Tesi etd-11042018-175618 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GALLI, GIOIA
URN
etd-11042018-175618
Titolo
LE VARIABILI NEUROPSICOFISIOLOGICHE ALL'INTERNO DEL TRAINING AUTOGENO
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Prof. Sartucci, Ferdinando
Parole chiave
- EEG
- EMG
- GSR
- HRV
- neuropsicofisiologia
- Pletismografia
- temperatura corporea
- Training Autogeno
Data inizio appello
26/11/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Attraverso l’applicazione del Training Autogeno (T.A.) l’obbiettivo della sperimentazione era andare ad osservare che cosa accadeva a livello neuropsicofisiologico nel paziente.
Il T.A. è una forma di psicoterapia breve. Si evidenziano diversi sostegni di carattere neurologico sull’efficacia di tale tecnica. Lo stato di abbandono corporeo, la postura che consente la minima innervazione, e il rilassamento sempre più profondo dei muscoli, dei vasi sanguigni, visceri; riduce gli impulsi trasportati dalle vie esterocettive, propriocettive, enterocettive. Questo determina una disattivazione della formazione reticolare ascendente e ne consegue un disimpegno della porzione ipotalamica posteriore con funzioni ergotrope, mentre si attiva l’ipotalamo anteriore che ha funzioni opposte, trofotrope. Lo stesso vale per il sistema limbico che è importante per un equilibrio neurovegetativo. Il cortisolo, diminuisce notevolmente costituendo un indice chiaro del benessere ritrovato. Il sistema immunitario ritorna a livelli di efficienza. Il fiume di endorfine che scorre continuamente porta in tutto il corpo messaggi di benessere, di distensione, di quiete.
Nella sperimentazione sono stati coinvolti 24 pazienti (10 maschi e 14 femmine), di età compresa tra 18-50 anni, che presentavano disturbi di carattere ansioso, depressivo e psicosomatico. Questi pazienti nel colloquio anamnestico iniziale avevano dichiarato di non aver assunto psicofarmaci, quali benzodiazepine, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), nel mese immediatamente precedente all’arruolamento nello studio.
Si sono svolti incontri ogni 2-3 settimane individuali in un lasso di tempo variabile dai 4 ai 6 mesi.
I pazienti sono stati valutati all’inizio dello studio e alla sua conclusione tramite diversi strumenti: Elettroencefalogramma (EEG), Galvanic Skin Resistence (GSR), Elettromiografia (EMG), Pletismografia, Temperatura, Heart Rate Variability (HRV).
I risultati evidenziano l’ipotesi iniziale della sperimentazione.
Si è riscontrato un aumento significativo dei valori di coerenza spettrale in tutti gli intervalli di frequenza analizzati. In particolare risulta incrementato il valore relativo la frequenza alfa (p < 0.0001), sia a livello delle regioni frontali sia di quelle temporali, cui concomitano un aumento della Galvanic Skin Resistance (GSR) (p < 0.0001) ed una riduzione del tono muscolare (EMG) (p < 0.0001). Inoltre si evidenzia un incremento della temperatura corporea (p < 0.0001).
In conclusione tali indici stanno a evidenziare che il soggetto ha raggiunto un positivo equilibrio psicofisico che si riscontra anche in una riduzione della sintomatologia pregressa accusata dal pz prima dell’inizio del trattamento.
Il T.A. è una forma di psicoterapia breve. Si evidenziano diversi sostegni di carattere neurologico sull’efficacia di tale tecnica. Lo stato di abbandono corporeo, la postura che consente la minima innervazione, e il rilassamento sempre più profondo dei muscoli, dei vasi sanguigni, visceri; riduce gli impulsi trasportati dalle vie esterocettive, propriocettive, enterocettive. Questo determina una disattivazione della formazione reticolare ascendente e ne consegue un disimpegno della porzione ipotalamica posteriore con funzioni ergotrope, mentre si attiva l’ipotalamo anteriore che ha funzioni opposte, trofotrope. Lo stesso vale per il sistema limbico che è importante per un equilibrio neurovegetativo. Il cortisolo, diminuisce notevolmente costituendo un indice chiaro del benessere ritrovato. Il sistema immunitario ritorna a livelli di efficienza. Il fiume di endorfine che scorre continuamente porta in tutto il corpo messaggi di benessere, di distensione, di quiete.
Nella sperimentazione sono stati coinvolti 24 pazienti (10 maschi e 14 femmine), di età compresa tra 18-50 anni, che presentavano disturbi di carattere ansioso, depressivo e psicosomatico. Questi pazienti nel colloquio anamnestico iniziale avevano dichiarato di non aver assunto psicofarmaci, quali benzodiazepine, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), nel mese immediatamente precedente all’arruolamento nello studio.
Si sono svolti incontri ogni 2-3 settimane individuali in un lasso di tempo variabile dai 4 ai 6 mesi.
I pazienti sono stati valutati all’inizio dello studio e alla sua conclusione tramite diversi strumenti: Elettroencefalogramma (EEG), Galvanic Skin Resistence (GSR), Elettromiografia (EMG), Pletismografia, Temperatura, Heart Rate Variability (HRV).
I risultati evidenziano l’ipotesi iniziale della sperimentazione.
Si è riscontrato un aumento significativo dei valori di coerenza spettrale in tutti gli intervalli di frequenza analizzati. In particolare risulta incrementato il valore relativo la frequenza alfa (p < 0.0001), sia a livello delle regioni frontali sia di quelle temporali, cui concomitano un aumento della Galvanic Skin Resistance (GSR) (p < 0.0001) ed una riduzione del tono muscolare (EMG) (p < 0.0001). Inoltre si evidenzia un incremento della temperatura corporea (p < 0.0001).
In conclusione tali indici stanno a evidenziare che il soggetto ha raggiunto un positivo equilibrio psicofisico che si riscontra anche in una riduzione della sintomatologia pregressa accusata dal pz prima dell’inizio del trattamento.
File
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CENTRO_1.pdf | 3.73 Mb |
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