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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-11022015-092447


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOCCA, JACOPO
URN
etd-11022015-092447
Titolo
Applicazione della "Total Productive Maintenance" su una linea Converting Tissue: Analisi Perdite di Efficienza, Manutenzione Autonoma e Manutenzione Migliorativa
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA MECCANICA
Relatori
relatore Ing. Braglia, Marcello
relatore Ing. Pizzi, Giuseppe
Parole chiave
  • soffiaggio polveri
  • manutenzione autonoma
  • tpm
Data inizio appello
02/12/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Si definisce Manutenzione l’insieme delle attività che hanno come obiettivo quello di mantenere un elemento, macchina o sistema, nello stato in cui può espletare la propria funzione.

Il presente lavoro sintetizza l’implementazione di uno strumento di gestione della manutenzione denominato TPM all’interno del “Reparto Piegati” dello stabilimento Soffass del gruppo Sofidel Spa.
TPM è l’acronimo inglese per “Total Productive Maintenance”: nato negli Stati Uniti, è stato sviluppato successivamente in molte compagnie giapponesi diventando rapidamente uno strumento diffuso in tutto il mondo.
In sintesi TPM è un insieme di tecniche e di metodologie che permettono di massimizzare lo sfruttamento delle capacità degli impianti.
Secondo la filosofia giapponese i tre termini che definiscono il nome riassumono perfettamente quella che è la filosofia del metodo e devono essere interpretati con le seguenti accezioni:
• “Total”: il TPM deve diventare una vera e propria filosofia di lavoro, abbracciata da tutte le figure aziendali, a tutti i livelli;
• “Productive”: perché è necessario che l’utilizzo delle risorse aziendali sia efficace ed efficiente;
• “Maintenance”: la terna di lavoro “Uomo-Macchina-Materiale” deve essere mantenuta in ottime condizioni.
La “JIPM” (Japanese Institute of Plant Maintenance) ha riassunto il TPM in alcuni pilastri fondamentali; ognuno di essi ha il compito di aggredire una ben precisa tipologia di perdita produttiva, con la olistica aspirazione di renderle nulle.
L’obiettivo ultimo può essere sintetizzato in:
• “Zero Incidenti”;
• “Zero Guasti”;
• “Zero Difetti”.

La tesi riassume quali strumenti del TPM, e in che modo, sono stati sviluppati nell’azienda e quali attività ad esso correlate vengono svolte regolarmente.
Una volta definito tale scenario viene descritta la progettazione di un “impianto di soffiaggio delle polveri” il cui scopo, in perfetta attinenza con il “Lean-Thiking”, è quello di ridurre il tempo dedito alla pulizia, aumentando così quello che è la disponibilità a produrre.
L’operatore infatti, ad ogni fine turno, deve svolgere quelle attività di pulizia ed ispezione definite dalla “Manutenzione Autonoma”; fra queste ricade il soffiaggio e l’aspirazione delle polveri di carta che sono solite crearsi in fase di lavorazione; questa procedura risultava una fra le perdite produttive più gravose della linea e si è pensato di conseguenza di automatizzarla, almeno parzialmente.
L’eliminazione delle polveri risulta necessaria per diversi motivi:
• Per mantenere la macchina in uno stato ottimale, evitando che l’eccesso di polvere determini il grippaggio degli organi in movimento;
• Per non intaccare la qualità del prodotto: ad esempio eccessi di polvere sui rulli clichè potrebbe inficiare sulla stampa oppure le fotocellule schermate dallo sporco potrebbero non leggere adeguatamente i riferimenti;
• Per ridurre la contaminazione da polvere del prodotto finito;
• Per motivi di “sicurezza antincendio”: la polvere di carta infatti, in determinate densità, risulta essere non solo infiammabile ma addirittura esplosiva ed inoltre la sua deposizione su superfici calde (come i motori elettrici) è fonte di rischio in caso di inneschi accidentali.
La progettazione dell’impianto di soffiaggio può essere splittata in due parti:
• Dimensionamento impiantistico della linea di ventilazione;
• Dimensionamento e verifica di un meccanismo che permetta alla tubazione di mandata di oscillare intorno ad un asse così da aumentare l’area spazzata dal flusso di aria in uscita dalle bocchette.
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