Tesi etd-11022022-161334 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RATTI, MARIA IRENE
URN
etd-11022022-161334
Titolo
L'art. 2087 c.c. e la gestione partecipata della sicurezza sul lavoro alla luce dell'emergenza pandemica
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Galardi, Raffaele
Parole chiave
- art. 2087 c.c.
- Covid-19
- d.lgs. n. 81/2008
- datore di lavoro
- emergenza pandemica
- gestione partecipata
- lavoratore
- sicurezza sul lavoro
Data inizio appello
05/12/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/12/2062
Riassunto
Il presente lavoro di tesi è dedicato all’analisi del tema della salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento ai connotati assunti durante l’emergenza pandemica da Covid-19.La ricerca è stata dedicata in particolare all’analisi e comprensione dell’obbligo di sicurezza del datore di lavoro e del sistema di gestione partecipata della sicurezza sul lavoro, intendendosi con questo termine il coinvolgimento di tutti i soggetti operanti nei luoghi di lavoro – datore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori- per assicurare la corretta applicazione delle norme prevenzionistiche.
L’elaborato si compone di tre capitoli.
Il primo capitolo è dedicato all’obbligo di sicurezza, disciplinato dall’art. 2087 c.c. Dopo aver inquadrato nell’alveo della Costituzione il diritto alla salute, si è proceduto allo studio dell’obbligo di sicurezza, con particolare riferimento alla natura, al contenuto e alle conseguenze che derivano dalla sua violazione. Successivamente si è posta l’attenzione sugli interventi normativi aventi ad oggetto tale obbligo: partendo dalla legislazione prevenzionistica degli anni ’50 fino, al successivo art. 9 dello Statuto dei lavoratori per giungere al d.lgs. 626/1994, testo di ricezione della direttiva comunitaria 89/391/CE. Infine, l’ultima parte del capitolo è dedicata alle novità introdotte dal d.lgs. 81/2008, l’attuale Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Nell’analisi di tali testi normativi, l’attenzione si è concentrata in particolare su quelle disposizioni dalle quali si può cogliere il cambio di prospettiva nella gestione del tema della sicurezza sul lavoro. È bene sottolineare già in fase introduttiva che, nonostante l’intento del legislatore del 1994, prima, e del 2008, dopo, sia promuovere un sistema in cui tutti i soggetti presenti sul luogo di lavoro siano coinvolti a garantire l’applicazione delle norme prevenzionistiche, il principale obbligato rimane comunque il datore di lavoro.
Il secondo capitolo è interamente destinato all’individuazione dei soggetti che, a diverso titolo e diverse funzioni, contribuiscono ad assicurare l’effettività dell’obbligo di sicurezza. Dopo un cenno al campo di applicazione oggettivo e soggettivo del Testo unico e la sua applicazione alle varie forme di lavoro, si è proceduto ad analizzare le figure del datore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori come disciplinate dal d.lgs. 81/2008. Nell’approccio a tali figure si è adottato uno schema comune: dopo aver fornito una definizione del soggetto, si è posta l’attenzione sui doveri, sui diritti e sulle conseguenze che derivano dalla violazione degli obblighi che gravano su ciascuna figura. Un breve cenno è stato riservato anche ad altre figure che, sia internamente che esternamente all’ambiente di lavoro, forniscono il proprio contributo per consentire l’applicazione del d.lgs. 81/2008, come il sistema di prevenzione e protezione (SPP) con il suo responsabile (RSPP), il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e il medico competente.
La rilettura del tema della sicurezza sul lavoro durante la pandemia da Covid-19 è invece oggetto del terzo capitolo. Per permettere una miglior comprensione delle questioni emerse nel corso dell’emergenza sanitaria, si è proceduto con un inquadramento generale sui principali interventi normativi che hanno interessato il mondo del lavoro a partire dal d.P.C.M dell’11 marzo del 2020, che ha imposto la chiusura totale del paese per contrastare la diffusione del virus, fino alla revisione del protocollo condiviso anticontagio avvenuta il 30 giugno 2022.
Successivamente si è proseguito ad analizzare l’art. 2087 c.c. alla luce di quanto avvenuto durante l’emergenza pandemica riprendendo lo schema seguito nel primo capitolo: dopo un tentativo di recupero della tesi bifrontale, secondo la quale il datore di lavoro è contestualmente obbligato sia nei confronti del lavoratore che nei confronti dello stato a garantire la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la ricerca si è concentrata sull’identificare quali fossero le misure di sicurezza necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale del lavoratore durante la pandemia. L’ultima parte del lavoro di tesi è dedicata al ruolo assunto dal datore di lavoro e del lavoratore nel contrasto alla pandemia, con particolare riferimento agli obblighi che sono gravati su tali figure.
Questo lavoro di tesi mira a comprendere se il tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro sia sempre percepito come fondamentale nei luoghi di lavoro, non solo da coloro che ogni giorno vivono l’ambiente di lavoro, ma anche dalla collettività e quale sia il ruolo assunto dagli attori della sicurezza sul lavoro per garantire l’effettività della disciplina contenuta nel d.lgs. 81/2008.
L’elaborato si compone di tre capitoli.
Il primo capitolo è dedicato all’obbligo di sicurezza, disciplinato dall’art. 2087 c.c. Dopo aver inquadrato nell’alveo della Costituzione il diritto alla salute, si è proceduto allo studio dell’obbligo di sicurezza, con particolare riferimento alla natura, al contenuto e alle conseguenze che derivano dalla sua violazione. Successivamente si è posta l’attenzione sugli interventi normativi aventi ad oggetto tale obbligo: partendo dalla legislazione prevenzionistica degli anni ’50 fino, al successivo art. 9 dello Statuto dei lavoratori per giungere al d.lgs. 626/1994, testo di ricezione della direttiva comunitaria 89/391/CE. Infine, l’ultima parte del capitolo è dedicata alle novità introdotte dal d.lgs. 81/2008, l’attuale Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Nell’analisi di tali testi normativi, l’attenzione si è concentrata in particolare su quelle disposizioni dalle quali si può cogliere il cambio di prospettiva nella gestione del tema della sicurezza sul lavoro. È bene sottolineare già in fase introduttiva che, nonostante l’intento del legislatore del 1994, prima, e del 2008, dopo, sia promuovere un sistema in cui tutti i soggetti presenti sul luogo di lavoro siano coinvolti a garantire l’applicazione delle norme prevenzionistiche, il principale obbligato rimane comunque il datore di lavoro.
Il secondo capitolo è interamente destinato all’individuazione dei soggetti che, a diverso titolo e diverse funzioni, contribuiscono ad assicurare l’effettività dell’obbligo di sicurezza. Dopo un cenno al campo di applicazione oggettivo e soggettivo del Testo unico e la sua applicazione alle varie forme di lavoro, si è proceduto ad analizzare le figure del datore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori come disciplinate dal d.lgs. 81/2008. Nell’approccio a tali figure si è adottato uno schema comune: dopo aver fornito una definizione del soggetto, si è posta l’attenzione sui doveri, sui diritti e sulle conseguenze che derivano dalla violazione degli obblighi che gravano su ciascuna figura. Un breve cenno è stato riservato anche ad altre figure che, sia internamente che esternamente all’ambiente di lavoro, forniscono il proprio contributo per consentire l’applicazione del d.lgs. 81/2008, come il sistema di prevenzione e protezione (SPP) con il suo responsabile (RSPP), il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e il medico competente.
La rilettura del tema della sicurezza sul lavoro durante la pandemia da Covid-19 è invece oggetto del terzo capitolo. Per permettere una miglior comprensione delle questioni emerse nel corso dell’emergenza sanitaria, si è proceduto con un inquadramento generale sui principali interventi normativi che hanno interessato il mondo del lavoro a partire dal d.P.C.M dell’11 marzo del 2020, che ha imposto la chiusura totale del paese per contrastare la diffusione del virus, fino alla revisione del protocollo condiviso anticontagio avvenuta il 30 giugno 2022.
Successivamente si è proseguito ad analizzare l’art. 2087 c.c. alla luce di quanto avvenuto durante l’emergenza pandemica riprendendo lo schema seguito nel primo capitolo: dopo un tentativo di recupero della tesi bifrontale, secondo la quale il datore di lavoro è contestualmente obbligato sia nei confronti del lavoratore che nei confronti dello stato a garantire la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la ricerca si è concentrata sull’identificare quali fossero le misure di sicurezza necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale del lavoratore durante la pandemia. L’ultima parte del lavoro di tesi è dedicata al ruolo assunto dal datore di lavoro e del lavoratore nel contrasto alla pandemia, con particolare riferimento agli obblighi che sono gravati su tali figure.
Questo lavoro di tesi mira a comprendere se il tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro sia sempre percepito come fondamentale nei luoghi di lavoro, non solo da coloro che ogni giorno vivono l’ambiente di lavoro, ma anche dalla collettività e quale sia il ruolo assunto dagli attori della sicurezza sul lavoro per garantire l’effettività della disciplina contenuta nel d.lgs. 81/2008.
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