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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11092020-103933


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAPI, LORENZO
URN
etd-11092020-103933
Titolo
L'associazione tra indici cardiovascolari, valutazione neuropsicologica e caratteristiche morfologiche cerebrali in un campione di soggetti anziani
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Cecchetti, Luca
correlatore Dott.ssa Lettieri, Giada
controrelatore Prof.ssa Tognoni, Gloria
Parole chiave
  • Mild Cognitive Impairment
  • Voxel based morphometry
Data inizio appello
26/11/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L’invecchiamento e più nello specifico il deterioramento cognitivo, sono tematiche sempre più al centro dell’attenzione della letteratura scientifica. Nella società moderna il numero di anziani sta crescendo progressivamente, e di riflesso anche le condizioni cliniche caratterizzate da deterioramento cognitivo sono in costante crescita, per questo potrebbe essere centrale comprenderne i meccanismi su cui si poggiano. La comunità scientifica ha progressivamente puntato l’attenzione sui meccanismi neurofisiologici e neuropsicologici sui quali si fonda il processo di neurodegenerazione progressiva caratteristico delle demenze, scoprendo che in alcuni casi è possibile caratterizzare un periodo premorboso, una condizione clinica che si pone a cavallo tra l’invecchiamento cognitivo normale e la demenza, chiamato Mild Cognitive Impairment (MCI) (Flicker, 1991). Da questo importante tema nasce il seguente lavoro di tesi, con l’intento di indagare possibili predittori del deterioramento cognitivo moderato e quali effetti abbiano sulla struttura cerebrale dei soggetti che ne sono colpiti. La tesi è suddivisa in tre capitoli, nel primo si cerca di delineare una traiettoria di sviluppo del deterioramento cognitivo, che potrebbe trovare le sue radici già nel periodo fetale. L’epigenetica e la prospettiva dello sviluppo endofetale delle patologie in età adulta, sembrerebbero essere le chiavi di lettura per delineare le traiettorie eziopatogenetiche di molte condizioni cliniche in vecchiaia, compreso l’MCI. L’individuo è quindi inserito in una visione bio-psico-sociale, nella quale si ricercano i fattori che lungo l’arco della vita possono aver favorito l’insorgenza del deterioramento cognitivo. Un altro tema presentato nel primo capitolo è quello dell’invecchiamento cognitivo normale, con lo scopo di evidenziare l’esistenza di una dimensionalità sfumata tra le condizioni di normalità, MCI e demenza. Infatti, in questo periodo possono emergere e manifestarsi caratteristiche genetiche, cognitive e ambientali accumulate lungo l’intero arco della vita, incluse eventuali risorse protettive preziose come la riserva cognitiva . Il primo capitolo si conclude con la descrizione delle demenze, che rappresentano il polo opposto all’invecchiamento cognitivo normale e quindi completano il modello di spettro del deterioramento cognitivo. Il secondo capitolo è interamente dedicato all’MCI, cercando di delinearne i confini, la struttura diagnostica e le varie tipologie. In particolare, è stata approfondita la dimensione dei fattori di rischio per l’MCI, che possono concorrere a identificare possibili predittori e danno un’idea della complessa struttura eziopatogenetica di questa condizione clinica. L’idea era quella di avere un modello esemplificativo che potesse guidare nella scelta delle variabili da studiare nel capitolo sperimentale. Infine, il capitolo 3 descrive il lavoro di ricerca svolto sulla base di alcuni soggetti e dati acquisiti dal progetto longitudinale Train The Brain, concentrandosi sulla volumetria cerebrale dei soggetti e una sua possibile correlazione con specifiche variabili predittive, come l’età, gli anni di scolarizzazione, gli scores ai test neuropsicologici, i parametri cardiovascolari e quelli ematochimici.
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