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Tesi etd-11032014-000849


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
UGOLOTTI, GIULIA
URN
etd-11032014-000849
Titolo
L'interesse a ricorrere nel processo amministrativo dopo l'entrata in vigore del D.Lgs n.104/2010
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. D'Antone, Carmelo
Parole chiave
  • interesse legittimo
  • interesse a ricorrere
  • azione amministrativa
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'interesse a ricorrere nel processo amministrativo trova il suo fondamento nell'interesse ad agire nel processo civile (art. 100 C.P.C); nonostante questo i due istituti non sono concepiti in maniera omologa, in quanto le situazioni tutelate nei due processi sono diverse. La situazione tutelata nel processo amministrativo è l'interesse legittimo, situazione giuridica soggettiva dinamica (poichè legata all'esercizio della discrezionalità della P.A.), mentre nel processo civile la situazione tutelata è il diritto soggettivo (situazione giuridica soggettiva statica). Da qui si comprende come la tutela dell'interesse legittimo sia legata all'utilizzo della discrezionalità del potere amministrativo, e quindi l'ottenimento del bene della vita in caso di lesione si presenta incerto, poichè appunto dipende dall'esercizio di un potere discrezionale, a differenza del diritto soggettivo, il quale è regolato dalla legge o da un atto di autonomia privata e quindi definito a priori. Gli elementi fondamentali dell'azione amministrativa sono l'interesse legittimo (situazione giuridica soggettiva tutalata dal giudice amministrativo) e l'interesse a ricorrere. Questo nasce dalla lesione dell'interesse legittimo operata dalla P.A. Il singolo deve ricavare un'utilità dalla pronuncia del giudice, altrimenti si parla di carenza di interesse a ricorrere. Infatti il giudice deve compiere un giudizio prognostico circa il caso che si trova di fronte, per capire se il singolo potrà avere un vantaggio dalla sentenza. La sentenza amministrativa crea un obbligo di provvedere, in quanto con essa il provvedimento amministrativo viene rinnovato, affinchè il singolo soddisfi il suo interesse dall'operato della P.A.L'interesse a ricorrere può essere immediato e diretto, quando per l'ottenimento del bene della vita è sufficiente l'annullamento dell'atto amministrativo, oppure mediato e quindi strumentale, quando per l'ottenimento del bene della vita oltre all'annullamento occorre la rinnovazione del provvedimento.
In passato il processo amministrativo era prevalentemente di annullamento, mentre oggi sono molteplici le azioni proponibili in tale processo, come ad esempio l'azione di condanna e di accertamento che hanno acquisito un importanza maggiore con l'entrata in vigore del C.P.A (d.lgs 104/2010) e del decreto correttivo 160/2012. Secondo una parte della giurisprudenza l'annullamento è un potere aggiuntivo del giudice (un posterius) mentre l'accertamento sarebbe il potere principale del giudice ( un prius).
Il processo amministrativo negli ultimi anni ha acquisito delle proprie peculiarità rispetto al processo civile, nonostante molti istituti siano stati ricavati da tale processo.
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