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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11082016-114103


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FALASCHI, ZENO
URN
etd-11082016-114103
Titolo
Patologia cardiovascolare nell'infezione da HIV/AIDS: valutazione del rischio e sua prevenzione
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Menichetti, Francesco
Parole chiave
  • acute myocardial infarction
  • prevention
  • HIV
  • cardiovascular diseases
  • HIV
  • AIDS
  • aging
  • risk scoring
  • AIDS
  • invecchiamento
  • patologie cardiovascolari
  • infarto miocardico acuto
  • prevenzione
  • valutazione del rischio
Data inizio appello
06/12/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’infezione da HIV, causa dell’AIDS, è una patologia che è ormai entrata nella quarta decade della sua storia. Mentre negli anni ’80 del secolo scorso questa condizione portava inevitabilmente alla morte nel volgere di pochi anni, oggi, grazie alla terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART), assume i caratteri di una infezione cronica ben controllabile nel tempo. Tale trattamento però, sebbene fonte di enormi vantaggi, è ben lungi da risolvere completamente il problema. I pazienti che con la terapia riescono a sopprimere la viremia hanno un’aspettativa di vita simile alle persone non infette dal virus, ma possono andare incontro ad un invecchiamento accentuato o accelerato. Tale condizione si accompagna ad una maggiore incidenza di comorbidità non AIDS relate, che si manifestano anche in presenza di livelli di linfociti CD4+ ottimali. Tra di esse sono comprese le malattie cardiovascolari. Vi è ormai un considerevole corpo di letteratura che mostra come queste ultime siano più frequenti tra le persone affette da HIV. In precedenza si riteneva che questo fosse dovuto principalmente agli effetti collaterali dismetabolici della HAART, ma oggi sappiamo che hanno un ruolo anche l’infiammazione cronica, l’azione nociva delle proteine virali e la maggiore prevalenza dei fattori di rischio cardiovascolari tradizionali tra gli HIV positivi. Ad oggi ci si interroga ancora su come effettuare una corretta prevenzione. Gli score clinici di rischio cardiovascolare a nostra disposizione sembrano tutti sottostimare il rischio in questa categoria di pazienti, per cui si valuta l’impiego dell’imaging, come per il calcium score e la valutazione ecografica dello spessore intima-media delle arterie carotidi. Il presente lavoro comprende uno studio retrospettivo caso-controllo effettuato sui pazienti con HIV in cura presso la U.O.C. Malattie Infettive di Pisa. Sono stati analizzati e messi a confronto coi relativi controlli 31 pazienti che hanno avuto un IMA dal 2000 al 2016, al fine di ottenere informazioni riguardo alla loro età, sesso, fattori di rischio cardiovascolari tradizionali, stato immunologico e farmaci utilizzati. I parametri legati all’infezione da HIV non hanno mostrato differenze statisticamente rilevanti tra i due gruppi: CD4+ basali (p=0,1355), viremia basale (p=0,4722), farmaci utilizzati e in particolare l’esposizione cumulativa ai PI e agli NRTI (p=0,8452 e 0,5732) e CD4+ al momento dell’evento (p=0,9495). Al contrario lo studio dei fattori di rischio cardiovascolare tradizionali ha mostrato una differenza significativa tra casi e controlli: in particolare il fumo (p=0,02), l’ipertensione (p=0,052), il colesterolo HDL (p=0,0166) ed i trigliceridi (p=0,0221).
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