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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11032015-234720


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BLOISE, FRANCESCO
URN
etd-11032015-234720
Titolo
Chemioterapia di seconda linea nei tumori delle vie biliari: studio multicentrico di coorte, valutazione di fattori prognostici e analisi combinata dei dati di letteratura.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
  • chemioterapia
  • colangiocarcinoma
  • seconda linea
Data inizio appello
01/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
I tumori delle vie biliari sono una malattia rara ed eterogenea, caratterizzata da una prognosi infausta. L’intervento chirurgico di resezione radicale rappresenta l’unica opzione con intento potenzialmente curativo ma è gravata da un alto tasso di recidiva ed è possibile solo in una minoranza di pazienti. Infatti la maggior parte di questi tumori vengono diagnosticati in una fase avanzata di malattia, con sopravvivenza mediana che raramente supera i 6-8 mesi.
In questi pazienti la chemioterapia rappresenta il trattamento di scelta.
Il regime costituito da gemcitabina e composti del platino (cisplatino o oxaliplatino) rappresenta oggi lo “standard” di prima linea. Diversi pazienti dopo fallimento della terapia di prima linea mantengono un buon performance status (PS) e possono essere candidati a trattamenti di seconda linea.
Studi clinici che focalizzino sulla terapia di seconda linea sono però difficili da eseguire, sia per la rarità di questi tumori che per l’eterogeneità dei pazienti, e attualmente non sono presenti in letteratura forti evidenze che ci possano guidare nella scelta di un trattamento di seconda linea.
Infatti nonostante un potenziale beneficio della chemioterapia di seconda linea, in assenza di studi randomizzati, non è ancora definito quale dei regimi di seconda linea possa essere considerato come standard, ne quali siano i pazienti che possano beneficiare maggiormente di questi trattamenti.
Quindi l’identificazione di fattori predittivi o prognostici capaci di selezionare i pazienti che potrebbero beneficiare di un trattamento di seconda linea rappresenta ancora una questione aperta.
Per questo motivo abbiamo condotto questo studio retrospettivo multicentrico, raccogliendo i dati di pazienti con tumori delle vie biliari in fase avanzata recidivanti o progrediti dopo una chemioterapia di prima linea e trattati con chemioterapia di seconda linea in vari centri oncologici italiani tra il 2004 e il 2013.
Dallo studio sono emersi come fattori prognostici significativi, all’analisi multivariata, queste quattro variabili clinico-laboratoristiche: ECOG performance status, livelli basali di CA19-9, pregressa chirurgia sul tumore primitivo e PFS dopo chemioterapia di prima linea maggiore o uguale a 6 mesi. Con questi quattro semplici parametri clinici, è stato quindi costruito un modello prognostico per cui i pazienti possono essere suddivisi in tre sottogruppi a diversa prognosi (buona, intermedia o cattiva), le cui sopravvivenze mediane, emerse dallo studio, sono risultate significativamente differenti.
Se ulteriormente validato, questo modello potrebbe rappresentare un ausilio nel disegno e nell’interpretazione dei risultati degli studi futuri, nonché uno strumento di valutazione dei potenziali benefici ottenibili con la chemioterapia di seconda linea nei singoli pazienti
Il nostro studio retrospettivo non aveva lo scopo di identificare il miglior trattamento di seconda linea, ma ha comunque evidenziato come una chemioterapia di combinazione sia associata a maggiori vantaggi in termini di DCR, PFS e OS rispetto alla monoterapia.
Abbiamo poi considerato in modo specifico i pazienti trattati con chemioterapia di seconda linea dopo una prima linea standard, effettuando un’analisi combinata dei nostri dati con i dati disponibili in letteratura per pazienti con queste caratteristiche.
I nostri risultati confermano la limitata attività ed efficacia della seconda linea di chemioterapia, sia nella popolazione generale che nella popolazione sottoposta a trattamento di prima linea standard, e sono in linea ai risultati riportati nella recente revisione di letteratura di Lamarca et al, nonché ad altri dati emergenti da recenti studi di chemioterapia di seconda linea dopo fallimento della prima linea standard.
Tuttavia per confermare l’efficacia di una chemioterapia di seconda linea (rispetto a BSC), e per definire quale sia il regime maggiormente indicato, sono necessari ulteriori studi prospettici, randomizzati, di fase III comparanti i vari regimi di seconda linea dopo il fallimento della terapia di prima linea standard. Infatti, nonostante il nostro studio comprenda un’ampia casistica, rappresentando una della più grandi analisi di questo tipo, si tratta comunque di uno studio retrospettivo, che come tale non consente di trarre conclusioni definitive.
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