Tesi etd-11082021-122157 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GIROLAMI, GAIA
URN
etd-11082021-122157
Titolo
LE DEMENZE: studio descrittivo di un campione limitato di soggetti sui cambiamenti epidemiologici e diagnostici negli ultimi vent’anni
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Ghicopulos, Irene
Parole chiave
- analisi descrittiva
- criteri diagnostici
- demenza
- Mini-Mental State Examination
- valutazione neuropsicologica
Data inizio appello
25/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/11/2091
Riassunto
Con il termine demenza ci si riferisce ad una condizione cronica e progressiva che determina la perdita delle funzioni cognitive superiori. Esistono numerose forme di demenza che si differenziano in base a criteri diversi, nel corso del lavoro sono state descritte le principali forme (demenza di Alzheimer, Mild Cognitive Impairment, demenza frontotemporale, demenza legata alla malattia di Parkinson, demenza a corpi di Lewy e paralisi sopranucleare progressiva) focalizzandosi sulla migliore valutazione per ognuna e sui criteri diagnostici che dovrebbero soddisfare.
Quando si parla di demenze è importante mettere in atto un accurato piano valutativo che comprenda un’attenta anamnesi del paziente e un’indagine neuropsicologica completa di test psicometrici adatti. Dal momento che nell’ambito delle demenze molti segni e sintomi non sono rilevabili a livello strumentale ma solo clinico, la valutazione clinica è fondamentale, così come è fondamentale potersi riferire a dei criteri diagnostici ben precisi. Grazie al connubio tra esami strumentali e valutazione clinica l’esperto può porre una diagnosi di demenza più accurata possibile in modo da assicurarsi che il paziente soddisfi determinati criteri. Nel corso degli anni i criteri diagnostici delle demenze sono mutati e sono diventati sempre più precisi. Il principale obiettivo del lavoro di tesi consiste nell’evidenziare i cambiamenti del processo diagnostico neuropsicologico delle demenze nel corso dell’ultimo ventennio. Per perseguire questo scopo sono stati analizzati a livello descritto i dati riferiti alla popolazione di soggetti che ha frequentato un ambulatorio di neuropsicologia dell’U.O. di neurologia-neurofisiopatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana nell’arco di tempo che va da gennaio 2001 a dicembre 2020. Il primo passo è stato quello di descrivere il campione prendendo in considerazione le differenti variabili a disposizione: età, scolarità, tipo di diagnosi o motivazione della visita e punteggi ottenuti al Mini-Mental State Examination (MMSE). Successivamente, il focus dell’analisi si è spostato sulla descrizione dell’andamento delle variabili nel tempo per poterne sottolineare gli eventuali cambiamenti. A livello demografico l’età dei pazienti si presenta pressoché stabile, invece la scolarità sembra notevolmente aumentata nel corso degli ultimi vent’anni. Insieme alla scolarità anche l’andamento dei punteggi ottenuti dal MMSE è in crescita. A livello diagnostico i dati a disposizione mostrano una diminuzione della presenza di diciture più generiche per definire la condizione dei pazienti a favore di un modesto aumento di casi in cui la probabile diagnosi è più specifica. Oltre a questo aspetto, sono risultate in aumento anche le diagnosi associate a sintomi neuropsichiatrici. I dati hanno suggerito come il processo di valutazione neuropsicologico si stia via via arricchendo e aprendo all’analisi di più variabili diversificate e questo aspetto potrebbe riflettere la sempre migliore precisione nella formulazione dei criteri diagnostici di ogni patologia presa in esame.
Quando si parla di demenze è importante mettere in atto un accurato piano valutativo che comprenda un’attenta anamnesi del paziente e un’indagine neuropsicologica completa di test psicometrici adatti. Dal momento che nell’ambito delle demenze molti segni e sintomi non sono rilevabili a livello strumentale ma solo clinico, la valutazione clinica è fondamentale, così come è fondamentale potersi riferire a dei criteri diagnostici ben precisi. Grazie al connubio tra esami strumentali e valutazione clinica l’esperto può porre una diagnosi di demenza più accurata possibile in modo da assicurarsi che il paziente soddisfi determinati criteri. Nel corso degli anni i criteri diagnostici delle demenze sono mutati e sono diventati sempre più precisi. Il principale obiettivo del lavoro di tesi consiste nell’evidenziare i cambiamenti del processo diagnostico neuropsicologico delle demenze nel corso dell’ultimo ventennio. Per perseguire questo scopo sono stati analizzati a livello descritto i dati riferiti alla popolazione di soggetti che ha frequentato un ambulatorio di neuropsicologia dell’U.O. di neurologia-neurofisiopatologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana nell’arco di tempo che va da gennaio 2001 a dicembre 2020. Il primo passo è stato quello di descrivere il campione prendendo in considerazione le differenti variabili a disposizione: età, scolarità, tipo di diagnosi o motivazione della visita e punteggi ottenuti al Mini-Mental State Examination (MMSE). Successivamente, il focus dell’analisi si è spostato sulla descrizione dell’andamento delle variabili nel tempo per poterne sottolineare gli eventuali cambiamenti. A livello demografico l’età dei pazienti si presenta pressoché stabile, invece la scolarità sembra notevolmente aumentata nel corso degli ultimi vent’anni. Insieme alla scolarità anche l’andamento dei punteggi ottenuti dal MMSE è in crescita. A livello diagnostico i dati a disposizione mostrano una diminuzione della presenza di diciture più generiche per definire la condizione dei pazienti a favore di un modesto aumento di casi in cui la probabile diagnosi è più specifica. Oltre a questo aspetto, sono risultate in aumento anche le diagnosi associate a sintomi neuropsichiatrici. I dati hanno suggerito come il processo di valutazione neuropsicologico si stia via via arricchendo e aprendo all’analisi di più variabili diversificate e questo aspetto potrebbe riflettere la sempre migliore precisione nella formulazione dei criteri diagnostici di ogni patologia presa in esame.
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