• Camouflaging Autistic Traits - Questionnaire.
• Anoressia Nervosa - sottotipo Restrittivo
• Disturbo dello Spettro Autistico
• Social Camouflaging
• Autism - spectrum Quotient

Introduzione.
La maggior parte degli studi presenti in letteratura sembra indicare una maggiore prevalenza di tratti autistici (TA) nei pazienti con Anoressia Nervosa, sottotipo restrittivo (AN-R), rispetto alla popolazione generale, e che questi risultano spesso correlati ad una maggiore gravità del disturbo alimentare. Tuttavia, i TA tendono ad essere camuffati tramite l’impiego di strategie comportamentali e cognitive da parte delle persone autistiche, per adattarsi e far fronte al mondo sociale non autistico (Cook et al., 2021; Pearson & Rose, 2021; Lawson, 2020; Hull et al., 2017; Livingston & Happe, 2017). Ad oggi, nessuno studio ha indagato la correlazione tra TA e strategie di camuffamento sociale in pazienti con AN-R. Pertanto, in questo lavoro di tesi l’obiettivo principale è quello di valutare la correlazione tra TA e strategie di camuffamento sociale in un campione di adolescenti con AN-R.
Metodo.
Il campione sperimentale è costituito da 39 pazienti di sesso femminile che hanno ricevuto una diagnosi di AN-R (età media = 14.93 anni; deviazione standard = 1.55 anni; range = 11 e i 18 anni), mentre il gruppo di controllo è formato da 41 soggetti comparabili per sesso e per età (età media = 14.91 anni; deviazione standard = 2.15 anni; range = 11 e i 18 anni). I tratti autistici sono stati valutati tramite la somministrazione dell’Autism-spectrum Quotient (AQ), mentre la presenza delle strategie di ‘camouflage’ dal Camouflaging Autistic Traits - Questionnaire (CAT-Q).
Risultati.
L’analisi statistica ha dimostrato che esistono differenze statisticamente significative tra i due gruppi. Emerge inoltre una correlazione tra i due strumenti utilizzati, l’AQ e il CAT-Q all’interno del gruppo sperimentale, confermando i risultati ottenuti in studi precedenti (Scheerer et al., 2020). La correlazione tra i due test nel gruppo di controllo non è confermata, probabilmente a causa dell’esigua numerosità del campione.
Conclusioni.
Da questo studio si può dedurre che potrebbe esistere una maggiore quota di TA e di strategie di camuffamento sociale tra le pazienti con AN-R, evidenziata dai risultati ottenuti, ma tale risultato andrebbe comunque ulteriormente indagato prendendo in considerazione un campione più ampio. Avendo presente anche la correlazione tra TA e gravità del disturbo alimentare, risulta importante indagare maggiormente questa relazione nell’ottica terapeutica.