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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11082023-122229


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CONTI, NERI
URN
etd-11082023-122229
Titolo
La tutela penale della concorrenza. Studio comparato su contenuti, limiti ed opportunità della criminalizzazione dei cartelli tra imprese
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Gargani, Alberto
correlatore Prof.ssa Morgante, Gaetana
Parole chiave
  • Diritto penale - antitrust - cartelli
Data inizio appello
04/12/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/12/2063
Riassunto
Il lavoro esamina il tema della tutela della concorrenza da una prospettiva penalistica, concentrandosi, in particolar modo, sulla pratica anticoncorrenziale dei cartelli tra imprese, della quale valuta l’ammissibilità e l’opportunità di criminalizzazione nel nostro ordinamento nazionale.
Nel primo capitolo, sono delineate le coordinate fondamentali della ricerca: dopo una ricognizione delle caratteristiche dei cartelli come fenomeno di mercato, si descrive l’attuale linea di tendenza internazionale all’impiego dello strumento penalistico per rafforzare i sistemi di enforcement antitrust; dunque viene eseguito uno studio comparatistico di diverse esperienze di criminal enforcement in materia antitrust (statunitense, inglese, francese) e una breve panoramica della disciplina della concorrenza vigente in Italia.
Nel secondo capitolo, il lavoro analizza gli argomenti di ordine teorico e pratico che condussero, in sede elaborazione della competition law italiana (con l. 287/1990), ad un netto rifiuto per l’opzione penale; quindi, sulla base degli stimoli provenienti dal contesto internazionale e degli sviluppi realizzatisi sul piano normativo nazionale ed euro-unitario, procede a verificare, ad oltre trent’anni di distanza, la compatibilità dell’ipotesi di criminalizzare i cartelli con i requisiti-principio di meritevolezza, sussidiarietà ed effettività del diritto penale, concludendo positivamente.
Il terzo capitolo presenta un ulteriore argomento a sostegno della legittimità di introdurre una fattispecie incriminatrice dei cartelli nel nostro ordinamento: attraverso un’indagine de iure condito di alcune sfere del vigente diritto penale dell’economica, si riscontra, infatti, che operando una valorizzazione ermeneutica di diversi delitti, è già possibile – de facto – rinvenire uno «statuto penale della concorrenza». Si cercherà, quindi, di mettere in luce l’incoerenza sistematica di escludere da quest’ultimo la previsione di una specifica fattispecie incriminatrice dei cartelli.
In conclusione, il lavoro esamina le caratteristiche tecniche che dovrebbe assumere un’eventuale introduzione di un’incriminazione dei cartelli nel nostro ordinamento e valuta la possibilità di contemplare quest’ultima tra gli illeciti per i quali sono predisposti strumenti di enforcement che conferiscono rilievo giuridico alla predisposizione e al rispetto di modelli di compliance, come il cd. “sistema 231”. Conseguentemente, vengono affrontate le problematiche connesse alla predisposizione di un doppio binario sanzionatorio e al rispetto del principio di ne bis in idem.
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