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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11052021-101347


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
SINICKA, KRISTINE
URN
etd-11052021-101347
Titolo
Monitoraggio strumentale dell'edema in pazienti con insufficienza venosa cronica.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Romanelli, Marco
Parole chiave
  • TEWL
  • UHFUS
  • Sistemi di bendaggio
  • Insufficienza venosa cronica
Data inizio appello
01/12/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
01/12/2091
Riassunto
La tesi sperimentale “Monitoraggio strumentale dell’edema in pazienti con insufficienza venosa cronica” ha avuto come obbiettivo monitorare nel tempo l’efficacia del bendaggio all’ossido di zinco nel ridurre l’edema venoso e/o linfatico, nei pazienti con insufficienza venosa cronica, tramite strumenti non invasivi come l’ecografia ad elevatissima frequenza, UHFUS, (Ultra-High Frequency Ultrasound), e la misurazione della TEWL (Transepidermal Water Loss).
Tutte le misurazioni sono state eseguite, su un totale di 10 pazienti, durante la prima visita, T0, dopo quattro settimane di terapia, T1, e dopo un mese dall’ultimo controllo (follow-up). Dalla valutazione dei dati ottenuti è stato possibile vedere, dopo quattro settimane di terapia, una riduzione statisticamente significativa della circonferenza del polpaccio pari al 18,69% (p<0,05) e dello SLEB (Subepidermal-Low-Echogenic-Band) pari al 37,95% (p<0,05). Quest'ultimo è un indice del contenuto idrico secondario all’insufficienza venosa cronica ed è stato misurato utilizzando l’ecografia UHFUS. Mentre, non si hanno ottenuti cambiamenti statisticamente della TEWL. Si può quindi concludere che l’ecografia UHFUS può rappresentare un importante ausilio diagnostico complementare per gli studi clinici per valutare in modo oggettivo e non invasivo la riduzione dell'edema superficiale. Mentre, la misurazione della TEWL, nonostante sia uno strumento valido per valutare l’integrità della barriera cutanea alterata nei pazienti con insufficienza venosa cronica, dovrebbe avvenire cercando di mantenere quanto più possibile costanti le variabili esterne o relative al soggetto.
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