Tesi etd-11082019-173217 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GRANDI, ELEONORA
URN
etd-11082019-173217
Titolo
L'ascolto: uno strumento per migliorare il percorso terapeutico in oncologia. Il racconto delle pazienti.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Prof.ssa Biancheri, Rita
Parole chiave
- ascolto
- assistente sociale
- malattia oncologica
Data inizio appello
02/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/12/2089
Riassunto
In questa tesi, abbiamo analizzato il concetto multidimensionale di salute applicato ad un paziente particolare: quello oncologico. Oltre all’analisi della letteratura, ho realizzato una ricerca empirica qualitativa sottoponendo delle interviste semi-strutturate a pazienti e medici del Centro di Senologia di Pisa.
Partendo dal superamento di una prospettiva solo biomedica e facendo riferimento invece ad un approccio più qualitativo che comprenda tutti gli aspetti bio-psico-sociali, da questa osservazione partecipante che è durata un mese all’interno della struttura, è risultato come l’assistente sociale potrebbe essere infatti un’utile figura di raccordo fra le diverse fasi.
Questo perché la cura e la terapia sono importanti, ma lo sono anche altri aspetti come quelli psicologici e sociali, infatti la malattia non modifica solo la vita del paziente, ma anche le dinamiche familiari, provocando una vera e propria rottura biografica. Abbiamo cercato di comprendere come una figura come quella dell’assistente sociale che è totalmente assente nell’attuale équipe multi-disciplinare, potrebbe invece essere utile nel percorso terapeutico in particolar modo di una malattia cronica come il cancro, che è fatta di tante fasi importanti che la donna deve affrontare come l’accoglienza, la presa in carico, la dimissione e il rientro a casa. Affrontare il percorso terapeutico secondo un approccio integrato e multi-disciplinare permetterebbe al paziente di avere un’adesione alla terapia, continuativo e coordinato con la struttura stessa. In questo contesto la figura dell’assistente sociale potrebbe essere utile non solo al paziente, ma anche a tutta l’équipe multiprofessionale.
Per fare questo è importante l’utilizzo di uno strumento innovativo come quello offerto dalla medicina narrativa:l’ascolto. L’ascolto permette al paziente di acquisire un ruolo attivo e partecipativo nel percorso terapeutico incentivando una migliore relazione fra i medici e i pazienti; tuttavia ancora oggi è poco conosciuto e applicato nella traiettoria di cura e questo emerge chiaramente dalle interviste condotte.
Vedremo come il bagaglio formativo e la forte propensione all’ascolto e alla cura della persona proprie dell’assistente sociale, non può che portare solo vantaggi e sollievo a tutti gli attori coinvolti in una dinamica di sofferenza e dolore quale quella derivante da una diagnosi di tumore.
Partendo dal superamento di una prospettiva solo biomedica e facendo riferimento invece ad un approccio più qualitativo che comprenda tutti gli aspetti bio-psico-sociali, da questa osservazione partecipante che è durata un mese all’interno della struttura, è risultato come l’assistente sociale potrebbe essere infatti un’utile figura di raccordo fra le diverse fasi.
Questo perché la cura e la terapia sono importanti, ma lo sono anche altri aspetti come quelli psicologici e sociali, infatti la malattia non modifica solo la vita del paziente, ma anche le dinamiche familiari, provocando una vera e propria rottura biografica. Abbiamo cercato di comprendere come una figura come quella dell’assistente sociale che è totalmente assente nell’attuale équipe multi-disciplinare, potrebbe invece essere utile nel percorso terapeutico in particolar modo di una malattia cronica come il cancro, che è fatta di tante fasi importanti che la donna deve affrontare come l’accoglienza, la presa in carico, la dimissione e il rientro a casa. Affrontare il percorso terapeutico secondo un approccio integrato e multi-disciplinare permetterebbe al paziente di avere un’adesione alla terapia, continuativo e coordinato con la struttura stessa. In questo contesto la figura dell’assistente sociale potrebbe essere utile non solo al paziente, ma anche a tutta l’équipe multiprofessionale.
Per fare questo è importante l’utilizzo di uno strumento innovativo come quello offerto dalla medicina narrativa:l’ascolto. L’ascolto permette al paziente di acquisire un ruolo attivo e partecipativo nel percorso terapeutico incentivando una migliore relazione fra i medici e i pazienti; tuttavia ancora oggi è poco conosciuto e applicato nella traiettoria di cura e questo emerge chiaramente dalle interviste condotte.
Vedremo come il bagaglio formativo e la forte propensione all’ascolto e alla cura della persona proprie dell’assistente sociale, non può che portare solo vantaggi e sollievo a tutti gli attori coinvolti in una dinamica di sofferenza e dolore quale quella derivante da una diagnosi di tumore.
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La tesi non è consultabile. |