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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10302020-102857


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (4 anni)
Autore
CAMPOPIANO, MARIA CRISTINA
URN
etd-10302020-102857
Titolo
La sorveglianza attiva nel microcarcinoma papillare della tiroide: risultati del primo studio europeo prospettico, osservazionale, monocentrico
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Prof.ssa Elisei, Rossella
correlatore Dott.ssa Molinaro, Eleonora
Parole chiave
  • sorveglianza attiva
  • outcome
  • microcarcinoma tiroideo
  • osservazione clinica
Data inizio appello
17/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/11/2090
Riassunto
La sorveglianza attiva (SA) è una possibile alternativa alla chirurgia immediata nella gestione dei pazienti con microcarcinoma papillare della tiroide (mPTC). Tuttavia, l’esperienza a riguardo deriva solo da studi provenienti da Asia e America ed è limitata in Europa.
Lo scopo di questo studio è stato di valutare la fattibilità della SA nei pazienti con mPTC, definire il tasso di progressione dei mPTC durante la SA e identificare possibili fattori di rischio per la progressione.
Nel novembre 2014, la SA è stata introdotta nei pazienti con mPTC. I criteri di inclusione erano un nodulo tiroideo ≤1.3 cm all'ecografia del collo con referto citologico TIR4 o TIR5 e nessuna evidenza di metastasi linfonodali. I pazienti arruolati sono stati valutati ogni 6 mesi per i primi due anni, poi annualmente. La progressione della malattia è stata definita dall'incremento dei diametri ecografici del mPTC e/o dalla comparsa di un linfonodo metastatico. In tali evenienze, è stato indicato l’intervento chirurgico.
Centonove pazienti sono stati seguiti per un periodo di osservazione medio pari a 31±18 mesi. Settanta-9/109 (72%) erano di sesso femminile (F:M=5:2) e l’età media era 44.3±14.2 anni. Durante l’osservazione clinica, 5/109 (4.5%) pazienti hanno mostrato una progressione clinica del mPTC e pertanto sono stati sottoposti a intervento chirurgico. Nonostante la stazionarietà del mPTC alla valutazione ecografica, 13/109 (12%) pazienti hanno optato per la chirurgia. Tutti i pazienti operati hanno mostrato una risposta eccellente al trattamento, nonostante il posticipo dell’intervento chirurgico.
Anche nelle nostre mani, la SA appare come un'alternativa fattibile e sicura alla chirurgia immediata in pazienti con mPTC. Solo il 4.5% ha dimostrato una progressione clinica di malattia durante un periodo di osservazione medio di circa 3 anni e il loro outcome si è confermato eccellente, anche se l’intervento chirurgico è stato posticipato.
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