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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10302020-152321


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
BUONI, VALENTINA
URN
etd-10302020-152321
Titolo
Complicanze rare della tiroidectomia trans-ascellare robot-assistita (RATT): mito o realta?
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
CHIRURGIA GENERALE
Relatori
relatore Prof. Materazzi, Gabriele
Parole chiave
  • robotica
  • tiroidectomia
  • transascellare
  • complicanze
  • robotic
  • thyroidectomy
  • transaxillary
  • complications
Data inizio appello
20/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/11/2060
Riassunto
Nel corso degli ultimi due decenni, nell’ambito della chirurgia tiroidea, sono state ideate numerose procedure chirurgiche endoscopiche con accesso alternativo a quello tradizionale che hanno portato un miglioramento in termini di riduzione del dolore e risultato cosmetico. Sono stati descritti diversi accessi chirurgici endoscopici tra cui: subclaveari, transascellari, axillomammari, retroauricolari; tutti questi sono però caratterizzati dalle stesse limitazioni della chirurgia endoscopica quali una visualizzazione bidimensionale, necessità di insufflazione e restrizioni nel movimento degli strumenti. Con l’avvento del sistema robotico Da Vinci nel 2005 si sono superate queste limitazioni, poiché permette una maggiore magnificazione del campo operatorio grazie alla visione tridimensionale, una filtrazione dei tremori e una più precisa tecnica di sutura grazie al movimento con sette gradi di libertà degli strumenti robotici [4].
Nel 2007 il Professor Chung del Dipartimento di Chirurgia della Yonsei University College of Medicine di Seoul fu il primo ad eseguire la RATT utilizzando il sistema robotico Da Vinci [5,6].
La procedura ebbe una rapida diffusione in Estremo Oriente dove vennero eseguiti migliaia di casi negli anni successivi. La sua affermazione nel mondo occidentale è invece avvenuta più lentamente essendo implicati vari fattori, tra cui differenze culturali, antropometriche e soprattutto la presenza in Corea del Sud di uno screening nazionale per il carcinoma della tiroide; questo consente di individuare precocemente noduli tiroidei di piccole dimensioni. Tuttavia sono state riportate in varie casistiche nuove complicanze che hanno portato a critiche nei confronti di questa nuova tecnica. Lo scopo dello studio è stato di analizzare l’incidenza delle complicanze in un’ampia casistica di pazienti europei. Da febbraio 2012 a marzo 2020 presso il Dipartimento di Endocrinochirurgia di Pisa sono state eseguite 500 RATT mediante singola incisione ascellare utilizzando tre bracci robotici. Sono stati operati 4 uomini e 496 donne con età media di 36 anni: 304 sottoposti a emitiroidectomia, 193 a tiroidectomia totale e 3 ad istmectomia. Di questi sono state analizzate le diagnosi preoperatorie, il tipo di intervento chirurgico, il tempo operatorio, il dolore post-operatorio, il tasso di conversione e il tasso di complicanze post-operatorie. L’incidenza delle complicanze post-operatorie è stata del 2.8%. Tra le complicanze tipiche si sono riscontrati: 3 sanguinamenti (0,6%) di cui uno ha necessitato di re-intervento e due trattati conservativamente con compressione locale, 3 paralisi transitorie del nervo laringeo inferiore (0,6%), una paralisi definitiva (0,2%), nessun caso di ipoparatiroidismo definitivo mentre si sono verificati 4 casi di ipoparatiroidismo transitorio (0,8%). Tra le complicanze rare si è osservato un caso di ipofunzionalità del nervo ulnare (0,2%), una lesione tracheale (0,2%) e un caso di reimpianto di tessuto tiroideo benigno nell’accesso sottocutaneo anteriormente al grande pettorale (0,2%) trattato con asportazione chirurgica. L’incidenza delle complicanze postoperatorie è ai limiti inferiori dei dati riportati in letteratura. Le complicanze rare hanno anch’esse una bassa incidenza (0,6%). Se i chirurghi hanno buona padronanza della procedura e una buona conoscenza delle possibili complicanze e di come prevenirle, la RATT, in centri di riferimento ad alto volume ed in pazienti selezionati, è un intervento sicuro.


In the last two decades, in the field of thyroid surgery, endoscopic surgical procedures with alternative access to the traditional one have been explored, which have led to improvements in pain reduction and cosmetic results. Several endoscopic surgical access points have been described including: subclavicular, transaxillary, axillomammary, retroauricular. Those are characterized by the same limitations of endoscopic surgery: two-dimensional view, the need for air insufflation and rigid endoscopic instruments. With the rise of the Da Vinci robotic system in 2005 those limitations have been overcome: greater magnification of the surgical field thanks to three-dimensional view, filtration of tremors and more precise suture technique became possible thanks to the freedom of movement of the robotic arms. In 2007, Professor Chung of the surgical department of Yonsei University College of Medicine in Seoul was the first to perform RATT using the Da Vinci robotic system. This procedure spread rapidly in the Eastern countries where thousands of procedures were performed in the following years. Its success in the Western world came more slowly, due to various factors, including cultural and anthropometric differences and in particular because in South Korea it had been boosted by a national screening for thyroid cancer; this allows for the early detection of small thyroid nodules. At the beginning concerns were raised about specific complications associated with the procedure.
From February 2012 to March 2020, 500 RATT procedures were performed by single axillary incision using three robotic arms. 4 male and 496 female caucasic patients were included with a mean age of 36 years: 304 underwent hemithyroidectomy, 193 underwent total thyroidectomy and 3 isthmectomy. Preoperative diagnoses, operation extent, operation time, postoperative pain, conversion rate, postoperative hospital stay and perioperative complications were analysed.
Total incidence rate of perioperative complications has been 2.8%. Between classical complications: 3 cases of bleeding (0.6%); one of those required reintervention and two were treated conservatively with local compression; 3 RLN transient injuries (0.6%), one RLN definitive injury (0.2%), one tracheal injury (0.2%), no cases of definitive hypoparathyroidism and 4 cases of transient hypoparathyroidism occurred (0.8%). About the rare complications we registered one case of ulnar nerve traction injury (0.2%), one tracheal injury (0.2%), a case of thyroid tissue reimplantation in the subcutaneous access (0.2%), treated with surgical excision.
Incidence of postoperative complications in our experience is at the lower limits compared to data reported in literature. Surgeons who have mastered standardized robotic surgical procedures and who understand the potential complications and how to prevent them, can perform RATT safely.



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