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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11062016-095815


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MACALUSO, SILVIA
URN
etd-11062016-095815
Titolo
Sviluppo istituzionale e path dependency: nord e sud Italia a confronto.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Vannucci, Alberto
Parole chiave
  • neo-istituzionalismo
  • divario nord-sud
  • sviluppo
  • istituzioni
Data inizio appello
28/11/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto

L’obiettivo della tesi è quello di approfondire il ruolo determinante che hanno avuto le istituzioni sulla storia del nord e del sud Italia. Queste sono state caratterizzate da un diverso livello di sviluppo in termini di industrializzazione, tecniche agricole, occupazione. Le ragioni di tale divario risiedono, secondo autori come Putnam e North, nel funzionamento delle istituzioni. Queste vengono definite da North come le “regole del gioco”, ossia i vincoli formali e informali e i meccanismi sanzionatori che producono incentivi e regolano il funzionamento della società. La presente ricerca analizza la teoria secondo la quale il punto di svolta a livello istituzionale è avvenuto nel Basso Medioevo. L’andare così indietro nel tempo trova una sua giustificazione nella fondamentale dipendenza del percorso, o path dependence, delle istituzioni politiche ed economiche. Tale dipendenza è dovuta a diversi fattori tra cui l’esistenza di irreversibilità di micro livello, di irrazionalità delle scelte dei decisori chiave della società, di processi di retroazione positiva che si innescano a fronte di scelte istituzionali. Oltre a questi bisogna considerare la tempistica così come definita da Pierson che afferma che nella traiettoria di un singolo processo conta di più il momento in cui si verificano delle particolari congiunture storiche. Partendo da questi presupposti viene analizzata la struttura istituzionale dei Comuni medioevali dell’Italia del Nord e quella del regno normanno istaurato nel Sud Italia prima da Ruggero II, che getta le basi con l’Assise di Ariano e poi da Federico II che completerà l’opera di costruzione dello stato meridionale con il Liber Augustalis. La struttura istituzionale di queste due forme di governo opposte, secondo Putnam, ha avuto conseguenze si potrebbe affermare anche una tradizione di partecipazione alla sfera politica che è stata più pronunciata al Nord, che ha portato alla formazione di istituzioni economiche di tipo inclusivo e impersonale. Le banche private insieme alle società per azioni cominciarono a fiorire in periodo pre-unitario laddove il Comune prosperava un tempo. La differenza risiede anche nella formazione di una classe media che abbia spirito imprenditoriale e che contribuisca allo sviluppo economico. Il divario a livello economico esplode proprio quando la rivoluzione industriale fa il proprio ingresso in Italia e il Nord diventa il luogo in cui nascono le città industriali di Milano, Torino e Genova. I trasferimenti di fondi studiati per l’industrializzazione del Mezzogiorno negli anni Cinquanta hanno favorito un’élite borghese legata agli ambienti mafiosi che hanno tratto beneficio delle politiche di sviluppo a livello nazionale. Queste sono state pensate senza considerare un ammodernamento anche a livello istituzionale del Sud che aveva perpetuato schemi di potere fortemente gerarchizzati in cui il ruolo del cittadino era quello del questuante nei confronti della classe dirigente. All’inizio degli anni Novanta sono intervenuti cambiamenti istituzionali come l’elezione diretta dei sindaci nel 1993, in seguito all’uccisione di molti giudici e civili per mano della mafia. Sempre in questo periodo si inizia a parlare dell’importanza di capitale sociale, inteso come fiducia e cooperazione tra i membri della società. Questa componente è mancata al Sud ed è stata rimpiazzata dalle logiche di protezione ed di regolazione del mercato di stampo mafioso che hanno creato una vera e propria industria della fiducia e della protezione, così com’è stata definita da Gambetta. Come conclusione si è voluto evidenziare un processo di cambiamento al Sud a livello istituzionale anche a partire dalla PA. Questo è il frutto di una nuova generazione di giovani che hanno acquisito pratiche innovative e schemi di pensiero che comprendono l’onestà e il rifiuto delle logiche clientelari. Questi giovani rappresentano in nuce i futuri decisori chiave, così chiamati da North, cioè coloro i quali imporranno il proprio sistema di credenze, si spera, foriero di istituzioni efficienti e innovative.
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