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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11092020-142828


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BONELLI, CHIARA
URN
etd-11092020-142828
Titolo
Sintomi depressivi e maniacali in pazienti con Disturbo Bipolare seguiti in Telepsichiatria nella prima fase della Pandemia da COVID-19: relazione con i sintomi post-traumatici da stress
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Carmassi, Claudia
correlatore Prof.ssa Dell'Osso, Liliana
Parole chiave
  • Covid-19
  • disturbo bipolare
  • pandemia
  • ptsd
Data inizio appello
01/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2090
Riassunto
Il Disturbo Bipolare (DB) racchiude un gruppo di disturbi dell’umore che hanno in comune la presenza di fasi espansive alternate o meno a fasi depressive. Il Disturbo Bipolare costituisce una tra le forme più frequenti di malattia mentale ed è inoltre responsabile di una disability-adjusted life year o DALY (attesa di vita corretta per disabilità) peggiore di qualsiasi forma di cancro nonché di condizioni neurologiche più gravi, soprattutto a causa del suo esordio precoce e dell’andamento cronico. Gli individui con Disturbo Bipolare (DB) riportano spesso comorbidità con il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), disturbo che si manifesta conseguentemente all’esposizione del soggetto ad un evento traumatico che metta o minacci di mettere in pericolo di vita o di gravi lesioni il soggetto stesso o terze persone (APA, 2013). I tassi di esposizione lifetime ad eventi traumatici nei pazienti bipolari sono molto elevati, circa del 98% rispetto al 51-61% della popolazione generale (Kessler et al., 1995; Mueser et al., 1998). È interessante notare come tale tipo di correlazione sembra esserci anche nei soggetti che presentano sintomi dell’umore sottosoglia (Dell’Osso et al., 2014a). L’esposizione ad eventi traumatici correla con alcuni sintomi del DB come iperattività, irritabilità, comportamenti rischiosi (Neria et al., 2008; Carmassi et al., 2020a). Sono state proposte varie ipotesi per spiegare questa elevata comorbilità tra i due disturbi. In primo luogo, l’aumento della percezione dello stress e gli atteggiamenti disfunzionali che si manifestano durante gli episodi depressivi potrebbero ridurre la capacità di coping e peggiorare quindi la reazione patologica agli eventi stressanti (Otto et al., 1997). Durante gli episodi ipomaniacali e maniacali invece l’impulsività e l’eccessivo ottimismo possono portare i pazienti ad impegnarsi in attività potenzialmente rischiose e quindi traumatiche (Foa et al., 1989; Pollack et al., 2006; Carmassi et al., 2014c; Dell’Osso et al., 2014a). È probabile anche che l’ipereccitazione e l’aumento di sensibilità all’ansia tipici dello stato ipomaniacale, maniacale e misto, se presenti al momento dell’esposizione all’evento traumatico possano avere un impatto sulla paura di morte e di perdita di controllo favorendo quindi l’inizio ed il mantenimento del disturbo e rappresentando dei fattori di rischio per il PTSD (Gershuny et al., 2003; Simon et al., 2004; Pollack et al., 2006). Si pensa anche che cambiamenti neurobiologici tipici dello stato maniacale potrebbero avere un ruolo significativo nel PTSD (Rakofsky et al., 2012).
La nuova Pandemia da Coronavirus, riportata per la prima volta in Cina nel 2019 e dichiarata Emergenza Sanitaria Pubblica Internazionale, rappresenta una fonte di trauma del tutto nuova rispetto a disastri naturali o conflitti internazionali in quanto, in questo caso, il pericolo è difficile da individuare (Fiorillo & Gorwood, 2020). L’isolamento dovuto alla quarantena, la paura di essere infettati, la percezione di vulnerabilità di fronte ad una patologia di cui si sapeva poco, sia per quanto riguarda la patogenesi che per la terapia, la sofferenza fisica e psicologica delle persone infette e dei loro familiari, hanno determinato un crescente disagio psicologico. Numerosi studi hanno dimostrato un’effettiva correlazione tra la Pandemia da Coronavirus e livelli più elevati di disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) nella popolazione. In particolare, la popolazione psichiatrica risulta più a rischio rispetto a quella generale di sviluppare disagio psicologico e PTSD; i pazienti con Disturbo Bipolare nello specifico hanno riportato sintomi ansiosi, depressivi e di stress intensificati (Iasevoli et al., 2020; Van Rheenen et al., 2020; Gonzalez- Blanco et al., 2020). L’obiettivo del presente studio è stato quello di analizzare la presenza di ricadute depressive e maniacali in un campione di pazienti con Disturbo Bipolare seguiti con il servizio di telepsichiatria durante la fase di lockdown e indagare eventuali correlazioni con i sintomi post-traumatici da stress. Sono stati indagati i fattori clinici e sociodemografici che in questo periodo avrebbero potuto facilitare l’insorgenza di depressione. Infine, è stata indagata la relazione esistente fra la sintomatologia peritraumatica e post-traumatica e quella depressiva. Il campione era costituito da 100 pazienti che si sono avvalsi di servizio di assistenza mediante telepsichiatria. I pazienti sono stati valutati attraverso le seguenti scale: la Impact of Event Scale Revised (IES-R) , che indaga i sintomi post-traumatici da stress (PTSS), la Hamilton Depression Rating Scale (HAM-D), utilizzata per valutare i sintomi depressivi, la Generalized Anxiety Disorder 7 Items Scale (GAD-7), utilizzata per valutare la gravità dei sintomi ansiosi, la Young Mania Rating Scale (YMRS) che valuta i sintomi maniacali e la Peritraumatic Distress Inventory (PDI), utilizzata per valutare l’esperienza emotiva e fisiologica degli individui durante o poco dopo un evento traumatico. L’età media del campione era di 47,04 ±16,18. Dei partecipanti allo studio 36 (36%) erano maschi e 64 (64%) femmine, 31 soggetti (31%) sono risultati a rischio di complicanze mediche nel corso dell’infezione, una persona (1%) è risultata positiva al COVID-19, 32 (32%) hanno avuto una persona cara a rischio di infezione da COVID-19, 8 (8%) avevano un parente o una persona cara infetta da COVID-19 e 3 (3%) avevano subito la perdita di un parente o di una persona cara a causa del virus. Diciassette pazienti (17%) hanno riportato PTSS e 17 (17%) depressione, di questi il 43% aveva una depressione lieve, mentre 4 soggetti (4%) avevano sintomi maniacali lievi e nessuno presentava un episodio maniacale pieno. Confrontando le variabili cliniche e demografiche tra pazienti bipolari depressi e non depressi non sono state riscontrate significatività eccetto per la variabile “patologia a rischio” (p.015). Per quanto riguarda il confronto di età e variabili continuative cliniche tra pazienti depressi e non depressi è risultato che i primi presentavano maggior numero di episodi depressivi in passato (p.016). Inoltre, soggetti con depressione presentavano maggiori punteggi sulle scale IES-R totale (p.001), la sottoscala IES-intrusion (p.001), la sottoscala IES-avoidance (p.021), la sottoscala IES-arousal (p.000) e PDI (p.000). Lo studio ha confermato quindi la presenza di PTSS e ricadute depressive nei pazienti bipolari durante la prima fase della Pandemia. I livelli di PTSS ritrovati sono risultati inferiori rispetto a quelli degli studi precedenti, secondo i quali la prevalenza di PTSS nei pazienti con DB è tra il 4 e il 40% (Cerimele et al., 2017; Otto et al., 2004). Ciò è dovuto probabilmente a vari fattori: l’unicità dell’evento traumatico che rappresenta la Pandemia, la valutazione dei PTSS nel quadro della fase acuta della minaccia pandemica, lo stato eutimico dei pazienti all’inizio del lockdown. Sono state osservate poi percentuali di depressione sostanziali, che sono in linea con i dati riportati dalla letteratura (Hao et al., 2020; Liu et al., 2020; Iasevoli et al., 2020; Gonzalez-Blanco et al., 2020) e maggiori livelli di sintomi depressivi nei pazienti che hanno una patologia cronica, essendo questi più esposti alle complicanze dell’infezione e al rischio di mortalità (Wang et al., 2020; Zhou et al., 2020). Inoltre, pazienti con depressione avevano punteggi delle scale IES-R e PDI più elevati rispetto ai non depressi a conferma che i sintomi di PTSD e quelli di Depressione si muovono in concerto e che la comorbidità tra Depressione e PTSD favorisce una maggiore persistenza dei sintomi traumatici (Carmassi et al., 2014a; Carmassi et al., 2020a; Armenta et al., 2018). Anche le sottoscale della scala IES-R risultano presentare punteggi più elevati nei pazienti depressi così come si riscontrano correlazioni tra i fattori della scala HAM-D, la scala IES-R, le sue sottoscale e la PDI. La Depressione e il PTSD presentano infatti sintomi in comune che potrebbero spiegare la frequente comorbidità tra i due disturbi e rafforzarne la persistenza. I pazienti con depressione presentavano anche una storia di maggior numero di episodi depressivi precedenti. Una storia di recidive rappresenta infatti di per sé un forte fattore di rischio per ricaduta o recidiva depressiva. Infine, sono stati riscontrati bassi livelli di sintomi maniacali. Studi precedenti hanno valutato reazioni maniacali e depressive in seguito ad altri tipi di eventi traumatici e si sono concentrati non sulla fase acuta ma sulle conseguenze dell’evento traumatico. La quarantena e il distanziamento sociale derivanti dalla Pandemia rappresentano un evento traumatico particolare che potrebbe rendere meno probabile lo sviluppo di mania. Quando si considerano i risultati dello studio dovrebbero essere tenute in considerazione alcune limitazioni: la prima consiste nella piccola dimensione del campione. In secondo luogo, gli strumenti utilizzati per rilevare i PTSS e i sintomi depressivi consistevano in questionari di auto-valutazione che potrebbero essere considerati meno precisi rispetto ad una valutazione clinica. Non sono stati considerati inoltre tutti i fattori di stress che potrebbero essere correlati al COVID-19. Infine, nonostante la valutazione dell’efficacia di un sistema di telepsichiatria non fosse obiettivo dello studio, non è stato possibile comunque valutarla a causa della mancanza di un gruppo controllo non seguito dalla telepsichiatria. Nonostante queste limitazioni i risultati dello studio risultano in linea con la letteratura precedente: i sintomi PTSS e quelli depressivi risultano essere i sintomi più diffusi nei pazienti con Disturbo Bipolare durante la prima fase della Pandemia da COVID-19 e tra questi esiste una correlazione.
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