Tesi etd-11032022-113245 |
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Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MASOTTI, SILVIA
URN
etd-11032022-113245
Titolo
Misura di Angiotensina II: caratteristiche pre-analitiche e analitiche
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
PATOLOGIA CLINICA E BIOCHIMICA CLINICA (non medici)
Relatori
relatore Prof.ssa Pellegrini, Silvia
relatore Dott.ssa Prontera, Concetta
relatore Dott.ssa Prontera, Concetta
Parole chiave
- angiotensina II
- metodo immunometrico
- scompenso cardiaco
Data inizio appello
29/11/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/11/2025
Riassunto
INTRODUZIONE E SCOPO DELLA TESI. Il sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) costituisce un sistema ormonale di fondamentale importanza nella regolazione fisiologica della pressione arteriosa e dell’omeostasi idrosalina in varie condizioni fisiopatologiche, principalmente per l’azione diretta di Ang II sui vasi e cuore, rene e corteccia surrenalica, sistema nervoso centrale e periferico. Studi recenti hanno dimostrato che RAAS può essere coinvolto in altre importanti funzioni biologiche come la crescita cellulare, la riproduzione e l’angiogenesi. La deregolazione di RAAS è considerata un fattore importante nello sviluppo di patologie cardiovascolari e il blocco farmacologico di questo sistema offre un regime terapeutico efficace.
Ang II rappresenta la sostanza bioattiva di RAAS associata a patologia cardiovascolare più aggressiva, ma anche all’insorgenza di diabete e disordini metabolici. Ben si comprende, per la diagnostica clinica e il monitoraggio della terapia farmacologica in atto, l’utilità di poter disporre di metodiche precise e sensibili per la misura dei componenti di RAAS circolante. Attualmente sono disponibili metodi automatizzati, precisi e sensibili per la misura di renina diretta e aldosterone, ma non per la misura di Ang II.
Ang II è un polipeptide molto piccolo (8 aminoacidi, 1048 Da), è presente in circolo in basse concentrazioni nell’ordine di pochi pg/mL, ha un metabolismo molto attivo (breve emivita), ha un’omogeneità di sequenza che causa cross-reattività degli anticorpi utilizzati nei metodi di misura, ed infine, nel plasma sono presenti sostanze interferenti. Attualmente è misurabile solo tramite la combinazione delle tecniche HPLC-MS/MS. La MS è una tecnica dispendiosa, che non è presente in tutte le realtà laboratoristiche e necessita di grande expertise da parte degli operatori.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è valutare le caratteristiche analitiche di un metodo immunometrico in commercio per la misura di Ang II e di correlare le concentrazioni plasmatiche ottenute con quelle di marcatori cardiaci, neuro-omonali e infiammatori ottenute in una coorte di 19 pazienti.
METODI E RISULTATI. È stata effettuata la valutazione analitica, con la determinazione sperimentale di LoB e LoD (20,05 pg/mL e 34,6 pg/mL, rispettivamente) seguendo le linee guida internazionali. Sono state confrontate due strategie pre-analitiche: prelievo con l’utilizzo di un cocktail di inibitori di proteasi + EDTA a confronto con l’utilizzo di solo EDTA. È stata evidenziata una differenza significativa (p= 0,0284) che permette di affermare che è più affidabile l’utilizzo del cocktail di inibitori di proteasi insieme a EDTA per evitare la degradazione dell’analita da misurare. È stata valutata la linearità del metodo diluendo 8 campioni a concentrazione nota e valutando il recupero medio percentuale che si assesta tra 80% e il 110%.
Sono state determinate le concentrazioni di Ang II in 19 pazienti (68 ± 14 anni) con caratteristiche cliniche note. Sono stati valutati sia parametri anamnestici (sesso, età, pressione sanguigna arteriosa) e marcatori circolanti cardiaci, neuro-ormonali e infiammatori. È stata riscontrata una differenza significativa per i valori di Ang II nella sottopopolazione di soggetti con pressione sistolica >120 mmHg rispetto a quella con soggetti con pressione sistolica <120 mmHg (p= 0,0115) e per i valori di Ang II nella sottopopolazione di soggetti con pressione diastolica >80 mmHg rispetto a quella con soggetti con pressione diastolica <80 mmHg (p= 0,0137).
CONCLUSIONI. Ang II è un marcatore importante che può dare informazioni aggiuntive al clinico nell’ambito delle malattie cardiovascolari per la prognosi e il monitoraggio della terapia. Lo studio, preliminare, del metodo presentato ha evidenziato come esso abbia le caratteristiche analitiche e cliniche necessarie per rilevare Ang II in circolo e potrebbe essere introdotto fra le determinazioni eseguite dai laboratori specialistici.
Ang II rappresenta la sostanza bioattiva di RAAS associata a patologia cardiovascolare più aggressiva, ma anche all’insorgenza di diabete e disordini metabolici. Ben si comprende, per la diagnostica clinica e il monitoraggio della terapia farmacologica in atto, l’utilità di poter disporre di metodiche precise e sensibili per la misura dei componenti di RAAS circolante. Attualmente sono disponibili metodi automatizzati, precisi e sensibili per la misura di renina diretta e aldosterone, ma non per la misura di Ang II.
Ang II è un polipeptide molto piccolo (8 aminoacidi, 1048 Da), è presente in circolo in basse concentrazioni nell’ordine di pochi pg/mL, ha un metabolismo molto attivo (breve emivita), ha un’omogeneità di sequenza che causa cross-reattività degli anticorpi utilizzati nei metodi di misura, ed infine, nel plasma sono presenti sostanze interferenti. Attualmente è misurabile solo tramite la combinazione delle tecniche HPLC-MS/MS. La MS è una tecnica dispendiosa, che non è presente in tutte le realtà laboratoristiche e necessita di grande expertise da parte degli operatori.
Lo scopo di questo lavoro di tesi è valutare le caratteristiche analitiche di un metodo immunometrico in commercio per la misura di Ang II e di correlare le concentrazioni plasmatiche ottenute con quelle di marcatori cardiaci, neuro-omonali e infiammatori ottenute in una coorte di 19 pazienti.
METODI E RISULTATI. È stata effettuata la valutazione analitica, con la determinazione sperimentale di LoB e LoD (20,05 pg/mL e 34,6 pg/mL, rispettivamente) seguendo le linee guida internazionali. Sono state confrontate due strategie pre-analitiche: prelievo con l’utilizzo di un cocktail di inibitori di proteasi + EDTA a confronto con l’utilizzo di solo EDTA. È stata evidenziata una differenza significativa (p= 0,0284) che permette di affermare che è più affidabile l’utilizzo del cocktail di inibitori di proteasi insieme a EDTA per evitare la degradazione dell’analita da misurare. È stata valutata la linearità del metodo diluendo 8 campioni a concentrazione nota e valutando il recupero medio percentuale che si assesta tra 80% e il 110%.
Sono state determinate le concentrazioni di Ang II in 19 pazienti (68 ± 14 anni) con caratteristiche cliniche note. Sono stati valutati sia parametri anamnestici (sesso, età, pressione sanguigna arteriosa) e marcatori circolanti cardiaci, neuro-ormonali e infiammatori. È stata riscontrata una differenza significativa per i valori di Ang II nella sottopopolazione di soggetti con pressione sistolica >120 mmHg rispetto a quella con soggetti con pressione sistolica <120 mmHg (p= 0,0115) e per i valori di Ang II nella sottopopolazione di soggetti con pressione diastolica >80 mmHg rispetto a quella con soggetti con pressione diastolica <80 mmHg (p= 0,0137).
CONCLUSIONI. Ang II è un marcatore importante che può dare informazioni aggiuntive al clinico nell’ambito delle malattie cardiovascolari per la prognosi e il monitoraggio della terapia. Lo studio, preliminare, del metodo presentato ha evidenziato come esso abbia le caratteristiche analitiche e cliniche necessarie per rilevare Ang II in circolo e potrebbe essere introdotto fra le determinazioni eseguite dai laboratori specialistici.
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