Tesi etd-11052012-195124 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
MOLENDI, GIORGIO
URN
etd-11052012-195124
Titolo
Risk Management
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE TECNICHE DIAGNOSTICHE
Relatori
relatore Cioni, Dania
Parole chiave
- Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
29/11/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il rischio clinico, è la probabilità che un paziente sia vittima di un evento avverso, cioè subisca un danno anche se in modo involontario, alle cure mediche prestate durante il periodo di degenza che ne può causare un peggioramento della salute o la morte. Il rischio clinico può essere marginato attraverso iniziative di Risk Management, che in sanità rappresenta l’insieme di varie azioni complesse messe in atto per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza del paziente; sicurezza basata sull’apprendimento dell’errore. Una attività di Risk Management efficiente si sviluppa in più fasi: conoscenza e analisi dell’errore, individuazione e correzione delle cause di errore, analisi di processo, monitoraggio delle misure messe in atto per prevenire l’errore, implementazione e sostegno attivo delle soluzioni proposte Nel Sistema Sanitario il Risk Management è nato come risposta ad esigenze di tipo economico-sanitario, a causa di un crescente livello di contenziosità medico- legale e quindi delle richieste di indennizzi per danni presunti o reali. Gli errori e disservizi in ambito ospedaliero, anche in Italia, sono molteplici e considerando che l’errore non è completamente eliminabile possiamo distinguerne diverse tipologie. Vi sono errori attivi, cioè commessi da operatori che sono in diretto contatto con il paziente, plausibilmente errori di esecuzione; questi possono essere causati da azioni diverse da come sono state pianificate (SLIPS) oppure da azione il cui risultato è diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria (LAPSES). Si possono verificare errori latenti ,cioè remoti nel tempo e riferibili a decisioni di progettazione del sistema, che si identificano come errori di pianificazione( MISTAKES) e violazioni, cioè azioni che vengono impedite da un regolamento o direttiva. Considerando che gli errori attivi non potranno mai essere eliminati in modo definitivo per aumentare la sicurezza di un sistema, è necessario influire sulla criticità degli errori latenti. La sicurezza del paziente deriva dalla capacità di progettare e gestire organizzazioni in grado di ridurre la probabilità che si verifichino errori ( precauzione) e che siano in grado di recuperare e contenere gli effetti degli errori che si verificano ( protezione). Per poter fare questo si può disporre di due tipologie d’analisi: l’analisi proattiva e l’analisi reattiva. Il sistema di incident reporting si basa sulla segnalazione spontanea di un evento inteso come accadimento connesso ad un insuccesso rilevato dagli operatori attraverso una scheda di segnalazione.
L’esempio di incident reporting preso in considerazione fa riferimento ad un Dipartimento di Radiodiagnostica di conseguenza gli operatori sanitari coinvolti (medici, tecnici di radiologia, infermieri) si occupano della compilazione della scheda di segnalazione; il Responsabile della UO valuta, completa la scheda e la classifica in base alla gravità e consegna le schede al referente dipartimentale del progetto. Il referente di dipartimento raccoglie le schede e le carica sul database inviando i dati al gruppo referente dipartimentale, il quale al termine della sperimentazione presenta i risultati alla Direzione Sanitaria al fine di individuare le pratiche e soluzioni organizzative migliori. In un Dipartimento di Radiodiagnostica, come si è evidenziato dallo studio fatto, per ridurre i rischi in ogni suo settore è importante l’adozione di adeguati protocolli di analisi di ogni singolo processo (fase pre-indagine, fase d’indagine, fase post-indagine). La gestione del rischio clinico può essere progettata a tutti i livelli di decisione ed intervento sanitario: a livello centrale (ministeriale o regionale),sarà strumento forte per autorevolezza e peso territoriale degli interventi,a livello periferico ( aziendale o singola UO) sarà uno strumento efficace grazie al coinvolgimento degli operatori i quali dovranno avere la possibilità d’ essere formati adeguatamente con lo scopo di cercare di modificare un sistema che, attualmente, permette che gli errori si verifichino.
L’esempio di incident reporting preso in considerazione fa riferimento ad un Dipartimento di Radiodiagnostica di conseguenza gli operatori sanitari coinvolti (medici, tecnici di radiologia, infermieri) si occupano della compilazione della scheda di segnalazione; il Responsabile della UO valuta, completa la scheda e la classifica in base alla gravità e consegna le schede al referente dipartimentale del progetto. Il referente di dipartimento raccoglie le schede e le carica sul database inviando i dati al gruppo referente dipartimentale, il quale al termine della sperimentazione presenta i risultati alla Direzione Sanitaria al fine di individuare le pratiche e soluzioni organizzative migliori. In un Dipartimento di Radiodiagnostica, come si è evidenziato dallo studio fatto, per ridurre i rischi in ogni suo settore è importante l’adozione di adeguati protocolli di analisi di ogni singolo processo (fase pre-indagine, fase d’indagine, fase post-indagine). La gestione del rischio clinico può essere progettata a tutti i livelli di decisione ed intervento sanitario: a livello centrale (ministeriale o regionale),sarà strumento forte per autorevolezza e peso territoriale degli interventi,a livello periferico ( aziendale o singola UO) sarà uno strumento efficace grazie al coinvolgimento degli operatori i quali dovranno avere la possibilità d’ essere formati adeguatamente con lo scopo di cercare di modificare un sistema che, attualmente, permette che gli errori si verifichino.
File
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Tesi_Ris...ement.pdf | 702.68 Kb |
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