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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11062020-131506


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PAUCIULLO, ANDREA
URN
etd-11062020-131506
Titolo
Ipnotizzabilità: caratteristiche di attenzione, dissociazione, immaginazione e interocezione
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof.ssa Sebastiani, Laura
correlatore Santarcangelo, Enrica Laura
Parole chiave
  • ipnotizzabilità
  • interocezione
  • immaginazione
  • dissociazione
  • attenzione
Data inizio appello
26/11/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
L'ipnosi è uno stato mentale o un insieme di atteggiamenti generalmente indotti con una procedura nota come induzione ipnotica. L’ipnotizzabilità viene definita come “Un tratto fisiologico consistente in peculiari caratteristiche corticali, sensomotorie e cardiovascolari associate con l’abilità di alterare l’esperienza soggettiva e molti dei suoi correlati fisiologici in accordo con i contenuti delle suggestioni”.
In questo studio, dopo una rassegna sui correlati neurofisiologici dell’ipnotizzabilità, si descriveranno le differenze nelle caratteristiche di dissociazione, attenzione, immaginazione e interocezione tra soggetti di diversa ipnotizzabilità potenzialmente rilevanti nello sviluppo di Out of Body Experience (OBE).
Dissociazione. La maggior parte degli studi non ha dimostrato una relazione significativa tra dissociazione e ipnotizzabilità perché, secondo gli autori, nella maggioranza dei casi, è stata utilizzata una scala di misura della dissociazione patologica, la Dissociative Experiences Scale (DES). Il miglior predittore di personalità per la reattività ipnotica è invece la Tellegen Absorption Scale (TAS), che valuta il costrutto di assorbimento, definito come la predisposizione ad un intenso coinvolgimento attentivo. In realtà, un ruolo importante potrebbe essere quello delle aspettative di risposta e dell’ acquiescenza.
Attenzione. Gli studi comportamentali che hanno rilevato diverse prestazioni di attenzione selettiva in soggetti di alta (Highs) e bassa ipnotizzabilità (Lows) al di fuori della condizione ipnotica hanno riportato risultati contrastanti. I meccanismi cerebrali del controllo cognitivo sono stati ampiamente studiati utilizzando paradigmi di attenzione selettiva come lo Stroop test o l’Ericksen flanker. Alcuni risultati allo Stroop test hanno rilevato maggiore interferenza nei tempi di reazione per gli Highs, sostenendo una maggiore propensione alle risposte automatizzate; mentre altri hanno riportato un effetto di interferenza minore o addirittura nessuna differenza. Risultati più recenti indicano invece come gli Highs siano in grado di inibire in maniera più efficiente gli stimoli sensoriali e possano focalizzare e sostenere meglio la loro attenzione. Questi dati suggeriscono che gli Highs possiedono capacità di filtro attenzionale più forti e contemporaneamente adottano processi di automonitoraggio più introspettivi, attraverso una maggiore connettività tra controllo e rappresentazioni egocentriche interne rispetto ai Lows e che queste differenze si riflettono nelle dinamiche cerebrali.
Immaginazione. Studi sul riflesso vestibolo spinale hanno ipotizzato una Equivalenza Funzionale (FE) più forte negli Highs che possono sperimentare una stimolazione immaginaria come reale, comportarsi di conseguenza e segnalare il loro comportamento come involontario, anche durante suggestioni che non descrivono esplicitamente la risposta attesa. La maggiore FE degli Highs sia in condizioni basali che durante compiti di immaginazione motoria, rispetto alle condizioni basali potrebbe essere dovuta alla maggiore eccitabilità della loro corteccia motoria.
Interocezione. È stata dimostrata una maggiore consapevolezza interocettiva e una minore accuratezza negli Highs rispetto a Medium e Lows.
Le capacità di attenzione, immaginazione e interocezione sono rilevanti per lo sviluppo di Out of Body Experiences (OBEs). Ciò rende più probabile il loro sviluppo e più coinvolgente la loro esperienza negli Highs. Questa ipotesi sarebbe stata l’oggetto di uno studio sperimentale condotto su 60 partecipanti sani, che è stato reso impossibile dall’emergenza Covid 19. Per lo studio era stata ottenuta l’approvazione del Comitato Bioetico dell’Università di Pisa (No. 4/2020).

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