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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11062018-160015


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MONI, ELENA
URN
etd-11062018-160015
Titolo
Assegno di divorzio e solidarietà post-coniugale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Murgo, Caterina
Parole chiave
  • assegno di divorzio
  • assegno post-coniugale
  • assegno post-matrimoniale
Data inizio appello
10/12/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato si prefigge l'obiettivo di illustrare compiutamente l'evoluzione e la disciplina dell'assegno di divorzio o post-matrimoniale, ossia la principale conseguenza patrimoniale che discende dalla pronunzia di scioglimento del matrimonio.
L'indagine avrà come punto di partenza una concisa panoramica sull'istituto del divorzio, proseguendo successivamente verso la trattazione approfondita dell’indiscusso protagonista del suddetto lavoro.
L’introduzione del divorzio, e, soprattutto, dell’assegno di divorzio, nel nostro ordinamento (come negli altri ordinamenti europei, del resto) ha segnato l’inizio di un nuovo modo di concepire i rapporti per quelle coppie di coniugi nelle quali siano mutate le condizioni favorevoli al prosieguo della convivenza instaurata a partire dalla celebrazione del matrimonio: costoro si trovano ad affrontare tutta una serie di conseguenze patrimoniali e personali del tutto inimmaginabili nel momento iniziale del loro rapporto coniugale.
Dalla sua prima comparsa, il divorzio è stato concepito come rimedio alla irreversibile incrinatura del nucleo familiare, affidato alla scelta consapevole di uno o di entrambi i coniugi; una volta presa tale decisione, al giudice non rimane altro che prenderne atto e regolare i rapporti che ne conseguono, soprattutto di natura patrimoniale, avendo cura di apprestare le tutele necessarie al coniuge debole, per permettergli di proseguire la propria esistenza in una situazione ormai mutata.
Tale obiettivo viene raggiunto non soltanto attraverso l’irrogazione dell’assegno post-matrimoniale da parte del coniuge che ne abbia le disponibilità, ma altresì per il tramite di una serie di misure disciplinate specificatamente dalla legge.

L'assegno di divorzio collega la sua genesi alla nascita del divorzio con la legge del 1970, rinnovata profondamente dalle modifiche avvenute attraverso la legge n.74 del 1987.
L’encomiabile intervento riformatore si è occupato di specificare meglio il presupposto per il riconoscimento dell’assegno divorzile nonché i numerosi criteri di quantificazione che il giudice ha il compito di utilizzare per fissare l’entità concreta del contributo economico.
La legge sul divorzio, come accuratamente ritoccata, richiede che l’assegno post-matrimoniale sia erogato al coniuge che non disponga di mezzi adeguati o che non abbia la possibilità oggettiva di procurarseli; successivamente, sarà compito del giudice modularne l’entità secondo i numerosi indici elencati dalla disposizione.
Non bisogna certamente dimenticare, tuttavia, il fondamentale apporto fornito dall'intervento della Suprema Corte di Cassazione: in primis, attraverso la pronunzia emessa a Sezioni Unite nel 1990, apprezzato punto di riferimento che in vario modo è stato sviluppato dalle corti di merito; secondariamente, per il tramite della dirompente sentenza pronunciata dalla Sezione Prima della Corte stessa nel maggio del 2017, segnando un momento di completa rottura rispetto all’orientamento precedente; da ultimo, è opportuno menzionare la recentissima soluzione offerta dalle Sezioni Unite nell’aprile di questo anno, attesissimo intervento risanatore dei vari conflitti interpretativi in materia di assegno post –matrimoniale.
In chiusura d’opera, viene lasciato spazio al raffronto con la disciplina adottata dagli Stati Uniti d’America e dal Regno Unito, paesi appartenenti all’esperienza di common law che hanno saputo imprimere all’assegno di divorzio (e allo scioglimento del matrimonio in generale) un’essenza profondamente privatistica, nell’intento di lasciare un ampio margine di scelta ai coniugi che intraprendano il percorso successivo alla rottura del vincolo matrimoniale, seguirà, poi, un breve raffronto con la disciplina tedesca e francese, entrambi sistemi di civil law.
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