Tesi etd-11092015-142531 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
MASONI, CATERINA
URN
etd-11092015-142531
Titolo
Elettrofisiologia cerebrale e attività motoria spontanea nei pretermine sotto le 32 settimane: correlazione con l'outcome psicomotorio.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Cioni, Giovanni
Parole chiave
- elettroencefalografia
- fidgety
- outcome
- pretermine
Data inizio appello
01/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Riassunto
Introduzione
I recenti progressi in ambito tecnologico e farmacologico hanno determinato un significativo aumento del tasso di sopravvivenza dei neonati pretermine, in particolare di età gestazionale e peso estremamente bassi, con conseguente incremento delle complicanze a breve e a lungo termine. Nonostante i progressi della diagnostica per immagini, il follow-up clinico ed i monitoraggi elettrofisiologici rimangono il gold standard nel definire non solo la presenza di danno acuto ma anche il grado di maturità cerebrale. Tuttora l’EEG e l'analisi qualitatitiva della motricità spontanea del neonato sono tra gli strumenti maggiormente affidabili, in termini di sensibilità e specificità, per predire l’outcome neurologico.
Scopo della tesi
Lo studio si propone l’obiettivo di determinare il valore prognostico di i) una valutazione semiquantitativa dell'EEG computerizzato effettuato prima del termine, ii) una valutazione semiquantitativa della motricità spontanea in epoca fidgety (3 mesi post-termine) e iii) il grado di correlazione tra i due parametri. In tale prospettiva è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo su un campione di nati pretermine ad alto e medio rischio (nati sotto le 32 settimane) presso la clinica di Neonatologia dell'AUOP di Pisa e successivamente seguiti in follow up.
Pazienti e metodi
Dal campione dei neonati seguiti al follow-up neuropsichiatrico, sono stati arruolati retrospettivamente 14 pazienti sulla base dei seguenti criteri di inclusione: età gestazionale (EG) inferiore alle 32 settimane, disponibilità di registrazioni EEG prima del termine e videoregistrazioni in epoca fidgety. Dei pazienti selezionati abbiamo raccolto i dati relativi all’esame obiettivo alla nascita (peso, lunghezza, circonferenza cranica, indice di Apgar), diagnosi alla nascita, imaging (ecografia cranica, RMN), esame obiettivo neurologico all’ultimo follow-up del bambino e relativo outcome clinico fino a 2 anni di età. Abbiamo poi analizzato gli esami elettroencefalografici di ciascun bambino eseguiti con apparecchiatura EEG computerizzata e comprendente da 8 a 11 canali monopolari, sulla base di un grading qualitativo di dismaturità età specifico su una scala elaborata unendo item dal sistema proposto da Hayashi-Kurahashi e collaboratori (2012) e aggiungendo la presenza di parossismi (score da 0 a 4). Infine, abbiamo valutato qualitativamente la motricità spontanea di ciascun bambino osservando videoregistrazioni eseguite in epoca fidgety, in occasione degli appuntamenti di follow up, secondo i principi del metodo sviluppato da Prechtl e ponendo un giudizio sulla base della scala di " Assessment of motor score 3 to 5 months" elaborata da Enspieler e collaboratori (2000) - (score da 5 a 28).
Risultati
Dall'analisi descrittiva del campione, due bambini su quattordici (14.3%) hanno sviluppato PCI; di questi uno ha sviluppato diplegia e uno emiplegia. Tre bambini (21.4%) hanno riportato “altri disturbi del neurosviluppo (ODC). Tutti questi 5 bambini mostravano delle anomalie all’ultima ecografia cerebrale eseguita in un arco di tempo variabile da 1 mese a 4 mesi dopo la nascita. Gli altri nove bambini hanno avuto un outcome neurologico normale indipendentemente dall’età gestazionale alla nascita; di questi, tre presentavano delle lievi anomalie all’ultima ecografia cerebrale eseguita in un arco di tempo variabile da 1 mese a quattro mesi; gli altri sei avevano un’ecografia cerebrale normale eseguita sempre in un arco di tempo variabile da 1 mese a quattro mesi. L’analisi elettroencefalografica, è stata eseguita sul primo tracciato eseguito dopo la nascita (a distanza da una a 8 settimane dalla nascita). I referti riportavano tracciati complessivamente adeguati all'età postmestruale, dato confermato anche dall'applicazione del sistema di grading (tutti di grado 2 o inferiore). Quando valutati in relazione all'outcome, il gruppo di soggetti con outcome normale mostrava un valore mediano di 1 mentre i gruppi patologici (ODC o PCI) avevano una mediana di 2. Alla valutazione della motricità spontanea, secondo il sistema di grading proposto, 11 su un totale di 14 bambini hanno ottenuto un punteggio normale (> 26 pts su 28), tra cui rientravano anche i due bambini che hanno successivamente evoluto un quadro di ODC; due bambini hanno presentato un punteggio inferiore rientrando tra questi il bambino evoluto in PCI emiplegica e il bambino con PCI diplegica (punteggio 10); si è inoltre riscontrato un soggetto con punteggio di 16 e successivo outcome normale.
Conclusioni
Possiamo concludere che sia la valutazione dei general movements eseguita in epoca fidgety, sia l’EEG computerizzato eseguito in fase subacuta, rappresentano due strumenti affidabili in termini di sensibilità nell’ individuare neonati a rischio di sviluppare deficit psicomotorio. La valutazione dei general movements mostra però sensibilità inferiore all’EEG nel predire altri disordini del neurosviluppo che non comprendano la paralisi cerebrale (ODC). La specificità dei GMs, a differenza dell’EEG, si mostra invece piuttosto elevata in entrambi casi. Inoltre, sembra non esistere una correlazione significativa tra EEG e GMs nel predire l’outcome clinico di neonati a medio e ad alto rischio, anche se sono necessari ulteriori studi su campioni allargati e l'introduzione di parametri di scores maggiormente quantificabili ed oggettivi per valutare meglio la reale assenza di tale correlazione.
Introduzione
I recenti progressi in ambito tecnologico e farmacologico hanno determinato un significativo aumento del tasso di sopravvivenza dei neonati pretermine, in particolare di età gestazionale e peso estremamente bassi, con conseguente incremento delle complicanze a breve e a lungo termine. Nonostante i progressi della diagnostica per immagini, il follow-up clinico ed i monitoraggi elettrofisiologici rimangono il gold standard nel definire non solo la presenza di danno acuto ma anche il grado di maturità cerebrale. Tuttora l’EEG e l'analisi qualitatitiva della motricità spontanea del neonato sono tra gli strumenti maggiormente affidabili, in termini di sensibilità e specificità, per predire l’outcome neurologico.
Scopo della tesi
Lo studio si propone l’obiettivo di determinare il valore prognostico di i) una valutazione semiquantitativa dell'EEG computerizzato effettuato prima del termine, ii) una valutazione semiquantitativa della motricità spontanea in epoca fidgety (3 mesi post-termine) e iii) il grado di correlazione tra i due parametri. In tale prospettiva è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo su un campione di nati pretermine ad alto e medio rischio (nati sotto le 32 settimane) presso la clinica di Neonatologia dell'AUOP di Pisa e successivamente seguiti in follow up.
Pazienti e metodi
Dal campione dei neonati seguiti al follow-up neuropsichiatrico, sono stati arruolati retrospettivamente 14 pazienti sulla base dei seguenti criteri di inclusione: età gestazionale (EG) inferiore alle 32 settimane, disponibilità di registrazioni EEG prima del termine e videoregistrazioni in epoca fidgety. Dei pazienti selezionati abbiamo raccolto i dati relativi all’esame obiettivo alla nascita (peso, lunghezza, circonferenza cranica, indice di Apgar), diagnosi alla nascita, imaging (ecografia cranica, RMN), esame obiettivo neurologico all’ultimo follow-up del bambino e relativo outcome clinico fino a 2 anni di età. Abbiamo poi analizzato gli esami elettroencefalografici di ciascun bambino eseguiti con apparecchiatura EEG computerizzata e comprendente da 8 a 11 canali monopolari, sulla base di un grading qualitativo di dismaturità età specifico su una scala elaborata unendo item dal sistema proposto da Hayashi-Kurahashi e collaboratori (2012) e aggiungendo la presenza di parossismi (score da 0 a 4). Infine, abbiamo valutato qualitativamente la motricità spontanea di ciascun bambino osservando videoregistrazioni eseguite in epoca fidgety, in occasione degli appuntamenti di follow up, secondo i principi del metodo sviluppato da Prechtl e ponendo un giudizio sulla base della scala di " Assessment of motor score 3 to 5 months" elaborata da Enspieler e collaboratori (2000) - (score da 5 a 28).
Risultati
Dall'analisi descrittiva del campione, due bambini su quattordici (14.3%) hanno sviluppato PCI; di questi uno ha sviluppato diplegia e uno emiplegia. Tre bambini (21.4%) hanno riportato “altri disturbi del neurosviluppo (ODC). Tutti questi 5 bambini mostravano delle anomalie all’ultima ecografia cerebrale eseguita in un arco di tempo variabile da 1 mese a 4 mesi dopo la nascita. Gli altri nove bambini hanno avuto un outcome neurologico normale indipendentemente dall’età gestazionale alla nascita; di questi, tre presentavano delle lievi anomalie all’ultima ecografia cerebrale eseguita in un arco di tempo variabile da 1 mese a quattro mesi; gli altri sei avevano un’ecografia cerebrale normale eseguita sempre in un arco di tempo variabile da 1 mese a quattro mesi. L’analisi elettroencefalografica, è stata eseguita sul primo tracciato eseguito dopo la nascita (a distanza da una a 8 settimane dalla nascita). I referti riportavano tracciati complessivamente adeguati all'età postmestruale, dato confermato anche dall'applicazione del sistema di grading (tutti di grado 2 o inferiore). Quando valutati in relazione all'outcome, il gruppo di soggetti con outcome normale mostrava un valore mediano di 1 mentre i gruppi patologici (ODC o PCI) avevano una mediana di 2. Alla valutazione della motricità spontanea, secondo il sistema di grading proposto, 11 su un totale di 14 bambini hanno ottenuto un punteggio normale (> 26 pts su 28), tra cui rientravano anche i due bambini che hanno successivamente evoluto un quadro di ODC; due bambini hanno presentato un punteggio inferiore rientrando tra questi il bambino evoluto in PCI emiplegica e il bambino con PCI diplegica (punteggio 10); si è inoltre riscontrato un soggetto con punteggio di 16 e successivo outcome normale.
Conclusioni
Possiamo concludere che sia la valutazione dei general movements eseguita in epoca fidgety, sia l’EEG computerizzato eseguito in fase subacuta, rappresentano due strumenti affidabili in termini di sensibilità nell’ individuare neonati a rischio di sviluppare deficit psicomotorio. La valutazione dei general movements mostra però sensibilità inferiore all’EEG nel predire altri disordini del neurosviluppo che non comprendano la paralisi cerebrale (ODC). La specificità dei GMs, a differenza dell’EEG, si mostra invece piuttosto elevata in entrambi casi. Inoltre, sembra non esistere una correlazione significativa tra EEG e GMs nel predire l’outcome clinico di neonati a medio e ad alto rischio, anche se sono necessari ulteriori studi su campioni allargati e l'introduzione di parametri di scores maggiormente quantificabili ed oggettivi per valutare meglio la reale assenza di tale correlazione.
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