Tesi etd-11052020-142933 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MAROTTA, ROBERTA
Indirizzo email
r.marotta2@studenti.unipi.it, roberta.marotta3@gmail.com
URN
etd-11052020-142933
Titolo
Caratterizzazione fenotipica dei Disturbi del Neurosviluppo in eta prescolare : ADHD e ASD come sintomatologia combinata ed implicazioni diagnostiche e riabilitative.
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
Relatori
relatore Prof.ssa Battini, Roberta
correlatore Dott. Masi, Gabriele
correlatore Dott. Masi, Gabriele
Parole chiave
- Neurosviluppo-ADHD-ASD-Comorbidità-Prescolari
Data inizio appello
23/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/11/2090
Riassunto
I Disturbi del Neurosviluppo sono stati introdotti come nuova categoria diagnostica per la prima volta nell’ultima versione del DSM – V American Psychiatric Association Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders); tale capitolo raggruppa un gruppo eterogeneo di condizioni che condividono un esordio precoce, un ritardo o una alterazione nello sviluppo della struttura oppure nella funzionalità cerebrale, un impairment cognitivo, una maggiore frequenza nel sesso maschile ed infine una importante influenza della genetica sulle diversità individuali dei diversi disturbi. In questi anni è stato dimostrato in diversi studi che i sintomi di ASD o ADHD molto frequentemente si associano e sono presenti in comorbidità nello stesso individuo oppure nella famiglia dello stesso. La maggiore parte della ricerca clinica è stata tuttavia condotta su campioni in età scolare o in adolescenza, in età prescolare al contrario fino a che livello ASD e ADHD si sovrappongono o differiscono in considerazione delle caratteristiche psicopatologie, neuropsicologiche, eziologiche e sui meccanismi cerebrali è molto meno compreso e studiato. L’attuale studio clinico nasce da un protocollo di intensa tra le due unità operative semplici appartenenti al reparto di Psichiatria dell’età evolutiva dell’IRCCS Fondazione Stella Maris, una designata alla valutazione ed inquadramento dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e l’altra dei Disturbi del Comportamento dell’età evolutiva (Psichiatria e Psicofarmacologia dell’età evolutiva). Tale protocollo infatti prende vita dalla necessità clinica di un approfondimento diagnostico tramite una valutazione standardizzata mirata circa le comorbidità tra i diversi Disturbi apparenti alla classe dei Disturbo del Neurosviluppo in una popolazione in età prescolare; in particolare è stata posta attenzione su un campione clinica che presentava una sintomatologia socio-comunicativo nei pazienti afferenti alla clinica per un disturbo del comportamento e viceversa la presenza di una sintomatologia comportamentale in pazienti afferenti alla clinica per un disturbo della sfera relazionale. Il protocollo di ricerca prevede dapprima una attenta e particolareggiata raccolta anamnestica e visita neuropsichiatrica professionale, alle quali seguiva la somministrazione testistica e di questionari, da parte di una equipe multiprofessionale composta da neuropsichiatra infantile, medico in formazione specislistica, psicologo. Il materiale testistico con questionari e l’approfondimento psicodiagnostico è stato effettuato tramite strumenti standardizzati selezionati e targettati sui diversi sintomi emersi dalla raccolta anamnestica e nel corso della valutazione psicodiagnostica da parte del clinico.
La co-presenza di sintomi iperattivi-impulsivi e socio comunicativi sembra definire almeno in questa fascia di età piuttosto che una comorbidità di due disturbi uno specifico pattern fenotipico in cui entrambe le componenti, comportamentale e relazionale, seppur rappresentate con diverse gradazioni cliniche rispetto alle forme pure, modificano, al pari di quelle pure, la traiettoria evolutiva rispetto allo sviluppo tipico. Poter tipizzare queste sindromi “cugine” delle Pure (e quindi con una verosimile eziopatogenesi biologica condivisa) permette di ipotizzare interventi mirati a seconda del profilo individuato anche all’interno delle forme miste. Nelle forme miste in cui la componente ripetitiva appare meno rappresentata sarà ipotizzabile privilegiare un intervento che potenzi sia gli aspetti pragmatici della comunicazione sia le competenze attentive in modo da ridurre la “dismetria” sociale ricorrendo ad un setting riabilitativo in piccolo gruppo di pari. Nelle forme miste complete, invece l’approccio riabilitativo dovrà tenere conto anche del profilo sensoriale del bambino e delle sue presumibili maggior difficoltà ad adattarsi a setting più variabili ed eterogenei, privilegiando almeno in fase iniziale interventi individuali.
La co-presenza di sintomi iperattivi-impulsivi e socio comunicativi sembra definire almeno in questa fascia di età piuttosto che una comorbidità di due disturbi uno specifico pattern fenotipico in cui entrambe le componenti, comportamentale e relazionale, seppur rappresentate con diverse gradazioni cliniche rispetto alle forme pure, modificano, al pari di quelle pure, la traiettoria evolutiva rispetto allo sviluppo tipico. Poter tipizzare queste sindromi “cugine” delle Pure (e quindi con una verosimile eziopatogenesi biologica condivisa) permette di ipotizzare interventi mirati a seconda del profilo individuato anche all’interno delle forme miste. Nelle forme miste in cui la componente ripetitiva appare meno rappresentata sarà ipotizzabile privilegiare un intervento che potenzi sia gli aspetti pragmatici della comunicazione sia le competenze attentive in modo da ridurre la “dismetria” sociale ricorrendo ad un setting riabilitativo in piccolo gruppo di pari. Nelle forme miste complete, invece l’approccio riabilitativo dovrà tenere conto anche del profilo sensoriale del bambino e delle sue presumibili maggior difficoltà ad adattarsi a setting più variabili ed eterogenei, privilegiando almeno in fase iniziale interventi individuali.
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