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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10292020-175242


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ANGELINI, ILARIA
URN
etd-10292020-175242
Titolo
Deformità complesse degli arti inferiori nel morbo di Ollier: trattamento con fissatore esterno esapodalico
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Capanna, Rodolfo
correlatore Dott. Boero, Silvio
Parole chiave
  • morbo di Ollier
  • deformità complesse arti inferiori
  • fissatore esterno esapodalico
Data inizio appello
17/11/2020
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/11/2060
Riassunto
Il Morbo di Ollier è una patologia rara dell’osso che presenta tipicamente una distribuzione asimmetrica ed è solitamente limitata allo scheletro appendicolare. Il morbo di Ollier (World Health Organization terminology) o encondromatosi (OMIM 166000) è caratterizzata dalla presenza di encondromi multipli. Gli encondromi sono tumori benigni della cartilagine, usualmente asintomatici, che si sviluppano nelle metafisi e possono estendersi dalla diafisi delle ossa lunghe fino alla cartilagine di accrescimento e possono portare a deformità delle estremità. Le ossa coinvolta sono spesso più corte e deformate, quindi in questa patologia sono presenti dismetrie ed angolazioni variabili in grado e localizzazione. Per correggere le deformità degli arti inferiori esistono numerose tecniche chirurgiche. La più utilizzata in pazienti in accrescimento è l’emiepifisiodesi. Sebbene provata, questa tecnica non permette di correggere deformità in tutti e 3 i piani dello spazio, ma solamente sul piano coronale. Seguendo i principi di Wagner e Ilizarov, si sono sviluppati i fissatori esterni esapodalici, che associando un’osteotomia percutanea ad un sotfware di correzione, modificano progressivamente le deformità degli arti, per ripristinare una simmetria degli arti.
L’obiettivo di questo studio è valutare i risultati clinici e radiografici di questo tipo di fissazione esterna nella correzione delle deformità degli arti inferiori, nei pazienti con il morbo di Ollier. Nello studio di tipo retrospettivo sono stati considerati 5 pazienti con encondromatosi, trattati con fissatori esterni esapodalici agli arti inferiori dal 2012 al 2020, presso "'Istituto G.Gaslini" di Genova. Di questi ultimi, sono stati valutati parametri come il tipo di deformità, la lunghezza degli arti raggiunta, il tempo intercorso tra posizionamento del fissatore e sua rimozione. Infine sono state riportate le varie complicanze riscontrate classificandole, secondo Paley e l’outcome clinico e radiografico seguendo il punteggio ASAMI.
In conclusione la scelta del fissatore esterno esapodalico è dettata dalla complessità del problema e dalla localizzazione anatomica ma, in generale, questi fissatori sono i più indicati per il trattamento simultaneo di deformità e discrepanza di lunghezza dell'arto, riportando ottimi risultati e la soddisfazione del paziente.
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