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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11092015-124116


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TARDA, SEBASTIANO WALTER
URN
etd-11092015-124116
Titolo
Deterioramento cognitivo negli anziani e attivita di vita:contributo di ricerca
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Dott.ssa Ghicopulos, Irene
Parole chiave
  • attività di vita
  • Criq
  • deterioramento cognitivo
  • MMSE
  • soggetti anziani
Data inizio appello
27/11/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente contributo di ricerca vuole indagare come le attività di vita possono condizionare l’invecchiamento cognitivo. Infatti, è naturale pensare che, l’essere umano, in quanto parte integrante del contesto in cui vive, sia condizionato da quest’ultimo, non solo dal punto di vista psicologico ma anche da quello squisitamente delle funzioni cognitive. È ovvio che, per mettere in evidenza questo aspetto, bisogna prendere come riferimento di osservazione l’intero arco di vita del soggetto; focalizzandosi su quelle attività che hanno più influenza nella formazione e nell’evoluzione della sfera cognitiva. Queste attivià, possono essere racchiuse in 3 principali categorie, quali scolarità, lavoro e attività di tempo libero. L’obiettivo dello studio è proprio quello di dimostrare che, soggetti che sono più impegnati nelle categorie di attività prima segnalate, corrino un rischio minore di riportare deterioramento cognitivo nell’età anziana, a dispetto di coloro che invece hanno trascurato di eseguire queste attivita con frequenza. Per fare ciò sono stati presi in esame 54 individui, che sono poi stati suddivisi in 3 gruppi omogenei, ognuno appartenente a un determinato stato cognitivo: 1) Normale (N); 2) Borderline (B) e 3) Alzheimer(A).
Fatto ciò, si è poi valutata in ognuno dei partecipanti ed in ognuno dei 3 gruppi, la frequenza con cui questi ultimi si impegnano/ o si sono impegnati in determinate attività (Scuola, Lavoro e Tempo Libero) nell’arco della loro vita. Lo scopo finale è stato quello di osservare quali di queste attività incidono in maniera significativa sul funzionamento cognitivo, e di conseguenza, quali attività possono avere un valore protettivo o di rischio nell’invecchiamento cognitivo.
Per selezionare i partecipanti e classificarli nei vari gruppi si è usufruito delle loro cartelle cliniche. Infatti ognuno di questi soggetti sono stati sottoposti a test neuropsicologici presso l’Ospedale “Santa Chiara”. Lo strumento utilizzato per indagare l’impegno nelle varie attività di vita è stato invece il Criq; nei casi in cui i partecipanti presentavano uno stato cognitivo troppo compromesso, questo test è stato somministrato ai parenti più stretti.
In questo studio, nel primo capitolo, si è trattato in maniera approfondita l’invecchiamento cognitivo nei soggetti anziani, incluso uno studio longitudinale, che ha messo in evidenza anche il ruolo importante dell’epoca in cui si vive. Inoltre si sono presentati alcune tecniche di valutazioni (compresa una a stampo ecologico) utili nella diagnosi di pazientipsicogeriatrici.
Nel secondo capitolo ci si è invece soffermati su alcuni studi che hanno sottolineato l’importanza che hanno gli spazi di vita (relazione con l’ambiente) e la frequenza con cui i soggetti attuano determinate attività nell’invecchiamento cognitivo.
Infine nel terzo e ultimo capitolo, sono stati analizzati i dati raccolti tramite l’analisi descrittiva e inoltre si sono verificate le differenze statisticamente significative riscontrate tra i gruppi, tramite il Kruskall Wallis, e tra le coppie dei gruppi indagati,tramite il t di Student.
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