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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-10302017-122135


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LO VOI, GIOVANNI
URN
etd-10302017-122135
Titolo
Analisi micropaleontologica e interpretazione paleoambientale di depositi quaternari di sottosuolo della piana grossetana
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Bagnoli, Gabriella
correlatore Dott. Da Prato, Simone
Parole chiave
  • Piana grossetana
  • Paleoecologia
  • Ostracodi
  • Analisi sondaggio
  • Quaternario
Data inizio appello
15/12/2017
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/12/2087
Riassunto
Le associazioni ad ostracodi presenti nei depositi di sottosuolo delle attuali pianure costiere sono un ottimo strumento di indagine per la ricostruzione dell’evoluzione paleoambientale tardo-quaternaria delle aree sopracitate.
Nel presente lavoro di tesi sono riportati e discussi i risultati ottenuti dall’analisi delle ostracofaune rinvenute in un sondaggio a carotaggio continuo denominato PZD, profondo 100 metri e ubicato nella porzione meridionale della piana grossetana, nell’area di Marina di Grosseto. L’analisi micropaleontologica qualitativa e quantitativa condotta su 100 campioni che sono stati dapprima caratterizzati, descritti e preparati, ha permesso la determinazione di 22 specie di ostracodi e l’identificazione di 8 associazioni principali.
In particolare, l’associazione 1 composta esclusivamente da Candona sp. è tipica di un ambiente acquatico oligoalino. Le associazioni 2 (Cyprideis torosa) e 3 (Cyprideis torosa e Loxoconcha elliptica) sono indicative di un ambiente acquatico a salinità che ricade nel campo del mesoalino, mentre le associazioni 4 (Palmoconcha turbida e Cyprideis torosa), 5 (Pontocythere turbida e Cyprideis torosa), 6 (Carinocythereis carinata, Loxoconcha elliptica, Palmoconcha turbida e Pontocythere turbida), e 7 (Pontocythere turbida, Cyprideis torosa e Palmoconcha turbida) sono tipiche di ambiente salmastro transizionale. Infine, l’associazione 8 (Cytheridea neapolitana e Costa edwardsi) è indicativa di un ambiente francamente marino.
La distribuzione delle associazioni entro la successione esaminata e le caratteristiche sedimentologiche del sondaggio hanno permesso di riconoscere i principali passaggi di facies e le variazioni paleoambientali avvenute durante il tardo Quaternario nell’area di studio.
Alla base del sondaggio sono presenti depositi continentali di piana alluvionale, al cui interno si rinviene esclusivamente un’ostracofauna dulcicola (associazione 1), indicativa dello sviluppo di un ambiente acquatico oligoalino. Procedendo verso l’alto stratigrafico si assiste ad un passaggio netto ad un ambiente transizionale di tipo lagunare (tra -70 e -55 m circa). I depositi di piana alluvionale sono infatti sovrastati da sabbie fini-limose contenenti un’ostracofauna tipica di ambiente di laguna interna (associazione 2); successivamente si rinvengono depositi di laguna esterna, caratterizzati dall’associazione microfossilifera 4.
Nella porzione centrale del sondaggio sono presenti sedimenti sabbiosi sterili in microfossili, attribuibili ad un ambiente di barra costiera. Questi sono sovrastati da depositi sabbioso-limosi che, come suggerito dal ritrovamento dell’associazione microfossilifera 8, sono riferibili ad un ambiente marino di shoreface. Tali depositi indicano una delle due fasi di approfondimento dell’ambiente deposizionale, rinvenute lungo il sondaggio studiato. Nei livelli stratigrafici sovrastanti (tra -45 e -35 m circa) si assiste ad un passaggio ad un ambiente transizionale di tipo lagunare, confermato dalle associazioni ad ostracodi rinvenute (associazioni 2, 3, 5 e 6). Successivamente si impostano dei corpi argilloso-limosi di shoreface, caratterizzati da un’ostracofauna tipicamente marina, che indicano la seconda fase di approfondimento dell’ambiente deposizionale. Al di sopra di questi ultimi sono presenti delle sabbie sterili in microfossili riferibili ad un ambiente di barra costiera.
Nella parte sommitale del sondaggio, dopo un nuovo breve passaggio ad un ambiente di laguna (tra -10 e -2 m circa), suggerito dal ritrovamento delle associazioni 3 e 7, si rinvengono sedimenti limoso-argillosi che, come riportato nella Carta Geologica relativa all’area di studio, sono attribuibili all’attuale piana costiera.
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