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Coxiella burnetii è l'agente eziologico della febbre Q, patologia zoonosica diffusa a livello mondiale; è molto diffusa in natura ed è in grado di contagiare varie specie animali, tra cui mammiferi, uccelli, rettili e artropodi. Nell'uomo l'infezione è spesso asintomatica è può essere causa di malattia acuta o cronica con sintomi simil-influenzali, polmonite, epatite, endocardite, aborto e morte neonatale. Sebbene la via di infezione principale sia quella respiratoria, la via orale non è da sottovalutare; molti casi di febbre Q sono stati attribuiti al consumo di alimenti contaminati dal patogeno. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la presenza di C. burnetii tramite PCR endpoint in formaggi ovicaprini a latte crudo, commercializzati in Toscana. Il DNA di C. burnetii è stato rilevato in 6/14 (42,85%) formaggi caprini ed in 19/70 (27,14%) formaggi pecorini. Sono risultate positive alla PCR 3/7 (42,85%) aziende che commercializzavano formaggi caprini e 10/25 (40%) aziende che vendevano formaggi pecorini, ed una che produceva entrambe le tipologie. Questo studio ha permesso di evidenziare attraverso l'indagine condotta sui prodotti, non solo la presenza di C. burnetii negli allevamenti ovicaprini in Toscana, ma ha anche suggerito come il consumo di formaggi potrebbe costituire un fattore di rischio per l'uomo.