Tesi etd-11092020-145315 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAZZEO, ANDREA
URN
etd-11092020-145315
Titolo
Caratterizzazione fisica e meccanica di granuli di gomma da pneumatico fuori uso per la composizione di conglomerati bituminosi
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA DELLE INFRASTRUTTURE CIVILI E DELL'AMBIENTE
Relatori
relatore Prof. Losa, Massimo
relatore Prof. Leandri, Pietro
relatore Ing. Lelio, Luca
relatore Prof. Leandri, Pietro
relatore Ing. Lelio, Luca
Parole chiave
- caratterizzazione fisica
- caratterizzazione meccanica
- conglomerati bituminosi
- PFU
- riciclo
- sostenibilità
Data inizio appello
30/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/11/2090
Riassunto
Il seguente lavoro di tesi mira a valutare la fattibilità dell’utilizzo di alte percentuali di PFU nella realizzazione di strati di usura delle pavimentazioni stradali.
Nella prima parte dell’elaborato sarà presentata l’attuale tecnica di utilizzo di questo materiale in ambito europeo, facendo quindi riferimento a ciò che è già stato realizzato negli ultimi anni di ricerca.
Nella seconda parte, verrà mostrata la sperimentazione ideata ed eseguita nel laboratorio stradale dell’Università di Pisa.
Oggi, viviamo in una società che più volte è stata definita come “società globale”, una società cioè, fortemente influenzata dalle continue interconnessioni che la popolano e che, proprio grazie ad esse, ha fatto sì che il mondo delle infrastrutture civili abbia subito delle modifiche radicali.
Tali modifiche, hanno come obiettivo principale quello di progettare e costruire delle opere che siano volte al miglioramento della sostenibilità, in cui si preveda: il riutilizzo delle materie prime e il recupero dei materiali di scarto al fine di contenere l’impatto ambientale.
Rispetto al passato, abbiamo una consapevolezza maggiore riguardo alla “sostenibilità”.
Questa maggiore consapevolezza deriva anche e soprattutto dai cosiddetti CAM ovvero: dei requisiti ambientali minimi che vengono definiti dal Ministero dell’Ambiente e che, oltre alla valorizzazione della qualità ambientale rispondono all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.
Dunque, progettare e costruire delle infrastrutture che, avranno una forte influenza sulla nostra terra, non può tralasciare l’obiettivo cardine della nostra ricerca, e cioè: il benessere ambientale, sociale ed economico.
Nella prima parte dell’elaborato sarà presentata l’attuale tecnica di utilizzo di questo materiale in ambito europeo, facendo quindi riferimento a ciò che è già stato realizzato negli ultimi anni di ricerca.
Nella seconda parte, verrà mostrata la sperimentazione ideata ed eseguita nel laboratorio stradale dell’Università di Pisa.
Oggi, viviamo in una società che più volte è stata definita come “società globale”, una società cioè, fortemente influenzata dalle continue interconnessioni che la popolano e che, proprio grazie ad esse, ha fatto sì che il mondo delle infrastrutture civili abbia subito delle modifiche radicali.
Tali modifiche, hanno come obiettivo principale quello di progettare e costruire delle opere che siano volte al miglioramento della sostenibilità, in cui si preveda: il riutilizzo delle materie prime e il recupero dei materiali di scarto al fine di contenere l’impatto ambientale.
Rispetto al passato, abbiamo una consapevolezza maggiore riguardo alla “sostenibilità”.
Questa maggiore consapevolezza deriva anche e soprattutto dai cosiddetti CAM ovvero: dei requisiti ambientali minimi che vengono definiti dal Ministero dell’Ambiente e che, oltre alla valorizzazione della qualità ambientale rispondono all’esigenza della Pubblica amministrazione di razionalizzare i propri consumi, riducendone ove possibile la spesa.
Dunque, progettare e costruire delle infrastrutture che, avranno una forte influenza sulla nostra terra, non può tralasciare l’obiettivo cardine della nostra ricerca, e cioè: il benessere ambientale, sociale ed economico.
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