logo SBA

ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10302023-143419


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
DINOI, ELISA
URN
etd-10302023-143419
Titolo
I livelli di fosfato nell'iperparatiroidismo primario correlano con le caratteristiche cliniche e biochimiche di malattia
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Cetani, Filomena
Parole chiave
  • fosfato
  • iperparatiroidismo primario
  • ipofosfatemia
  • nefrolitiasi
  • osteoporosi
Data inizio appello
14/11/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/11/2063
Riassunto
Background. Il PTH esercita un effetto fosfaturico tramite l’inibizione del cotrasportatore NaPi-IIa a livello del tubulo renale prossimale; pertanto, i livelli di fosfato (P) nei pazienti affetti da iperparatiroidismo primario (IPP) sono solitamente ai limiti inferiori della norma o francamente ridotti. Sebbene la relazione inversa fra calcio e P sia nota da tempo, l’esistenza di una correlazione tra fosfatemia e quadro biochimico e clinico nell’IPP è stata poco investigata.

Materiali e metodi. Abbiamo valutato retrospettivamente i dati di 425 pazienti consecutivi (350 donne e 75 uomini) affetti da IPP ipercalcemico afferiti presso il nostro centro dal 2018 al 2023.

Risultati. Una condizione di ipofosfatemia (ipoP), definita come valori di P ≤ a 2,5 mg/dL è stata riscontrata in 245 pazienti (57%), ed era lieve (2-2,5 mg/dl) moderata (1-1,9 mg/dl) e grave (< 1 mg/dl) in 183 (75%), 62 (25%) e 0 casi rispettivamente. I livelli medi di P erano significativamente inferiori negli uomini rispetto alle donne, ma la differenza si perdeva considerando le sole donne in pre-menopausa.
Il quadro biochimico, inteso come valori di calcio totale e ionizzato, paratormone e calciuria delle 24 ore, era più grave nei pazienti con ipoP rispetto a quelli senza.
Dal punto di vista clinico, i pazienti con ipoP presentavano una maggiore prevalenza di nefrolitiasi, ma non di osteoporosi e fratture da fragilità rispetto a quelli senza.
Infine, tutti i pazienti con ipofosfatemia moderata, tranne uno, soddisfacevano almeno un criterio chirurgico.

Conclusioni. I nostri dati confermano l’esistenza di una correlazione fra livelli di P e fenotipo biochimico e clinico dell’IPP. Inoltre, l’ipoP moderata potrebbe rappresentare criterio valido, economico e facilmente disponibile per consigliare la chirurgia, a prescindere dall’età e dai valori di calcemia.
File