• goodwill
• ias 36
• impairment test
• valore d'uso
• valore recuperabile

Il presente elaborato si è posto l’obbiettivo di analizzare la procedura d’impairment test dell’avviamento ai sensi dello IAS 36, ponendo una particolare attenzione alla stima del valore recuperabile, il quale presenta delle affinità con la valutazione d’azienda. Infatti, con l’introduzione dei principi contabili internazionali e, il conseguente passaggio dal principio del costo a quello del fair value, vi è stata una progressiva convergenza tra la valutazione di bilancio e la valutazione d’azienda con l’obbiettivo di accrescere la rilevanza economica dell’informativa contabile per gli utilizzatori del bilancio (la cosiddetta informazione value relevant). A questo proposito, il primo capitolo ha approfondito la tematica dell’avviamento sia sotto un profilo teorico che contabile. Successivamente, il secondo e terzo capitolo hanno analizzato le modalità di stima del valore recuperabile. Più specificatamente, il secondo capitolo si è soffermato sugli aspetti generali della valutazione d’azienda mentre il terzo capitolo ha evidenziato le peculiarità del valore recuperabile che lo contraddistinguono dalla classica valutazione d’azienda, con un focus particolare sul valore d’uso che risulta essere la configurazione di valore più utilizzata per la verifica della recuperabilità dell’avviamento. Infine, nel quarto capitolo è stata effettuata un’analisi empirica su dieci società quotate alla Borsa di Milano con l’obbiettivo di valutare la disclosure fornita in tema d’impairment test dell’avviamento.