Tesi etd-11052019-115903 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE BIASI, LORENZO
URN
etd-11052019-115903
Titolo
Transfer Pricing: la disciplina nell'attuale ordinamento nazionale ed internazionale
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Zanotti, Nicolò
Parole chiave
- Attuale disciplina
- Onere della prova
- Ordinamento internazionale
- Ordinamento nazionale
- Prezzi di trasferimento
- Ratio della norma
- Transfer pricing
Data inizio appello
09/12/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/12/2089
Riassunto
Questa tesi si propone lo scopo di analizzare la disciplina vigente in materia di transfer pricing prevista dall'ordinamento internazionale e nazionale.
In un primo momento, per il tramite della ricostruzione storica della normativa in materia, il lavoro si propone di comprendere le finalità che gli organismi sovranazionali hanno perseguito mediante la creazione di tale apparato normativo.
Scopo ulteriore, del primo capitolo, è quello di analizzare la documentazione prodotta, nel corso del tempo, dall'organismo sovranazionale di maggior importanza in tema di prezzi di trasferimento, vale a dire l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
A tal fine, infatti, costituiscono oggetto di studio le famose Guidelines emanate dalla suddetta Organizzazione e più volte aggiornate dalla stessa.
Il secondo capitolo ha, invece, lo scopo di analizzare la normativa introdotta nel nostro ordinamento.
In particolar modo costituirà oggetto di attenzione il passaggio dal vecchio dettato normativo al nuovo e recente testo, nonché le implicazioni che tale novella ha comportato con riferimento alle differenze che la norma domestica presentava rispetto a quanto stabilito in sede internazionale dall'OCSE.
Chiarito il precedente punto, lo studio si concentrerà sulle caratteristiche connotative del nuovo ed attuale dettato normativo.
Particolare attenzione verrà riservata allo studio del presupposto soggettivo andando ad esplicare: il concetto di impresa contenuto nella disposizione, il requisito di società non residente richiesto dalla stessa ed infine, la controversa nozione di controllo, la quale è stata oggetto di un acceso dibattito dottrinale protrattosi per un lungo periodo.
Allo stesso modo, verrà posta attenzione sullo spinoso tema del "transfer pricing interno" il quale ha rappresentato una vera e propria vexata quaestio per gli studiosi del diritto tributario.
Successivamente, il secondo capitolo, risponderà alla volontà di ricercare una risposta all'attuale controversia riguardante la natura della normativa la quale, tuttora, non trova pacifico accoglimento dottrinale e giurisprudenziale.
Le fazioni contrapposte nell'opinione e nell'ideologia sono ancora attive alla ricerca di una verità che tuttavia non sembra essere scontata.
In ultima analisi, suddetto capitolo, pone in evidenza anche l'intersecarsi della normazione in esame con ulteriori ambiti tributari, quali l'IVA e l'IRAP, cogliendo gli effetti che si producono su detti profili normativi.
Il terzo ed ultimo capitolo si concentrerà sullo studio del profilo processuale e della controversia tributaria in materia. Particolare attenzione sarà posta sul dibattuto e spinoso tema dell'onere della prova, innegabile frutto applicativo dell'interpretazione assunta sulla ratio normativa. Allo stesso tempo sarà analizzato l'aspetto sanzionatorio con particolare attenzione alla possibilità prevista di evitare le sanzioni per il tramite di apposita documentazione, cosiddetta penalty protection.
In conclusione verranno considerate le ipotesi previste al fine della collaborazione con gli enti controllori, attuate allo scopo di evitare o risolvere un possibile processo tributario conseguente al sorgere della controversia tra le parti; ipotesi che oltre alle previsioni nazionali trovano un caloroso incoraggiamento negli indirizzi forniti dagli organi sovranazionali. Lo studio compiuto nei tre suddetti capitoli sarà propedeutico per la stesura di conclusioni volte a chiarire l'attuale posizione in materia nonché i probabili e possibili sviluppi individuando, per quanto fattibile, quella che sembra essere la più ragionevole direzione verso cui l’ordinamento italiano è diretto.
In un primo momento, per il tramite della ricostruzione storica della normativa in materia, il lavoro si propone di comprendere le finalità che gli organismi sovranazionali hanno perseguito mediante la creazione di tale apparato normativo.
Scopo ulteriore, del primo capitolo, è quello di analizzare la documentazione prodotta, nel corso del tempo, dall'organismo sovranazionale di maggior importanza in tema di prezzi di trasferimento, vale a dire l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
A tal fine, infatti, costituiscono oggetto di studio le famose Guidelines emanate dalla suddetta Organizzazione e più volte aggiornate dalla stessa.
Il secondo capitolo ha, invece, lo scopo di analizzare la normativa introdotta nel nostro ordinamento.
In particolar modo costituirà oggetto di attenzione il passaggio dal vecchio dettato normativo al nuovo e recente testo, nonché le implicazioni che tale novella ha comportato con riferimento alle differenze che la norma domestica presentava rispetto a quanto stabilito in sede internazionale dall'OCSE.
Chiarito il precedente punto, lo studio si concentrerà sulle caratteristiche connotative del nuovo ed attuale dettato normativo.
Particolare attenzione verrà riservata allo studio del presupposto soggettivo andando ad esplicare: il concetto di impresa contenuto nella disposizione, il requisito di società non residente richiesto dalla stessa ed infine, la controversa nozione di controllo, la quale è stata oggetto di un acceso dibattito dottrinale protrattosi per un lungo periodo.
Allo stesso modo, verrà posta attenzione sullo spinoso tema del "transfer pricing interno" il quale ha rappresentato una vera e propria vexata quaestio per gli studiosi del diritto tributario.
Successivamente, il secondo capitolo, risponderà alla volontà di ricercare una risposta all'attuale controversia riguardante la natura della normativa la quale, tuttora, non trova pacifico accoglimento dottrinale e giurisprudenziale.
Le fazioni contrapposte nell'opinione e nell'ideologia sono ancora attive alla ricerca di una verità che tuttavia non sembra essere scontata.
In ultima analisi, suddetto capitolo, pone in evidenza anche l'intersecarsi della normazione in esame con ulteriori ambiti tributari, quali l'IVA e l'IRAP, cogliendo gli effetti che si producono su detti profili normativi.
Il terzo ed ultimo capitolo si concentrerà sullo studio del profilo processuale e della controversia tributaria in materia. Particolare attenzione sarà posta sul dibattuto e spinoso tema dell'onere della prova, innegabile frutto applicativo dell'interpretazione assunta sulla ratio normativa. Allo stesso tempo sarà analizzato l'aspetto sanzionatorio con particolare attenzione alla possibilità prevista di evitare le sanzioni per il tramite di apposita documentazione, cosiddetta penalty protection.
In conclusione verranno considerate le ipotesi previste al fine della collaborazione con gli enti controllori, attuate allo scopo di evitare o risolvere un possibile processo tributario conseguente al sorgere della controversia tra le parti; ipotesi che oltre alle previsioni nazionali trovano un caloroso incoraggiamento negli indirizzi forniti dagli organi sovranazionali. Lo studio compiuto nei tre suddetti capitoli sarà propedeutico per la stesura di conclusioni volte a chiarire l'attuale posizione in materia nonché i probabili e possibili sviluppi individuando, per quanto fattibile, quella che sembra essere la più ragionevole direzione verso cui l’ordinamento italiano è diretto.
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