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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11042021-154301


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BENESTARE, NOEMI
URN
etd-11042021-154301
Titolo
Correlati neuroanatomici del riconoscimento delle emozioni facciali: uno studio in soggetti con lesione focale destra e sinistra, con trauma cranico e con malattia di Parkinson
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Ferroni, Lucia
Parole chiave
  • emozioni
  • espressioni facciali
  • valutazione neuropsicologica
Data inizio appello
25/11/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Introduzione - La capacità di riconoscere le emozioni espresse dalle facce delle persone con cui interagiamo è essenziale nella relazione interpersonale. Tuttavia, anche se non sono chiare le modalità con cui ciò avviene, la letteratura suggerisce che sono diverse le aree cerebrali implicate nel riconoscimento delle emozioni facciali, in particolar modo corteccia prefrontale ventromediale, amigdala, insula e fascicolo uncinato; il loro coinvolgimento, in alcune patologie neurologiche, focali e diffuse, potrebbe quindi determinare una compromissione di questo processo emotivo. Non solo: alcune teorie ipotizzano una specificità emisferica per il riconoscimento delle emozioni contrastando tra di loro, infatti numerosi studi hanno fornito dati sia a favore dell’ipotesi della valenza, sia a favore dell’ipotesi dell’emisfero destro.
Scopo - Lo scopo della tesi è valutare in soggetti con vari tipi di patologia neurologica focale (ictus a carico dell’emisfero destro o sinistro) o diffusa (esiti di trauma cranico e malattia di Parkinson) la capacità di denominare, riconoscere, e discriminare emozioni espresse da volti umani o da emoticon.
Materiali e Metodi - Si tratta di uno studio osservazionale caso-controllo svolto presso il servizio di Riabilitazione Neuropsicologica dell’U.O.C. Recupero e Rieducazione Funzionale, Zona Lucca. Il campione è costituito da 56 soggetti con lesione focale, destra o sinistra, con trauma cranico o con malattia di Parkinson, e da 58 soggetti di controllo, valutati attraverso una Batteria sperimentale basata su 5 task che includono compiti di denominazione, riconoscimento e discriminazione di emozioni di base tramite volti umani ed emoticon. La scelta delle emoticon è stata determinata in seguito ad alcuni studi che hanno indicato che l'emoticon è uno strumento di indagine semplice, non basato sulla lingua, culturalmente neutrale, non verbale e di facile applicazione.
Risultati- I risultati ottenuti nelle prove sperimentali sono stati trasformati in punti z di risposte corrette, in base alla media e alla deviazione standard dell'intero campione, per confrontare le attività composte da diversi numeri di elementi. I punteggi riportati dal gruppo di soggetti con lesione focale destra nelle varie prove hanno mostrato differenze statisticamente significative rispetto agli altri gruppi di pazienti e al gruppo di controllo. In particolare si riscontra una differenza statisticamente significativa tra cerebrolesi destri e controlli per le prove che richiedono di denominare e discriminare le emozioni su visi, mentre le differenze non risultano significative alle medesime prove con emoticon.
Discussione- Dall’analisi dei dati emerge una difficoltà di elaborazione delle emozioni che sembra essere specifica per i soggetti con lesione focale destra; questo risultato è in accordo con le teorie più accreditate e diffuse in letteratura e conferma l’ipotesi di una specificità emisferica destra per il riconoscimento delle emozioni facciali. A differenza di quanto riscontrato in molti studi, nel nostro campione non sembrano invece presentare problemi di elaborazione delle emozioni i soggetti con trauma cranico, con malattia di Parkinson e con cerebro-lesione sinistra. Infine, si riscontra che le prove con emoticon risultano più difficoltose rispetto a quelle con volti, sia per i controlli, sia per i soggetti sperimentali; nonostante ciò, risultano meno efficaci nel rilevare le difficoltà dei soggetti con cerebro-lesione destra, che infatti ottengono una prestazione statisticamente peggiore rispetto ai controlli alle prove con volti umani.
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