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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10302020-104942


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
MAZONI, LAURA
URN
etd-10302020-104942
Titolo
Efficacia e sicurezza della terapia convenzionale con calcio ed analoghi della vitamina D in pazienti con ipoparatiroidismo post chirurgico permanente: risultati di uno studio caso controllo
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Dott.ssa Cetani, Filomena
correlatore Prof. Marcocci, Claudio
Parole chiave
  • ipoparatiroidismo
  • terapia convenzionale
  • nefrolitiasi
Data inizio appello
17/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/11/2090
Riassunto
La terapia convenzionale con calcio e analoghi attivi della vitamina D per il trattamento dell’ipoparatiroidismo post chirurgico è subottimale ed associata a complicanze, compresa la riduzione della qualità della vita.
Scopo di questo studio è stato valutare l’efficacia e la sicurezza della terapia convenzionale in un gruppo di pazienti (n=89) sottoposti da almeno 3 anni ad intervento di tiroidectomia totale per carcinoma differenziato della tiroide (CDT), complicato da ipoparatiroidismo permanente. Abbiamo confrontato i dati con un gruppo di controlli (n=89), appaiati per sesso ed età, sottoposti a tiroidectomia totale per CDT, senza ipoparatiroidismo. E’ stata inoltre valutata l’adeguatezza della terapia convenzionale nel gruppo con ipoparatiroidismo secondo i criteri delle linee guida promosse dalla Società Europea di Endocrinologia (ESE).
Per ogni paziente sono stati raccolti dati epidemiologici, clinici e biochimici e ognuno è stato sottoposto ad ecografia renale. Inoltre è stato somministrato un questionario per valutare la qualità della vita [SF-36 (36-Item Short Form Health Survey, versione italiana 1.6).
I valori di calcemia, calcio ionizzato e PTH, risultavano significativamente più bassi nella popolazione con ipoparatiroidismo rispetto ai controlli. I valori di fosfato, calciuria delle 24 ore e il prodotto calcio fosforo risultavano al contrario significativamente più elevati rispetto ai controlli.
La maggior parte dei pazienti (52%, n= 46) risultava non a target per un solo criterio ESE, il 27% (24) era a target per tutti i criteri.
I pazienti con ipoparatiroidismo presentavano evidenza ecografica di calcificazioni renali più frequentemente rispetto ai controlli (29,2% vs 12,4%, p= 0,009).
Nella valutazione della qualità della vita mediante questionario SF-36 i pazienti con ipoparatiroidismo ottenevano valori significativamente più bassi nei domini di Attività Fisica, Salute Generale e Ruolo e Stato Emotivo (p= 0,011, p= 0,033, p=0,022, rispettivamente) rispetto ai controlli.
Il 48,3% presentava segni o sintomi riferibili a ipocalcemia, nella maggior parte dei casi lievi (36%).
Il nostro studio caso controllo evidenzia come, in un centro di terzo livello, i pazienti con ipoparatiroidismo permanente in terapia convenzionale con calcio ed analoghi della vitamina D, mostrino un buon controllo di malattia, ma un rischio di complicanze renali non trascurabile ed una riduzione della qualità della vita. L’utilizzo di nuove terapie, oggi in fase di studio, potrebbe contribuire a migliorare la gestione ed il trattamento di questi pazienti.
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