Tesi etd-11062016-215616 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BATTELLA, LORENZO
URN
etd-11062016-215616
Titolo
IL DIRITTO ALL'ISTRUZIONE E I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI "Il modello italiano di scuola inclusiva"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Dal Canto, Francesco
Parole chiave
- bisogni educativi speciali
- diritto all'istruzione
- scuola inclusiva
Data inizio appello
14/12/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/12/2086
Riassunto
Questo lavoro tratta del diritto di uguaglianza sostanziale e di come viene garantito nell’ambito del diritto all’educazione e allo studio.
I soggetti di riferimento sono persone che per le loro condizioni personali e sociali hanno subito storicamente discriminazioni: gli handicappati, e oggi le persone con disturbi specifici di apprendimento e i soggetti emarginati per motivi di tipo sociale economico-sociale-linguistico.
Nel capitolo I si metterà a fuoco il concetto di diritto inviolabile originario e derivato e di diritto sociale, e di dare una connotazione al Diritto Costituzionale all’istruzione e allo studio alla luce del dibattito dottrinale tra la sua natura di diritto soggettivo o di interesse legittimo.
Tale dibattito si fonda sugli atti ricavabili dalla discussione in seno all’Assemblea Costituente e dalle pronunce successive della Corte Costituzionale.
Si affronterà poi, nel capitolo secondo, un’analisi temporale delle leggi che si sono succedute, attuative dei Principi Costituzionali e mirate a tutelare progressivamente la piena uguaglianza previa rimozione degli ostacoli che di fatto la impediscono, partendo dalla L. n. 118/71 e successivamente alla L. n. 117/77, fino alla storica e fondamentale pronuncia della Corte Costituzionale la n. 215/87, che ha orientato il legislatore nei provvedimenti legislativi successivi.
Nel terzo capitolo verrà esaminata la legge 5 febbraio 1992 n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti della persona handicappata”, con particolare riguardo alle specifiche disposizioni normative relative al diritto all’educazione e all’istruzione.
Il modello italiano dell’integrazione scolastica può avere molti punti di osservazione, perciò esaminerò alcuni aspetti con caratteri distintivi a completamento di un’analisi di carattere generale; è il caso del diritto allo studio universitario e del diritto esercitato nelle scuole paritarie; la considerazione della maggior o minor gravità della situazione di handicap e della tipologia handicap sensoriale.
Trattandosi in definitiva di analizzare le modalità di organizzazione di un servizio pubblico di rilevanza sociale, volto alla tutela di diritti Costituzionalmente garantiti, si porrà particolare attenzione agli strumenti del diritto amministrativo che dovrebbero permettere, attraverso l’azione coordinata di più soggetti istituzionali, la tutela del diritto stesso
Ci si riferisce alle intese e agli accordi di programma, che nella previsione della legge quadro, devono essere stipulati tra ASL, Provincia, Regione ed Istituzione scolastica, con la definizione del dettaglio delle funzioni di ogni Ente sottoscrittori (chi fa che cosa).
Nel capitolo IV verrà ripercorsa l’evoluzione normativa a partire dalla L. n. 59/97, che ha introdotto all’art. 21 l’autonomia delle istituzioni scolastiche, fino all’attuale L. n. 107/2015 preceduto dal documento governativo “la Buona Scuola”.
Un percorso che ha trasformato la politica sull’integrazione in politica della scuola inclusiva attraverso, dapprima con l’approvazione della L. n. 170/2010, che ha spostato l’attenzione su bisogni educativi particolari riconoscendo i diritti delle persone con disturbi specifici d’apprendimento e poi estendendo la tutela del diritto con gli strumenti previsti dalla stessa legge, ai bisogni educativi speciali.
A conclusione della trattazione si evidenzieranno le criticità che emergono di questo modello inclusivo e quali sono le possibili proposte per una sua possibile evoluzione verso una sempre maggiore concreta tutela e garanzia dei diritti Costituzionali affermati.
I soggetti di riferimento sono persone che per le loro condizioni personali e sociali hanno subito storicamente discriminazioni: gli handicappati, e oggi le persone con disturbi specifici di apprendimento e i soggetti emarginati per motivi di tipo sociale economico-sociale-linguistico.
Nel capitolo I si metterà a fuoco il concetto di diritto inviolabile originario e derivato e di diritto sociale, e di dare una connotazione al Diritto Costituzionale all’istruzione e allo studio alla luce del dibattito dottrinale tra la sua natura di diritto soggettivo o di interesse legittimo.
Tale dibattito si fonda sugli atti ricavabili dalla discussione in seno all’Assemblea Costituente e dalle pronunce successive della Corte Costituzionale.
Si affronterà poi, nel capitolo secondo, un’analisi temporale delle leggi che si sono succedute, attuative dei Principi Costituzionali e mirate a tutelare progressivamente la piena uguaglianza previa rimozione degli ostacoli che di fatto la impediscono, partendo dalla L. n. 118/71 e successivamente alla L. n. 117/77, fino alla storica e fondamentale pronuncia della Corte Costituzionale la n. 215/87, che ha orientato il legislatore nei provvedimenti legislativi successivi.
Nel terzo capitolo verrà esaminata la legge 5 febbraio 1992 n. 104 “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti della persona handicappata”, con particolare riguardo alle specifiche disposizioni normative relative al diritto all’educazione e all’istruzione.
Il modello italiano dell’integrazione scolastica può avere molti punti di osservazione, perciò esaminerò alcuni aspetti con caratteri distintivi a completamento di un’analisi di carattere generale; è il caso del diritto allo studio universitario e del diritto esercitato nelle scuole paritarie; la considerazione della maggior o minor gravità della situazione di handicap e della tipologia handicap sensoriale.
Trattandosi in definitiva di analizzare le modalità di organizzazione di un servizio pubblico di rilevanza sociale, volto alla tutela di diritti Costituzionalmente garantiti, si porrà particolare attenzione agli strumenti del diritto amministrativo che dovrebbero permettere, attraverso l’azione coordinata di più soggetti istituzionali, la tutela del diritto stesso
Ci si riferisce alle intese e agli accordi di programma, che nella previsione della legge quadro, devono essere stipulati tra ASL, Provincia, Regione ed Istituzione scolastica, con la definizione del dettaglio delle funzioni di ogni Ente sottoscrittori (chi fa che cosa).
Nel capitolo IV verrà ripercorsa l’evoluzione normativa a partire dalla L. n. 59/97, che ha introdotto all’art. 21 l’autonomia delle istituzioni scolastiche, fino all’attuale L. n. 107/2015 preceduto dal documento governativo “la Buona Scuola”.
Un percorso che ha trasformato la politica sull’integrazione in politica della scuola inclusiva attraverso, dapprima con l’approvazione della L. n. 170/2010, che ha spostato l’attenzione su bisogni educativi particolari riconoscendo i diritti delle persone con disturbi specifici d’apprendimento e poi estendendo la tutela del diritto con gli strumenti previsti dalla stessa legge, ai bisogni educativi speciali.
A conclusione della trattazione si evidenzieranno le criticità che emergono di questo modello inclusivo e quali sono le possibili proposte per una sua possibile evoluzione verso una sempre maggiore concreta tutela e garanzia dei diritti Costituzionali affermati.
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