Tesi etd-11092018-145734 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ISOPPO, MATTEO
URN
etd-11092018-145734
Titolo
Il marketing del "senza" nel mercato alimentare. Indagine empirica nel Comune di La Spezia
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
MARKETING E RICERCHE DI MERCATO
Relatori
relatore Tarabella, Angela
Parole chiave
- alimentazione
- claim
- free from
- marketing
- mercato alimentare
Data inizio appello
10/12/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/12/2088
Riassunto
Nel primo capitolo l’elaborato si incentra sullo stretto legame, che intercorre tra salute e alimentazione e su come questo abbia definito un mutamento nelle pratiche e nelle abitudini alimentari delle persone. Viene, inoltre, dato rilievo al concetto di “disinformazione alimentare”, constatando come la scarsa informazione dei consumatori, il terrorismo alimentare promosso dai mass media e l’inattendibilità degli studi scientifici, possano influire nel determinare una scarsa consapevolezza da parte degli individui circa la salubrità dei prodotti alimentari, portandoli spesso a maturare convinzioni errate. A questo proposito, vengono analizzati i principali trend alimentari che caratterizzano le pratiche d’acquisto dei consumatori odierni, mettendo in risalto il clima di disinformazione che li circonda.
Vengono, dunque, citati il fenomeno del vegan e del biologico, che rappresentano una realtà oramai consolidata da tempo, e i cosiddetti “superfood”.
Il secondo capitolo mira, invece, ad analizzare il fenomeno che prende il nome di “marketing del senza", strettamente connesso alla dimensione salutistica dell'alimentazione.
Si fa riferimento a quelle strategie, adottate da parte delle aziende del settore food, finalizzate a valorizzare e promuovere i prodotti risaltandone una specifica proprietà, ossia il fatto che godano dell'assenza di uno o più ingredienti ritenuti non salutari. In merito a questo fenomeno, vengono prese in considerazione tre tipologie di comunicazione: quella legata al packaging, quella legata alla figura dell'influencer e quella legata alla pubblicità tradizionale. Per ognuna di esse vengono anche citati esempi concreti, così da rendere l’argomento oggetto della discussione più comprensibile ed evidenziare come, oramai, sia sempre più consolidata la propensione da parte delle aziende a valorizzare l’assenza di determinati ingredienti dai propri prodotti.
Successivamente, nel terzo capitolo, l’elaborato si focalizza sulla dimensione normativa.
Nello specifico, viene trattata la regolamentazione europea e quella statunitense relativa all’utilizzo di claim nutrizionali e salutistici sui prodotti alimentari, strettamente connessa alle strategie di packaging e pubblicitarie; inoltre viene dato spazio anche alla disciplina sanzionatoria, con la messa in evidenza di alcuni casi aziendali verificatisi nel mercato alimentare italiano. Successivamente viene analizzata la normativa, europea e statunitense, avente ad oggetto l’attività dell’influencer, che è una figura innovativa nel panorama pubblicitario odierno.
In conclusione, nel quarto capitolo, viene approfondita la ricerca empirica compiuta nel Comune di La Spezia. L’obiettivo dell’indagine è quello di comprendere il grado di informazione e consapevolezza delle persone nell’effettuare l’acquisto di prodotti alimentari. In particolare, si vuole indagare l’efficacia del marketing del “senza”, analizzando quanto l’assenza di uno o più ingredienti dal prodotto, appositamente comunicata al consumatore, possa incidere sulla decisione di acquisto, in virtù della sempre più diffusa attenzione all’aspetto salutare dell’alimentazione.
Lo scopo è, dunque, quello di comprendere quanto i claim nutrizionali free from possano effettivamente influenzare le percezioni dei consumatori, convincendoli ad acquistare i prodotti, poiché considerati più salutari rispetto ad altri della stessa tipologia merceologica.
Vengono, dunque, citati il fenomeno del vegan e del biologico, che rappresentano una realtà oramai consolidata da tempo, e i cosiddetti “superfood”.
Il secondo capitolo mira, invece, ad analizzare il fenomeno che prende il nome di “marketing del senza", strettamente connesso alla dimensione salutistica dell'alimentazione.
Si fa riferimento a quelle strategie, adottate da parte delle aziende del settore food, finalizzate a valorizzare e promuovere i prodotti risaltandone una specifica proprietà, ossia il fatto che godano dell'assenza di uno o più ingredienti ritenuti non salutari. In merito a questo fenomeno, vengono prese in considerazione tre tipologie di comunicazione: quella legata al packaging, quella legata alla figura dell'influencer e quella legata alla pubblicità tradizionale. Per ognuna di esse vengono anche citati esempi concreti, così da rendere l’argomento oggetto della discussione più comprensibile ed evidenziare come, oramai, sia sempre più consolidata la propensione da parte delle aziende a valorizzare l’assenza di determinati ingredienti dai propri prodotti.
Successivamente, nel terzo capitolo, l’elaborato si focalizza sulla dimensione normativa.
Nello specifico, viene trattata la regolamentazione europea e quella statunitense relativa all’utilizzo di claim nutrizionali e salutistici sui prodotti alimentari, strettamente connessa alle strategie di packaging e pubblicitarie; inoltre viene dato spazio anche alla disciplina sanzionatoria, con la messa in evidenza di alcuni casi aziendali verificatisi nel mercato alimentare italiano. Successivamente viene analizzata la normativa, europea e statunitense, avente ad oggetto l’attività dell’influencer, che è una figura innovativa nel panorama pubblicitario odierno.
In conclusione, nel quarto capitolo, viene approfondita la ricerca empirica compiuta nel Comune di La Spezia. L’obiettivo dell’indagine è quello di comprendere il grado di informazione e consapevolezza delle persone nell’effettuare l’acquisto di prodotti alimentari. In particolare, si vuole indagare l’efficacia del marketing del “senza”, analizzando quanto l’assenza di uno o più ingredienti dal prodotto, appositamente comunicata al consumatore, possa incidere sulla decisione di acquisto, in virtù della sempre più diffusa attenzione all’aspetto salutare dell’alimentazione.
Lo scopo è, dunque, quello di comprendere quanto i claim nutrizionali free from possano effettivamente influenzare le percezioni dei consumatori, convincendoli ad acquistare i prodotti, poiché considerati più salutari rispetto ad altri della stessa tipologia merceologica.
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