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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-10292014-160421


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CIULLA, ANGELA
URN
etd-10292014-160421
Titolo
LA MAGISTRATURA ONORARIA: origine,sviluppi e prospettive di riforma
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Dal Canto, Francesco
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
02/12/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Quest’elaborato vuole fornire una quanto più specifica e dettagliata analisi del complicato e articolato mondo della magistratura onoraria in Italia.
Partendo dalla nascita di questa, attraversando le varie tappe che hanno segnato il suo sviluppo, la sua crescita e la sua sempre maggiore articolazione fino ad arrivare all’analisi di tutte le figure che la compongono.
La magistratura onoraria italiana è costituita da figure eterogenee , istituite dal legislatore nel corso del tempo al di fuori di uno schema chiaro di regole e principi di riferimento.
Si va quindi dalle forme di partecipazione diretta dei cittadini all’amministrazione della giustizia che restano però estranei alla magistratura ( art.
102 comma II Costituzione : giudici popolari della Corte d’Assise, esperti del tribunale di Sorveglianza, sezioni specializzate dei Tribunali e delle Corti d’Appello per le controversie agrarie, Tribunale superiore delle acque pubbliche, Tribunali regionali, collegio giudicante per agrotecnici e collegio giudicante per giornalisti), ai magistrati onorari nominati ai sensi dell’art.106 comma II Costituzione.
In virtù di tale norma sono stati istituiti: giudici di pace, giudici onorari di Tribunale, vice procuratori onorari, giudici onorari aggregati, componenti privati dei Tribunali per i minorenni e delle relative sezioni di Corte d’Appello.
Queste categorie di magistrati onorari presentano profonde differenze fra loro non solo per la loro storia, le funzioni rispettivamente attribuite, ma anche per la ratio della loro previsione normativa, che è stata in larga parte disattesa.
Veniva concepita dal legislatore, infatti, almeno originariamente, una magistratura onoraria, composta da giudici non tecnici, che si occupasse delle questioni minori e che affiancasse la magistratura professionale tecnica, competente per le questioni più rilevanti, ma la realtà ha portato alla creazione di un corpo numericamente superiore a quello dei magistrati professionali.
Il mio elaborato si conclude con le prospettive di riforma che nel nostro paese da molti anni si susseguono.
Va subito chiarito che l’esigenza di una revisione organica della magistratura onoraria si riferisce esclusivamente alle tre categorie dei Giudici ordinari dei Tribunali, dei vice procuratori onorari e dei Giudici di pace escudendosi da essi i Giudici onorari aggregati, in quanto destinati ad esaurimento.
Con riferimento quindi a queste tre categorie di magistrati onorari, divenuti quasi indispensabili per lo svolgimento dell’attività giudiziaria di primo grado, risulta ormai irrinunciabile una riforma organica che definisca con chiarezza: modalità di accesso e formazione, il regime delle incompatibilità, status, regime economico e previdenziale,
temporaneità o non temporaneità degli incarichi, controllo sulla qualità delle decisioni e quindi sulla professionalità,
autogoverno competenza e rito.
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