anche a causa delle complessità delle norme tributarie sbagliando la compilazione della dichiarazione, e quindi qui l’amministrazione porrà in essere determinati tipi di verifiche ad hoc. Diverso è invece quando il contribuente non dichiara dei redditi o dichiara redditi non veritieri e allora il controllo dall’amministrazione finanziaria sarà più invasivo volto ad individuare ed accertare la vera situazione di fatto. Il capitolo due “l’attività di accertamento” è volto ad esaminare prima le verifiche, i controlli e poi le diverse modalità di accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria al fine di assicurare la corretta riscossione del tributo nelle casse dello stato e per contrastare fenomeni di evasione dato che il cittadino, nell’assolvimento degli obblighi tributari, è responsabile di sé stesso.
Si stima, infatti, che in Italia ci siamo circa 41,5 milioni contribuenti e ciò complica ulteriormente l’attività dell’amministrazione finanziaria nell’andare ad individuare gli evasori poiché sarebbe impensabile svolgere degli accertamenti a tappeto per verificare la posizione di ogni singolo soggetto. Nel corso degli anni l’amministrazione ha dovuto trovare una soluzione a tale problema, la soluzione doveva incidere sulla psicologia del contribuente in modo che quest’ultimo non si sottraesse agli obblighi tributari e quindi al versamento della corretta imposta. Con il terzo capitolo “Gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale” andiamo ad analizzare uno strumento, figlio degli ex studi di settore, che semplifica molto l’attività di selezione da parte dell’amministrazione finanziaria poiché viene ideata una pagella con un punteggio dove, ad un voto basso, il contribuente sa che verrà iscritto ad una lista selettiva di tutti quei soggetti che saranno sottoposti all’accertamento, pertanto, questo induce il contribuente a regolarizzare le propria posizione e quindi al corretto assolvimento degli obblighi tributari.
Il nostro sistema di riscossione è basato sul principio di autoliquidazione ovvero sarà compito del contribuente determinare il tributo da versare all’erario. Questa ampia libertà nella determinazione del tributo induce il contribuente ad attuare strategie al fine di pagare meno imposte possibili ed automaticamente si attiva il potere di accertamento dell’amministrazione finanziaria di andare a scovare quelli che vengono definiti evasori. Pertanto, uscendo da questa situazione patologica, il contribuente potrebbe semplicemente essere indotto in errore nella determinazione del tributo anche a causa delle complessità delle norme tributarie sbagliando la compilazione della dichiarazione, e quindi qui l’amministrazione porrà in essere determinati tipi di verifiche ad hoc. Diverso è invece quando il contribuente non dichiara dei redditi o dichiara redditi non veritieri e allora il controllo dall’amministrazione finanziaria sarà più invasivo volto ad individuare ed accertare la vera situazione di fatto. Il capitolo due “l’attività di accertamento” è volto ad esaminare prima le verifiche, i controlli e poi le diverse modalità di accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria al fine di assicurare la corretta riscossione del tributo nelle casse dello stato e per contrastare fenomeni di evasione dato che il cittadino, nell’assolvimento degli obblighi tributari, è responsabile di sé stesso.
Si stima, infatti, che in Italia ci siamo circa 41,5 milioni contribuenti e ciò complica ulteriormente l’attività dell’amministrazione finanziaria nell’andare ad individuare gli evasori poiché sarebbe impensabile svolgere degli accertamenti a tappeto per verificare la posizione di ogni singolo soggetto. Nel corso degli anni l’amministrazione ha dovuto trovare una soluzione a tale problema, la soluzione doveva incidere sulla psicologia del contribuente in modo che quest’ultimo non si sottraesse agli obblighi tributari e quindi al versamento della corretta imposta. Con il terzo capitolo “Gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale” andiamo ad analizzare uno strumento, figlio degli ex studi di settore, che semplifica molto l’attività di selezione da parte dell’amministrazione finanziaria poiché viene ideata una pagella con un punteggio dove, ad un voto basso, il contribuente sa che verrà iscritto ad una lista selettiva di tutti quei soggetti che saranno sottoposti all’accertamento, pertanto, questo induce il contribuente a regolarizzare le propria posizione e quindi al corretto assolvimento degli obblighi tributari.
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