Tesi etd-11082020-123912 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
POLACCI, ANDREA LUCA
URN
etd-11082020-123912
Titolo
Bricks, Bytes, Behaviors: Uno schema concettuale per la comprensione e l'implementazione dello Smart Working
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Bonti, Mariacristina
Parole chiave
- lavoro agile
- smart working
Data inizio appello
09/12/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2090
Riassunto
Questo testo ha un fine duplice: da un lato fare chiarezza sul concetto di Smart Working, dall’altro capire come questo sistema di lavoro possa sia essere utile, sia essere utilizzato dalle organizzazioni.
Il primo obiettivo ci ha portato ad un analisi dai punti di vista storico, terminologico e della diffusione di questo fenomeno e a dimostrare che lo Smart Working non è solo “lavorare da casa”, ma una modalità di lavoro basata sulla flessibilità di luogo ed orario, resa possibile dall’ausilio di strumenti tecnologici ed informatici, su di una gestione delle attività per obiettivi e sull’autonomia individuale.
Il secondo obiettivo è stato perseguito innanzitutto considerando i possibili lati positivi e negativi che lo Smart Working può presentare nei confronti di stakeholder diversi (lavoratori, aziende, società in generale) e derivandone un bilancio complessivo che dall'analisi è risultato favorevole all'adozione. Dopodiché è stato proposto un modello concettuale basato sulle dimensioni fisica, tecnologica e umana dell'organizzazione, per schematizzare e semplificare il processo di implementazione e valutazione di un sistema di Smart Working. E' presente anche, come caso studio, l'analisi di un'azienda manifatturiera italiana che ha adottato con successo questa modalità di lavoro, che è stata confrontata con lo schema e le riflessioni proposte.
Il primo obiettivo ci ha portato ad un analisi dai punti di vista storico, terminologico e della diffusione di questo fenomeno e a dimostrare che lo Smart Working non è solo “lavorare da casa”, ma una modalità di lavoro basata sulla flessibilità di luogo ed orario, resa possibile dall’ausilio di strumenti tecnologici ed informatici, su di una gestione delle attività per obiettivi e sull’autonomia individuale.
Il secondo obiettivo è stato perseguito innanzitutto considerando i possibili lati positivi e negativi che lo Smart Working può presentare nei confronti di stakeholder diversi (lavoratori, aziende, società in generale) e derivandone un bilancio complessivo che dall'analisi è risultato favorevole all'adozione. Dopodiché è stato proposto un modello concettuale basato sulle dimensioni fisica, tecnologica e umana dell'organizzazione, per schematizzare e semplificare il processo di implementazione e valutazione di un sistema di Smart Working. E' presente anche, come caso studio, l'analisi di un'azienda manifatturiera italiana che ha adottato con successo questa modalità di lavoro, che è stata confrontata con lo schema e le riflessioni proposte.
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