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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-11022020-115344


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
COLI, VIRGINIA
URN
etd-11022020-115344
Titolo
L'impatto sulla qualita di vita dell'utilizzo della chirurgia oncoplastica e ricostruttiva nel trattamento del carcinoma mammario della paziente anziana
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof.ssa Roncella, Manuela
Parole chiave
  • Carcinoma della mammella
  • paziente anziana
  • oncoplastica
  • chirurgia ricostruttiva
Data inizio appello
20/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/11/2090
Riassunto

Background: Nonostante l’alto numero di pazienti giovani interessate dal cancro al seno, questa è una malattia in incremento nelle pazienti anziane. Un terzo di tutti i tumori al seno si verifica in donne di 70 anni di età ed oltre. Si prevede che il numero di donne di età pari o superiore a 65 anni incrementi di quasi il 50% nei prossimi 20 anni. Se le tendenze attuali continuano, si prevede che entro il 2083 un terzo della popolazione avrà più di 60 anni e che il numero assoluto di pazienti anziane con diagnosi di cancro al seno aumenterà di conseguenza. Così come l’aspettativa di vita è cambiata negli anni, anche le stesse pazienti sono cambiate con una loro sempre maggiore attenzione agli aspetti estetici legati ad una maggiore socialità. Anche la qualità di vita delle donne anziane è profondamente cambiata e sempre più importante diventa in queste pazienti il benessere psicologico e sociale. Per tali motivi, nell’ambito del trattamento del carcinoma mammario delle pazienti anziane diventa fondamentale non solo il risultato oncologico, che impatta sulla sopravvivenza, ma anche il risultato estetico che ha invece un impatto sul benessere psicologico e sociale di queste pazienti. In questi termini già nel 2012 l’International Society of Geriatric Oncology aveva raccomandato che le stesse opzioni chirurgiche che vengono proposte alle pazienti giovani dovrebbero essere offerte alle pazienti di età superiore ai 70 anni. Esistono numerose ed importanti evidenze scientifiche su come il ricorso alla chirurgia oncoplastica e ricostruttiva abbia un impatto positivo sulla qualità di vita delle pazienti giovani affette da carcinoma mammario trattate chirurgicamente. Meno fiorente, è invece, la letteratura che prende in considerazione questo aspetto nella paziente anziana.

Obiettivi: L’obiettivo principale dello studio è valutare l’impatto sulla qualità di vita della chirurgia oncoplastica e ricostruttiva nel trattamento del carcinoma mammario nella paziente anziana ed in particolare: 1) Confrontare la soddisfazione con il proprio seno, il benessere psicosociale, il benessere fisico (in particolare sul torace e sulle braccia) e le tempistiche di guarigione e ripresa delle attività quotidiane tra le pazienti anziane sottoposte a chirurgia mammaria conservativa e le pazienti anziane sottoposte a chirurgia conservativa oncoplastica. 2) Confrontare i precedenti aspetti tra le pazienti anziane sottoposte a mastectomia senza ricostruzione e le pazienti anziane sottoposte a mastectomia con ricostruzione.

Pazienti e metodi: Hanno preso parte allo studio 188 pazienti anziane operate per carcinoma mammario nell’anno 2018 presso il Centro Senologico dell’ AOUP, con età superiore ai 70 anni. A tali pazienti è stata eseguita un’intervista riguardante la qualità di vita mediante un questionario di 11 domande selezionate dal Breast Q Questionnaire versione 2.0. Le domande erano inerenti ai seguenti temi: soddisfazione con il proprio seno, benessere psico-sociale, benessere fisico a livello toracico, tempi di ripresa e guarigione. A ciascuna domanda le pazienti hanno attribuito dei punteggi. Sono stati poi identificati all’interno della popolazione in studio 4 gruppi di pazienti nell’ambito dei quali confrontare le risposte al questionario: A) pazienti sottoposte a chirurgia conservativa tradizionale; B) pazienti sottoposte a chirurgia conservativa oncoplastica; C) pazienti sottoposte a mastectomia senza ricostruzione, D) pazienti sottoposte a mastectomia con ricostruzione e ricostruzione mammaria. I quattro gruppi sono stati confrontati sulla base dei punteggi attribuiti ad ogni domanda presente nel questionario nel seguente modo: chirurgia conservativa tradizionale (GRUPPO A) vs chirurgia conservativa oncoplastica (GRUPPO B); mastectomie senza ricostruzione (GRUPPO C) vs pazienti sottoposte a chirurgia ricostruttiva (GRUPPO D).

Risultati : Confronto sulla domanda n. 1 “ Pensando alla forma del tuo seno quanto sei soddisfatta: quando ti vedi allo specchio vestita?”: non riscontrate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato registrato un maggior grado di soddisfazione nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p=0,011). Confronto sulla domanda n. 2 “Pensando alla forma del tuo seno quanto sei soddisfatta quando ti vedi allo specchio senza vestiti?”: non riscontrate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato identificato un maggior grado di soddisfazione nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p<0,001). Confronto sulla domanda n. 3 “Quanto ti sembrano uguali le due mammelle?”: non evidenziate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato registrato un maggior grado di soddisfazione nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p<0,001) . Confronto sulla domanda n. 4 “Quanto ti appare normale il tuo seno dal lato dell’intervento?”: non identificate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato registrato un maggior grado di soddisfazione nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p<0,001). Confronto sulla domanda n. 5 “Con il tuo seno in mente quanto spesso ti sei sentita pari ad altre donne?”: non sono emerse differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato individuato un maggior grado di soddisfazione nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p<0,001). Confronto sulla domanda n. 6 “Con il tuo seno in mente quanto spesso ti sei sentita stabile dal punto di vista emotivo?”: si è registrata una maggior stabilità emotiva sia nelle pazienti chirurgia oncoplastica rispetto al gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale (<0,001) sia nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p=0,064). Confronto sulla domanda n. 7 “Con il tuo seno in mente quanto spesso ti sei sentita sicura di te in un contesto sociale?”: è stata identificata una maggior sicurezza in contesti sociali sia nelle pazienti chirurgia oncoplastica rispetto al gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale (p<0,001) sia nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p=0,064). Confronto sulla domanda n. 8 “Dopo l’intervento a cui sei stata sottoposta sei riuscita ad accettare il tuo corpo?”: non sono state individuate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato registrato una maggiore accettazione del proprio corpo nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite (p<0,001). Confronto sulla domanda n. 9 “Dal momento dell’intervento quanto spesso hai provato dolore/fastidio nella zona del seno operato?”: non sono state evidenziate differenze statisticamente significative tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale mentre è stato registrato una maggiore sensazione di fastidio nelle pazienti che sono state ricostruite rispetto alle pazienti non ricostruite. Confronto sulla domanda n. 10 “Dal momento dell’intervento quanto spesso hai provato difficoltà a sollevare/muovere le braccia?” non sono emerse differenze statisticamente significative sia nel confronto tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale sia nel confronto tra pazienti ricostruite e non ricostruite. Confronto sulla domanda n. 11 “Quanto tempo è trascorso per la sua completa guarigione e per riprendere le proprie attività abituali?”: non si sono riscontrate differenze statisticamente significative sia nel confronto tra gruppo sottoposto a chirurgia oncoplastica e gruppo sottoposto a chirurgia conservativa convenzionale sia nel confronto tra pazienti ricostruite e non ricostruite.


Conclusioni
Nel trattamento del carcinoma mammario nella paziente anziana:
- L’utilizzo di tecniche oncoplastiche nell’ambito del trattamento chirurgico conservativo ha impatto positivo su alcuni aspetti del benessere psico-sociale della paziente.

- La ricostruzione mammaria ha un importante impatto sulla qualità di vita della paziente, sia in termini di soddisfazione del proprio seno che di benessere psicosociale.


- L’utilizzo di tecniche oncoplastiche e di ricostruzione mammaria non differisce in termini di tempi di guarigione e di ripresa delle proprie attività quotidiane dalle tecniche di chirurgia conservativa tradizionale e di mastectomia senza ricostruzione.

- L’utilizzo di tecniche oncoplastiche e di ricostruzione mammaria non differisce, inoltre, in termini di impatto sulla mobilità degli arti superiori dalle tecniche di chirurgia conservativa tradizionale e di mastectomia senza ricostruzione.


- La ricostruzione mammaria determina, tuttavia, delle ripercussioni in termini di dolore/ fastidio nella regione di impianto.

- L’ alterazione della mobilità degli arti inferiori è attribuibile al tipo di trattamento che è stato eseguito in ascella.

Nella gestione del carcinoma mammario della paziente anziana diventa, quindi, fondamentale offrire un trattamento “ritagliato a misura” sulla paziente, che tenga conto delle sue comorbidità ma anche delle sue aspettative e del suo benessere psicologico e sociale. Tale trattamento deve poter garantire di conseguenza non solo un risultato oncologico ma anche cosmetico in quanto questo è importante in termini di benessere psico-fisico e sociale. Come già accade per le pazienti giovani, anche nella paziente anziana è quindi raccomandabile ricorrere all’utilizzo di tecniche di chirurgia conservativa oncoplastica e proporre la ricostruzione mammaria in quanto queste tecniche chirurgiche impattano positivamente sulla soddisfazione del proprio seno e sul benessere psico-sociale della paziente senza modificare i tempi di guarigione. In questo senso la valutazione geriatrica multidisciplinare (VMDG) può rappresenta uno strumento utile per la pianificazione dell’iter diagnostico-terapeutico delle pazienti anziane affette da carcinoma mammario e per identificare quelle pazienti che possono beneficiare dell’approccio oncoplastico e della chirurgia ricostruttiva.
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