Tesi etd-11092022-160305 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
SORRENTINO, GERMANA
URN
etd-11092022-160305
Titolo
Scavare negli archivi: lo scavo di Porta del Leone in Piazza dei Miracoli. Nuovi dati sulle trasformazioni urbanistiche nel cuore della Pisa di età romana e tardoantica.
Settore scientifico disciplinare
L-ANT/07
Corso di studi
SCIENZE DELL'ANTICHITA' E ARCHEOLOGIA
Relatori
tutor Prof.ssa Gualandi, Maria Letizia
Parole chiave
- archaeological finds
- domus
- open data
- Pisa
Data inizio appello
21/11/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/11/2025
Riassunto
Il punto di partenza di questa ricerca è lo studio di uno scavo inedito, condotto da Stefano Bruni tra il 1993 e il 1994, nel settore nord occidentale di Piazza Duomo, in un’area compresa tra il lato Ovest del Camposanto e le mura urbane di XII secolo, in prossimità della cosiddetta Porta del Leone.
Il settore settentrionale della città di Pisa, a ridosso del fiume Auser, costituisce un caso esemplare nelle problematiche relative alla ricostruzione del paesaggio urbano e ambientale. I dati emersi suggeriscono l’immagine dell’organizzazione urbanistica di questo settore della Piazza tra l’età medio/tardo repubblicana, prima dell’impianto delle domus, e l’età tardoantica/altomedievale, in un momento di forte discontinuità nell’organizzazione degli spazi e delle funzioni.
Il lavoro di ricerca è suddiviso in otto capitoli funzionali a presentare e interpretare tutti i dati raccolti. Il primo capitolo affronta un’importante questione metodologica: dar valore, seguendo la filosofia dell’open data, a ciò che resta della documentazione archeologica di scavi inediti condotti in tempi lontani. Nel secondo capitolo sono, invece, esplicitate le strategie e le metodologie di lavoro seguite.
I capitoli successivi, dal terzo all’ottavo, seguono un ordine prefissato: dalla ricostruzione dettagliata della sequenza stratigrafica dello scavo di Porta del Leone, che cerca di rispettare, per quanto possibile, il punto di vista degli scavatori, si giunge alla descrizione e all’interpretazione delle evidenze emerse, richiamando alla mente i dati raccolti e i confronti provenienti dalle vicine stratigrafie; viene poi affrontata una disamina sui risultati ottenuti dalle analisi su campioni di intonaci e su materiale osteologico, per poi, dopo aver raggiunto una piena consapevolezza dello scavo oggetto di indagine, passare ad affrontare l’ambizioso progetto di lettura integrata che ha come scopo quello di fornire un ulteriore e indispensabile tassello per ricostruire le vicende di tutta Piazza Duomo.
In appendice, infine, sono riportati i dati desunti dallo studio dei reperti numismatici e di quelli particolari, oggetti in metallo e materiale vario. Vengono riportate anche le misure 14C effettuate sui campioni di ossa umani e animali a cura del LABEC, Laboratorio di Tecniche Nucleari per l’Ambiente e i Beni Culturali.
Conclude lo studio una sintesi dei suoi principali risultati, focalizzando l’attenzione su possibili future linee di ricerca.
Il settore settentrionale della città di Pisa, a ridosso del fiume Auser, costituisce un caso esemplare nelle problematiche relative alla ricostruzione del paesaggio urbano e ambientale. I dati emersi suggeriscono l’immagine dell’organizzazione urbanistica di questo settore della Piazza tra l’età medio/tardo repubblicana, prima dell’impianto delle domus, e l’età tardoantica/altomedievale, in un momento di forte discontinuità nell’organizzazione degli spazi e delle funzioni.
Il lavoro di ricerca è suddiviso in otto capitoli funzionali a presentare e interpretare tutti i dati raccolti. Il primo capitolo affronta un’importante questione metodologica: dar valore, seguendo la filosofia dell’open data, a ciò che resta della documentazione archeologica di scavi inediti condotti in tempi lontani. Nel secondo capitolo sono, invece, esplicitate le strategie e le metodologie di lavoro seguite.
I capitoli successivi, dal terzo all’ottavo, seguono un ordine prefissato: dalla ricostruzione dettagliata della sequenza stratigrafica dello scavo di Porta del Leone, che cerca di rispettare, per quanto possibile, il punto di vista degli scavatori, si giunge alla descrizione e all’interpretazione delle evidenze emerse, richiamando alla mente i dati raccolti e i confronti provenienti dalle vicine stratigrafie; viene poi affrontata una disamina sui risultati ottenuti dalle analisi su campioni di intonaci e su materiale osteologico, per poi, dopo aver raggiunto una piena consapevolezza dello scavo oggetto di indagine, passare ad affrontare l’ambizioso progetto di lettura integrata che ha come scopo quello di fornire un ulteriore e indispensabile tassello per ricostruire le vicende di tutta Piazza Duomo.
In appendice, infine, sono riportati i dati desunti dallo studio dei reperti numismatici e di quelli particolari, oggetti in metallo e materiale vario. Vengono riportate anche le misure 14C effettuate sui campioni di ossa umani e animali a cura del LABEC, Laboratorio di Tecniche Nucleari per l’Ambiente e i Beni Culturali.
Conclude lo studio una sintesi dei suoi principali risultati, focalizzando l’attenzione su possibili future linee di ricerca.
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