Tesi etd-11052021-160418 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LIGERI, MATTEO
URN
etd-11052021-160418
Titolo
L'ordinamento sportivo alla prova del giudice amministrativo e costituzionale: analisi e prospettive.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Giomi, Valentina
Parole chiave
- giudice amministrativo
- ordinamento sportivo
Data inizio appello
06/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/12/2091
Riassunto
Il presente lavoro si prefigge, senza pretesa di esaustività, di compiere un “viaggio” nel mondo di un ordinamento settoriale, spesso visto come marginale ma allo stesso tempo emergente, quello dello sport.
L'ordinamento sportivo ha , infatti , negli ultimi anni acquisito una sempre maggiore importanza , data anche certamente dall'ampia e crescente risonanza che il fenomeno sportivo , in tutte le sue declinazioni , ha saputo suscitare nell'opinione pubblica e conseguentemente nel mondo del diritto.
Questo perché, come afferma, tra i tanti, il noto sociologo francese Émile Durkheim, il diritto è principalmente un fenomeno sociale e la sanzione giuridica è una risposta della coscienza pubblica alla violazione di norme giuridiche.
Di conseguenza il diritto si deve interfacciare e tentare di regolare l'ampia galassia dei diritti afferenti allo sport anche se quest'ultimo , per una scelta indubbiamente dovuta alla temperie culturale in cui la Carta Fondamentale è stata redatta, non è menzionato a chiare lettere nella nostra Carta Costituzionale Questo scritto nasce certamente dalla passione che l'autore di questo elaborato nutre per lo sport come veicolo di valori , passione che ben si può coniugare con il mondo del diritto e della giurisprudenza, oggetto del corso di studi.
Proprio l'amalgama tra questi due mondi ,all'apparenza così distanti,ha dato vita alla creazione di questo lavoro di tesi che si svilupperà in quattro capitoli.
Nel primo si cercherà di fornire una panoramica di quello che è l'ordinamento sportivo , inteso come ordinamento settoriale , legato a doppio filo con l'ordinamento statale , passando poi a definire i caratteri e la struttura dell'ordinamento sportivo moderno , così come ora configurato nei suoi organi e nelle sue competenze specifiche.
Il secondo , il terzo e il quarto capitolo rappresentano un trittico che , partendo dall'analisi della L. 17 Ottobre 2003 n.280 ( di conversione del c.d decreto salva calcio) nei suoi presupposti fondanti e nella applicazione concreta al mondo sportivo , analizzano seguentemente le problematiche che questa travagliata legge ha comportato, provocando ben due pronunce della Corte Costituzionale , la sentenza 11 febbraio 2011, n.49 e la successiva del 25 giugno 2019, n.160.
I capitoli tre e quattro, dedicati appunto alle statuizioni della Suprema Corte , concentrano l'attenzione del lettore principalmente su una delle problematiche che la legge n.280 del 2003 ha comportato e cioè quella della giurisdizione meramente risarcitoria del giudice amministrativo in materia disciplinare sportiva che , per forza di cose esclude , forse in maniera arbitraria, la sussistenza di altre tipologie di esercizio della giurisdizione , in primis di quella demolitoria.
L'ordinamento sportivo ha , infatti , negli ultimi anni acquisito una sempre maggiore importanza , data anche certamente dall'ampia e crescente risonanza che il fenomeno sportivo , in tutte le sue declinazioni , ha saputo suscitare nell'opinione pubblica e conseguentemente nel mondo del diritto.
Questo perché, come afferma, tra i tanti, il noto sociologo francese Émile Durkheim, il diritto è principalmente un fenomeno sociale e la sanzione giuridica è una risposta della coscienza pubblica alla violazione di norme giuridiche.
Di conseguenza il diritto si deve interfacciare e tentare di regolare l'ampia galassia dei diritti afferenti allo sport anche se quest'ultimo , per una scelta indubbiamente dovuta alla temperie culturale in cui la Carta Fondamentale è stata redatta, non è menzionato a chiare lettere nella nostra Carta Costituzionale Questo scritto nasce certamente dalla passione che l'autore di questo elaborato nutre per lo sport come veicolo di valori , passione che ben si può coniugare con il mondo del diritto e della giurisprudenza, oggetto del corso di studi.
Proprio l'amalgama tra questi due mondi ,all'apparenza così distanti,ha dato vita alla creazione di questo lavoro di tesi che si svilupperà in quattro capitoli.
Nel primo si cercherà di fornire una panoramica di quello che è l'ordinamento sportivo , inteso come ordinamento settoriale , legato a doppio filo con l'ordinamento statale , passando poi a definire i caratteri e la struttura dell'ordinamento sportivo moderno , così come ora configurato nei suoi organi e nelle sue competenze specifiche.
Il secondo , il terzo e il quarto capitolo rappresentano un trittico che , partendo dall'analisi della L. 17 Ottobre 2003 n.280 ( di conversione del c.d decreto salva calcio) nei suoi presupposti fondanti e nella applicazione concreta al mondo sportivo , analizzano seguentemente le problematiche che questa travagliata legge ha comportato, provocando ben due pronunce della Corte Costituzionale , la sentenza 11 febbraio 2011, n.49 e la successiva del 25 giugno 2019, n.160.
I capitoli tre e quattro, dedicati appunto alle statuizioni della Suprema Corte , concentrano l'attenzione del lettore principalmente su una delle problematiche che la legge n.280 del 2003 ha comportato e cioè quella della giurisdizione meramente risarcitoria del giudice amministrativo in materia disciplinare sportiva che , per forza di cose esclude , forse in maniera arbitraria, la sussistenza di altre tipologie di esercizio della giurisdizione , in primis di quella demolitoria.
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