Tesi etd-11052016-115959 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAISANO, GIULIA
URN
etd-11052016-115959
Titolo
Studio sul ruolo di geni candidati nello sviluppo del tumore papillare tiroideo nelle donne.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MOLECOLARE E CELLULARE
Relatori
relatore Prof.ssa Gemignani, Federica
Parole chiave
- atg5
- gwas
- tumore tiroideo papillare (tcp)
Data inizio appello
12/12/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
12/12/2086
Riassunto
Il carcinoma papillare della tiroide (PTC) è il tumore endocrino più frequente con una prognosi favorevole. E’ osservazione comune che il PTC abbia una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini con un rapporto di circa 3.5:1 e questo ha permesso di supporre che esista una correlazione tra gli ormoni femminili e lo sviluppo di questa neoplasia. Non è ancora ben chiaro il ruolo degli ormoni sessuali femminili nel carcinoma tiroideo anche se è stato ipotizzato che l’estradiolo giochi un ruolo importante nella proliferazione cellulare. Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di valutare se l’estradiolo avesse un ruolo nello stimolare la proliferazione cellulare e quali alterazioni apportasse nella regolazione dell’espressione genica. Come modello sperimentale sono stati utilizzati i tireociti immortalizzati non tumorali, rappresentati dalla linea cellulare NTHY-ORI. Dai risultati ottenuti da uno studio precedentemente svolto nel nostro laboratorio, un “Genome-wide association study” (GWAS) sono stati selezionati 12 geni con il maggior numero di “single nucleotide polymorphisms” (SNPs) associati con il rischio di insorgenza tumorale (PTC) nelle donne ma non negli uomini. Questi geni sono stati valutati preliminarmente per la loro variabile induzione di espressione (mRNA) quando la linea cellulare veniva esposta a dosi minime (1µM) di estradiolo (17-β-estradiolo-E2). I risultati delle qRT-PCR indicavano che dopo 24 ore di stimolazione con E2 il livello di mRNA era aumentato per ATG5, CD83 e TCF4 che risultavano i geni più responsivi. Abbiamo anche valutato tramite due differenti assays, quali il Sulforhodamine B-Assay (SRB-Assay) e il 3-(4,5-dimethylthiazol-2-yl)-2,5-diphenyltetrazolium bromide-Assay (MTT-Assay) e anche tramite citofluorimetria a flusso, se l’esposizione a E2 stimolasse la proliferazione delle cellule ORI. I risultati indicavano un leggero aumento della proliferazione e un aumento della percentuale di cellule in fase S. Sono stati condotti esperimenti di silenziamento genico con l’utilizzo di small interfering RNAs (siRNAs) gene-specifici e valutato l’effetto sulla proliferazione delle cellule ORI in combinazione e non con l’esposizione a E2. Il silenziamento di ATG5, ma non di CD83 o di TCF4, comportava una riduzione della proliferazione cellulare (con e senza estradiolo) inducendo a ipotizzare un suo ruolo nel controllo del ciclo cellulare. Quando è stato misurato il livello di espressione dei tre geni nei linfociti di sangue periferico di una giovane volontaria monitorata in tre diversi momenti del ciclo mestruale (day 1, prima della mestruazione; day 14, durante l’ovulazione; day 21, al termine della mestruazione) si è osservato un aumento di espressione di ATG5 in corrispondenza del picco estrogenico, in parallelo con quanto ottenuto negli esperimenti in vitro. Si ipotizza quindi che il ciclo cellulare dei tireociti possa essere dipendente dalla risposta di ATG5 indotta da E2, il quale potrebbe stimolare la proliferazione dei tireociti in alcuni momenti del ciclo mestruale, grazie alla modulazione dell’espressione di ATG5 stesso. Questo meccanismo potrebbe non essere attivo negli uomini in quanto ATG5 non sarebbe indotto da E2 e spiegherebbe perchè questo gene sia associato al rischio di PTC solo nelle donne. Abbiamo inoltre analizzato l’azione che i geni selezionati esercitano sulle vie molecolari alla base della biologia del cancro, attivate dall’estradiolo nella tiroide. Pertanto abbiamo osservato l’espressione degli mRNA di ERα, ERβ, GPR30, HIF1A, VEGFA e dei geni coinvolti nella via molecolare MAPK (a livello proteico).
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