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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11092016-152804


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BELLO, MANUELA
URN
etd-11092016-152804
Titolo
Il contributo del private equity e del private debt nella crescita e nello sviluppo delle aziende familiari: il caso Renzini S.p.A.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Lattanzi, Nicola
Parole chiave
  • private equity
  • private debt
  • aziende familiari
  • crescita
  • sviluppo
Data inizio appello
01/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Dire che il tessuto industriale italiano è composto primariamente da piccole e medie imprese non costituisce affatto una novità, tutt’altro. Basta leggere un quotidiano o ascoltare il notiziario televisivo o radiofonico per sentire parlare della piccola e media impresa come capace di animare il territorio nazionale e di competere nel mondo con concorrenti di grandezza di ordine superiore.
Ho maturato negli anni un acceso e sincero interesse nei confronti della piccola e media impresa, dovuto forse alla mia reale vicinanza ad un noto distretto industriale toscano che mi ha reso consapevole della tenacia con cui queste piccole entità e gli imprenditori che ne costituiscono l’essenza, cerchino di farsi spazio in un mondo ormai in continuo cambiamento.
Oggetto di questa trattazione non sarà direttamente la piccola e media impresa italiana bensì una particolare categoria di impresa che caratterizza in modo egemone il suo tessuto imprenditoriale, ovvero l’impresa familiare. La tematica delle imprese familiari è molto delicata soprattutto in merito a questioni di tipo culturale e istituzionale. La continua simbiosi che spesso divampa tra valori aziendali e valori familiari può incidere negativamente sulla gestione dell’impresa a causa dei continui conflitti che erompono da soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Il percorso di studi che ho intrapreso in questi anni mi ha più volte messo davanti al fenomeno del private equity quale valida alternativa riconosciuta dagli imprenditori italiani per la soluzione di diversi momenti di criticità della vita aziendale.
Ho quindi pensato di unire il mio interesse verso le realtà italiane di piccola dimensione ad un fenomeno, diciamo recente, che offre la possibilità di avere un sostegno finanziario alla creazione di valore, oltre ad un supporto di tipo manageriale da parte dell’investitore istituzionale che mette a disposizione la sua esperienza e la sua competenza, oltre ad una serie di possibili contatti esterni con imprenditori operanti nel settore stesso o in altri settori.
I primi quattro capitoli della presente trattazione hanno lo scopo di andare a gettare le fondamenta per la stesura dell’ultimo capitolo in questione (il quinto) che vedrà protagonista la Renzini S.p.A., azienda familiare Umbra specializzata nella produzione di alta norcineria, nata nel 1977 ma che ha origine ancora più remote risalenti alla fine nella Grande Guerra. Gli indiscussi successi ottenuti in quasi un secolo di attività hanno ispirato la quarta generazione che oggi gestiste l’assetto operativo e strategico dell’azienda, a non fermarsi ai consensi ottenuti ma a pretendere ancora di più. La partnership con due noti investitori finanziari, SICI S.p.A. e Gepafin S.p.A., consentirà alla Società di scalare vette più alte e quindi di raggiungere gli obiettivi di crescita e sviluppo previsti dal piano industriale redatto in occasione della realizzazione di questa relazione.
Il primo capitolo, di puro scopo introduttivo, si riferisce principalmente al sistema capitalistico italiano analizzandone le caratteristiche e le peculiarità che più lo contraddistinguono dai sistemi capitalistici più diffusi a livello internazionale, ovvero quello anglosassone e quello tedesco-giapponese riportando anche evidenze empiriche a riprova di quanto esposto su base teorica. Il presente capitolo accenna inoltre agli effetti che il credit crunch ha avuto sulle imprese italiane e di come la morsa del credito abbia costretto (e costringa) le imprese italiane a far ricorso a forme alternative di finanziamento (tra cui il provate equity e il private debt) per soddisfare il loro fabbisogno finanziario.
Concluderemo il primo capitolo cercando di dare risposta alla seguente domanda: “svincolare la famiglia dalla gestione dell’azienda, attribuendo questa funzione a manager ed amministratori esterni, consente di classificare un’azienda come familiare?”. Questa domanda in realtà si porta dietro una serie di riflessioni che è giusto fare relativamente alla dimensione aziendale. Sfateremo il falso mito che l’azienda familiare è solo e soltanto un’azienda di piccole dimensioni, prendendo atto del fatto che un’azienda può rimanere familiare, anche se la famiglia si svincola dalla diretta gestione dell’impresa affidandola a soggetti terzi.
Il secondo capitolo si concentra, almeno nella sua prima parte, su aspetti prettamente teorici relativamente al private equity e al private debt. Cercheremo, dunque, di capire che cosa si intende per private equity e per private debt, qual è il loro meccanismo di funzionamento, quali sono tipologie di operazioni di cui un’impresa si può avvalere e qual è la sequenza delle fasi da porre in essere per realizzare queste tipologie di investimento.
Il terzo capitolo tratterà invece delle determinanti che incidono sulla continuità delle imprese familiari. Approfondiremo le tematiche della dimensione aziendale e del ciclo di vita delle aziende familiari, considereremo l’importanza che assumono gli assetti di corporate governance anche, e soprattutto, in questa particolare categoria d’impresa.
Parleremo inoltre dei principali rischi che corre un’azienda familiare nel corso della sua vita e che possono compromettere la loro longevità, tra cui il rischio finanziario, accennando quindi alle principali forme di finanziamento a cui queste aziende possono far ricorso, sottolineando per ognuna vantaggi e problematiche attinenti.
Il quarto capitolo esaminerà l’impatto che un operatore di private equity o di private debt può avere su un’azienda familiare il cui obiettivo è lo sviluppo del proprio business. Vedremo nello specifico quali sono le condizioni che devono sussistere affinché entrambe le parti sia propense a fidarsi l’una dell’altra.
L’ultimo capitolo si riferirà ad uno specifico caso aziendale, la Renzini S.p.A., che prende il nome dall’omonima famiglia e che ho personalmente analizzato grazie al sostegno ricevuto di SICI S.p.A. e grazie al contatto che ho instaurato con la famiglia stessa e che ringrazio sentitamente per il tempo che mi hanno dedicato nonostante lo sciame sismico che ha investito il loro territorio abbia completamente raso al suolo uno dei loro prosciuttifici, quello di Norcia. Sono profondamente vicina alla famiglia in questo delicato e difficile momento consapevole che la loro risolutezza e la loro caparbietà gli permetterà di ripartire e di continuare a radicare la loro differenza.







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