Tesi etd-11082018-091809 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARONI, MARINA
URN
etd-11082018-091809
Titolo
STUDIO PSICOFISIOLOGICO DELLE RELAZIONI TRA DINAMICA DELLA PERCEZIONE VISIVA E CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Gemignani, Angelo
correlatore Dott. Menicucci, Danilo
correlatore Dott. Menicucci, Danilo
Parole chiave
- attività mentale spontanea
- deprivazione monoculare
- percezione visiva
- psicofisiologia
- rivalità binoculare
Data inizio appello
26/11/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/11/2088
Riassunto
La percezione visiva presenta una dinamica che può essere svelata tramite paradigmi in cui vengono presentati ai due occhi stimoli diversi fra di loro. In questa condizione la percezione conscia si alterna tra le due immagini e la durata media di ciascun percetto (Mean Phase Duration) costituisce il parametro principale che caratterizza la dinamica percettiva.
Una modalità in grado di alterare la dinamica percettiva è la deprivazione monoculare: una deprivazione monoculare di breve termine (due ore) conduce a uno sbilanciamento della dominanza oculare a favore dell’occhio precedentemente deprivato. L’intensità di tale sbilanciamento (suscettibilità alla deprivazione monoculare) costituisce una caratteristica fissa di ciascun individuo ed è altamente variabile tra gli individui.
In letteratura, alterazioni di un fenomeno di base come la rivalità percettiva sono state messe in relazione con condizioni psicopatologiche (Disturbo depressivo, Disturbo bipolare, Schizofrenia e ADHD) e con tratti temperamentali. Il lavoro svolto in questa tesi si inserisce in un progetto più ampio volto a indagare meccanismi di plasticità del sistema visivo, tale progetto è diretto dal gruppo Pisa Vision Lab (ref. Prof.ssa M.C. Morrone) in collaborazione con il gruppo di psicofisiologia diretto dal Prof. A. Gemignani.
In questo studio sono state indagate le eventuali relazioni tra dinamica della rivalità binoculare e tratti psicopatologici – tramite la Symptom Checklist-90-R e lo StateTrait Anxiety Inventory (STAI-Y) – in un campione non clinico (18 volontari, 10 F) per verificare l’estensibilità delle associazioni identificate tra Mean Phase Duration e sintomi psicopatologici nei campioni clinici.
A partire dalle relazioni già identificate in letteratura con le caratteristiche temperamentali, è stata verificata l’associazione tra le caratteristiche della rivalità binoculare ed i punteggi rilevati in una scala di personalità (Big Five Questionnaire): tale relazione è stata inoltre approfondita ricercando una relazione con le caratteristiche dell’attività mentale spontanea– tramite l’Amsterdam Resting State Questionnaire 2.0 (ARSQ 2.0) – e delle dimensioni della coscienza – mediante il Phenomenology of Consciousness Inventory (PCI) – riportate dagli stessi soggetti durante una condizione di “resting state” (riposo al buio della durata di 2 ore).
Infine, il parametro della suscettibilità alla deprivazione monoculare (Deprivation Index) è stato anch’esso messo in relazione con le caratteristiche psicologiche rilevate.
Ogni volontario è stato sottoposto ad una sessione mattutina dalle 9.00 alle 14.00 durante la quale sono state rilevate le caratteristiche dinamiche della rivalità binoculare e somministrati tutti i questionari di tratto.
Durante la fase di compilazione dei questionari di tratto ciascun volontario è stato sottoposto ad una fase di deprivazione monoculare di 2 ore al termine della quale è stato ricavato l’indice di suscettibilità alla deprivazione. Nelle successive due ore, a ogni volontario è stato chiesto di rimanere sdraiato su di un letto, al buio, evitando di addormentarsi e di fare qualunque tipo di attività mentale strutturata.
Al termine di queste due ore, l’attività mentale spontanea esperita da ciascun soggetto è stata valutata attraverso i questionari PCI e ARSQ 2.0.
I risultati ottenuti indicano che la Mean Phase Duration correla con indici psicopatologici (“GSI”, “PSDI”, “PHOB” e “HOS”), con indici di personalità (“Stabilità emotiva”), con dimensioni della coscienza (“BI” e “AE”); il Deprivation Index correla con indici psicopatologici (“STAI-Y1”) con indici di personalità (“Coscienziosità” e “Perseveranza”) e con dimensioni della coscienza (“Attenzione”) (p ≤ 0.05).
Questi risultati, seppur con la limitazione del basso numero di soggetti studiati, estendono su una casistica non clinica le associazioni tra sintomi psicologici e dinamica della rivalità binoculare; confermano come il fenomeno della rivalità binoculare possa essere considerato un correlato di coscienza in quanto la sua dinamica è risultata associata a alterazioni della percezione corporea rilevate durante la condizione di resting state; suggeriscono come la suscettibilità alla deprivazione monoculare, ovvero alla plasticità visiva, sia sostenuta da meccanismi di arousal associati ai livelli di ansia di stato, e indirettamente alla direzione verso cui è rivolta l’attenzione durante la fase di resting state.
Alla luce di questo, ipotizziamo che la Mean Phase Duration possa essere utilizzata come test di valutazione per l’andamento del trattamento in ambito psicopatologico.
Una modalità in grado di alterare la dinamica percettiva è la deprivazione monoculare: una deprivazione monoculare di breve termine (due ore) conduce a uno sbilanciamento della dominanza oculare a favore dell’occhio precedentemente deprivato. L’intensità di tale sbilanciamento (suscettibilità alla deprivazione monoculare) costituisce una caratteristica fissa di ciascun individuo ed è altamente variabile tra gli individui.
In letteratura, alterazioni di un fenomeno di base come la rivalità percettiva sono state messe in relazione con condizioni psicopatologiche (Disturbo depressivo, Disturbo bipolare, Schizofrenia e ADHD) e con tratti temperamentali. Il lavoro svolto in questa tesi si inserisce in un progetto più ampio volto a indagare meccanismi di plasticità del sistema visivo, tale progetto è diretto dal gruppo Pisa Vision Lab (ref. Prof.ssa M.C. Morrone) in collaborazione con il gruppo di psicofisiologia diretto dal Prof. A. Gemignani.
In questo studio sono state indagate le eventuali relazioni tra dinamica della rivalità binoculare e tratti psicopatologici – tramite la Symptom Checklist-90-R e lo StateTrait Anxiety Inventory (STAI-Y) – in un campione non clinico (18 volontari, 10 F) per verificare l’estensibilità delle associazioni identificate tra Mean Phase Duration e sintomi psicopatologici nei campioni clinici.
A partire dalle relazioni già identificate in letteratura con le caratteristiche temperamentali, è stata verificata l’associazione tra le caratteristiche della rivalità binoculare ed i punteggi rilevati in una scala di personalità (Big Five Questionnaire): tale relazione è stata inoltre approfondita ricercando una relazione con le caratteristiche dell’attività mentale spontanea– tramite l’Amsterdam Resting State Questionnaire 2.0 (ARSQ 2.0) – e delle dimensioni della coscienza – mediante il Phenomenology of Consciousness Inventory (PCI) – riportate dagli stessi soggetti durante una condizione di “resting state” (riposo al buio della durata di 2 ore).
Infine, il parametro della suscettibilità alla deprivazione monoculare (Deprivation Index) è stato anch’esso messo in relazione con le caratteristiche psicologiche rilevate.
Ogni volontario è stato sottoposto ad una sessione mattutina dalle 9.00 alle 14.00 durante la quale sono state rilevate le caratteristiche dinamiche della rivalità binoculare e somministrati tutti i questionari di tratto.
Durante la fase di compilazione dei questionari di tratto ciascun volontario è stato sottoposto ad una fase di deprivazione monoculare di 2 ore al termine della quale è stato ricavato l’indice di suscettibilità alla deprivazione. Nelle successive due ore, a ogni volontario è stato chiesto di rimanere sdraiato su di un letto, al buio, evitando di addormentarsi e di fare qualunque tipo di attività mentale strutturata.
Al termine di queste due ore, l’attività mentale spontanea esperita da ciascun soggetto è stata valutata attraverso i questionari PCI e ARSQ 2.0.
I risultati ottenuti indicano che la Mean Phase Duration correla con indici psicopatologici (“GSI”, “PSDI”, “PHOB” e “HOS”), con indici di personalità (“Stabilità emotiva”), con dimensioni della coscienza (“BI” e “AE”); il Deprivation Index correla con indici psicopatologici (“STAI-Y1”) con indici di personalità (“Coscienziosità” e “Perseveranza”) e con dimensioni della coscienza (“Attenzione”) (p ≤ 0.05).
Questi risultati, seppur con la limitazione del basso numero di soggetti studiati, estendono su una casistica non clinica le associazioni tra sintomi psicologici e dinamica della rivalità binoculare; confermano come il fenomeno della rivalità binoculare possa essere considerato un correlato di coscienza in quanto la sua dinamica è risultata associata a alterazioni della percezione corporea rilevate durante la condizione di resting state; suggeriscono come la suscettibilità alla deprivazione monoculare, ovvero alla plasticità visiva, sia sostenuta da meccanismi di arousal associati ai livelli di ansia di stato, e indirettamente alla direzione verso cui è rivolta l’attenzione durante la fase di resting state.
Alla luce di questo, ipotizziamo che la Mean Phase Duration possa essere utilizzata come test di valutazione per l’andamento del trattamento in ambito psicopatologico.
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