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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11082021-084728


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BERTOLINI NOWAKOWSKA, KATARZYNA ANNA
URN
etd-11082021-084728
Titolo
Il ruolo del catastrofismo e della rappresentazione di malattia nell'adattamento al dolore cronico.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Paroli, Mery
correlatore Berrocal Montiel, Carmen
Parole chiave
  • rappresentazione di malattia
  • catastrofismo
  • dolore cronico
Data inizio appello
25/11/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/11/2091
Riassunto
Il dolore cronico è una condizione diffusa che si associa spesso a distress psicologico, disabilità e peggior qualità di vita. I pazienti che presentano pensiero catastrofico e rappresentazioni di malattia maladattive sperimentano livelli maggiori di depressione, ansia, disabilità e una peggior qualità di vita. Il presente studio ha lo scopo di indagare le relazioni della rappresentazione di malattia e del catastrofismo, sia tra di loro che con le variabili di outcome e di indagare il loro ruolo nel predire l'adattamento al dolore cronico. Sono stati reclutati 30 soggetti con dolore cronico al fine di misurare i livelli di catastrofismo, rappresentazione di malattia, depressione, ansia, dolore e qualità di vita.
Dai risultati è emerso che il catastrofismo e alcune dimensioni delle rappresentazioni di malattia correlano positivamente con le variabili di outcome. L’identità predice la disabilità e la depressione, mentre rappresentazioni emozionali negative predicono una peggiore qualità di vita. Inserita l’identità come predittore di depressione e disabilità, il catastrofismo perde significatività. Da ulteriori analisi è emerso che l’identità è un mediatore della relazione tra impotenza e disabilità e impotenza e depressione, nel secondo caso a effetto parziale.
Questi risultati estendono le evidenze empiriche sull’importanza dei due costrutti nell’adattamento al dolore cronico e la necessità di indagare ulteriormente il loro ruolo.
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